26 gennaio 2010

IL DIGITALE TERRESTRE IN LOMBARDIA: UNA SCATOLA VUOTA?


Nei prossimi mesi anche gli utenti lombardi saranno obbligati a passare dall’attuale sistema di trasmissione televisiva analogico al digitale terrestre, sistema oramai in uso in molte parti del territorio nazionale. Di tale tema le pagine regionali dei quotidiani nella nostra regione non hanno ancora parlato ed è quindi solo chi abbia un televisore dell’ultima generazione (o chi, come il sottoscritto, ha voluto anticipare la modifica del sistema comprando un decoder) ad avere l’opportunità di valutare il grado d’innovazione che il digitale terrestre introduce.

Il nostro sistema televisivo è caratterizzato da un dualismo che vede contrapposto il gestore di pay-tv Sky da un lato e i tre maggiori gestori (RAI, Mediaset e La 7) dall’altro; all’interno di questi ultimi Mediaset si è comunque mossa per prima utilizzando il digitale terrestre per la trasmissione di programmi pay-tv. La principale domanda che si porranno molti utenti lombardi non ancora abbonati a Sky nel prossimo futuro è: le trasmissioni del digitale terrestre “gratuite” amplieranno effettivamente, come detto più volte dalla RAI, l’offerta di programmi in modo tale da poter competere con la pay-tv?

L’attuale offerta di programmi sul digitale terrestre in Lombardia, in aggiunta ai canali dei tre principali gestori che ho prima nominato e ad alcuni canali prevalentemente dedicati a promozioni commerciali, è la seguente:

-tre programmi di sport -Sportitalia e RAI Sport- che non offrono eventi sportivi di grande rilievo mondiale salvo alcuni tornei tennistici;

-tre programmi di cartoni animati;

-una rete addizionale di film della RAI-rete 4- sulla quale non mi pare appaiano pellicole di grande qualità;

-due reti di programmi musicali;

-due programmi RAI rispettivamente dedicati alle notizie e alla storia;

-tre canali Telenova che rappresentano, almeno finora, l’unica rete storica delle televisioni “minori” lombarde presente sul digitale terrestre;

-un canale-Cielo- che rappresenta da pochi giorni una finestra promozionale di Sky nel nuovo sistema “generalista” e gratuito;

-alcuni canali prenotati da RAI e altri gestori, ma per ora vuoti;

-una serie di programmi criptati ai quali si può accedere solo mediante schede a pagamento vendute da Mediaset e da qualche altro gestore.

E’ prevedibile oltre che auspicabile che nei mesi che ci separano dal passaggio della Lombardia al nuovo sistema altre reti locali, che svolgono da molti anni un eccellente servizio erogando programmi che toccano i temi politici del territorio e riguardano la cultura musicale e teatrale lombarda, entrino nel digitale terrestre e amplino l’offerta generalista . Restano tuttavia forti dubbi che il nuovo sistema possa competere con una rete qual è Sky attraverso la quale passano tutti i programmi sportivi più interessanti per lo spettatore italiano (quelli calcistici in testa), ma anche eventi culturali di grande rilevanza quale l’inaugurazione del Teatro alla Scala. A tale riguardo sottolineo che, come dichiarato dal Presidente della RAI, oltre 150.000 spettatori in Europa e nel mondo hanno potuto vedere in diretta la Carmen il 7 dicembre 2009 grazie ai tecnici RAI mentre tal evento non ha potuto essere visto dagli spettatori italiani della RAI (che, come noto, pagano un canone annuale) poiché la diretta era riservata agli utenti Sky.

Gli esperti del settore televisivo ci dicono che il futuro del mezzo televisivo, che in Italia ha una rilevanza assai maggiore che negli altri paesi europei, sta nella pay-tv e nel cosiddetto video on demand, cioè nell’accesso ai programmi regolato in funzione della scelta del momento migliore per l’utente anziché sulla base di un programma deciso dal gestore. La fascia più anziana e meno ricca della popolazione resterà però fuori da questo sviluppo e dunque sarà condannata a vedere programmi del livello attuale, assai modesto. Il digitale terrestre per tale fascia si ridurrà dunque a un costo netto, poiché per vedere i programmi della tv generalista occorrerà comunque dotarsi, come già accaduto nelle altre regioni che ho prima citato, di decoder del costo medio di alcune decine di € o di televisori della nuova generazione.

 

Roberto Taranto



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