31 ottobre 2017

CRESCITA FELICE E SOSTENIBILE

Un manifesto per creatività, innovazione e economia civile


Il Festival della Crescita arriva alla tappa conclusiva di quest’anno a Milano, città dove la manifestazione è nata tre anni fa per mettere a tema e diffondere la visione di un mondo che può crescere in modo sostenibile e felice, di un futuro civile capace di creare valore per la collettività. Anima del progetto è il sociologo Francesco Morace con il suo Future Concept Lab, team di consulenza strategica per l’innovazione, che identifica nella sostenibilità il principio da cui partire per disegnare politiche sociali, culturali e economiche.

08bramante36FBPer quattro giornate il Festival della Crescita è un’agorà di incontro e di scambio di idee, pratiche e soluzioni per il futuro. In apertura viene presentato il Manifesto della crescita, piattaforma elaborata nel corso del percorso del Festival e frutto di riflessioni condivise tra studiosi di ambiti diversi e complementari.

I punti chiave del manifesto sono dodici: 1. DEFINIRE un’alleanza virtuosa, non collusiva, tra le generazioni; 2. RIDARE centralità responsabile ai gesti e alle parole; 3. INSEGNARE il coraggio dalla più tenera età; 4. ESALTARE i beni comuni, definendo nuove regole di cooperazione tra pubblico e privato. Rossella Sobrero, docente di comunicazione pubblica e sociale, suggerisce una definizione di bene comune, come ciò che una comunità identifica e indica come indispensabile per la dignità del proprio vivere. Il bene comune è fondamentale per il futuro e deve entrare come priorità nell’agenda politica, esaltando l’impegno diretto, attivo e consapevole della cittadinanza.

Al filosofo della scienza Stefano Moriggi tocca il compito di spiegare il quinto punto – ALIMENTARE connessioni inaspettate, accettando il rischio della sperimentazione. Da sempre le nuove tecnologie sono novità che possono scardinare le vecchie abitudini: il nostro cervello non è infatti programmato per gestire la novità e l’uomo deve allenarsi a mettere in discussione ciò che già sa, per imparare ciò che ancora non sa. La sperimentazione non va affrontata da soli, ma con altri, perché la scienza è collettiva e risente della potenza delle relazioni inattese.

Dopo i successivi cinque punti – 6. RISCOPRIRE la verità nella comunicazione, all’insegna della inevitabile tracciabilità; 7. STABILIRE regole per relazioni oneste nei servizi e nel commercio; 8. INCROCIARE le sapienze locali; 9. AMPLIFICARE con il digitale la qualità dell’umano; 10. CREARE nuove condizioni per attivare affinità espressive – l’undicesimo è DARE nuova centralità a merito e sacrificio per sfidare i propri limiti. Viene illustrato da Luciano Canova, docente di economia sperimentale e della felicità, con particolare attenzione alle emozioni. Canova individua un minimo comun denominatore in tutte le storie di grandi del passato e del presente: la passione per il lavoro. Chi costruisce con merito quello che fa, lo fa facendo fatica e ogni successo è fatto di tanti insuccessi, che popolano la vita di ogni change driver.

L’ultimo punto – VALORIZZARE dal basso le risorse dei cittadini, innovando per includere – è oggetto dell’intervento di Cristina Tajani, assessora alle Politiche del lavoro, che valorizza l’orientamento dell’amministrazione ad assecondare e favorire innovazioni in grado di mettersi al servizio del numero più grande possibile di concittadini. In un territorio caratterizzato da grande capacità generativa in termini di innovazione sociale come quello milanese, i decisori sono facilitati a favorire i processi dal basso che abbiano la forza di imporsi di un’azione collettiva consapevole e determinata.

Da Milano il Festival riprenderà il suo cammino nel 2018 per arricchire questo manifesto dinamico sviluppato dagli ambasciatori della crescita.

Rita Bramante



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti