18 luglio 2017

QUEL VENTIPERCENTO E LE PROPOSTE CONCRETE

Perché Milano possa diventare una città sempre più a misura di ciclista


Venerdì 7 luglio c’è stato un incidente in pieno centro a Milano: un ciclista, Franco, è stato investito e ucciso da un camion che usciva da un cantiere della M4. Questa tragedia ha riaperto la discussione sulla sicurezza di chi si muove in bici in città e, più in generale, sulle misure per fare in modo che Milano sia sempre di più una città per le persone e sempre meno una città delle automobili.

06mazzei27FBLunedì 10 luglio alcune centinaia di ciclisti milanesi hanno prima posto una ghost bike sul luogo dell’incidente (secondo una tradizione diffusa in tutto il mondo le bici bianche sono collocate per ricordare le persone morte in bici) e poi raggiunto Palazzo Marino dove sono stati informalmente ricevuti dall’assessore Marco Granelli e da un gruppo di consiglieri comunali (di maggioranza), che si sono impegnati a costituire un intergruppo “amici della bicicletta” (composto da rappresentanti di tutte le forze politiche) che possa portare in Consiglio le istanze di quella parte di città che sceglie la bici come mezzo di trasporto.

Sul tema è intervenuto direttamente anche il sindaco. Con l’approccio pragmatico che ormai abbiamo imparato a conoscere e apprezzare Beppe Sala prima ha rilanciato il tema dell’eliminazione del pavé da alcune vie, poi ha chiesto ai ciclisti (gruppi organizzati, associazioni, singoli) di fargli delle proposte – proposte ricevibili e concrete. Ricevibili perché l’idea di approfittare proprio dei lavori di M4 per chiudere la circonvallazione dei Navigli al traffico automobilistico privato è stata considerata da subito irricevibile.

Facciamo un passo indietro, a un anno fa. Nel programma elettorale di Beppe Sala c’è un numero che impressiona: 20 per cento. È l’impegno a raddoppiare nel corso del mandato il numero di persone che usa la bicicletta in città. Oggi siamo attorno al 6 / 7% e i dati degli ultimi anni dicono che senza elementi di discontinuità la crescita sarà molto lenta, tanto che il 20% si potrebbe raggiungere tra circa 15 anni, se non di più. Impegnarsi per centrare l’obiettivo in 5 anni vuol dire avere un piano preciso e grande capacità realizzativa.

Io penso che sulla ciclabilità (e sulla mobilità davvero sostenibile in generale) sia giunto il momento di passare da un approccio amatoriale a uno professionale e noi tutti che ci occupiamo in un modo o nell’altro del tema dovremmo fare un passo indietro, perché è giunto il momento che siano gli esperti a fare i piani, i progetti e le proposte. La politica deve indicare la direzione (una città davvero sostenibile), i tecnici del Comune devono scrivere i piani.

Per questo penso che la proposta concreta che dovremmo fare al sindaco Sala dovrebbe essere in realtà una richiesta: vedere il piano per arrivare a quel 20 per cento. È passato un anno e sulla bici non si è mosso nulla, ne restano solo quattro: qual è piano, quali sono i prossimi interventi, quali risultati sono attesi entro fine anno, e nel 2018?

Marco Mazzei



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