31 maggio 2017

PIAZZA SANT’AGOSTINO ICONA DI UNA PARALISI

Un buco nero nella Smart City


Scriviamo ora a tutte le testate locali e nazionali, voi avete già pubblicato un nostro pezzo, per raccontare la storia di un paradosso. Si tratta della vicenda di piazza Sant’Agostino, situata al limite sud del Municipio 1. Voi giornalisti siete i soli a occuparvi del suo inarrestabile degrado: un’ampia lastra di cemento disseminata di buche.

10 turzio bonetti dedonato20FBQuando va bene è grande parcheggio la sera e la domenica e quando va male è terra di movida selvaggia, isola bollente nei mesi estivi, con quattro piante avvelenate dai rifiuti di un mercato bisettimanale ormai pericoloso e fuori norma, sporco e insalubre per chi vive ai suoi bordi. Non una panchina, non un metro quadro per i bambini o un po’ di verde, non una luce notturna lungo una parte di via Olona, ma solo ricettacolo di pattumiera e automobili, e intanto aumentano i furti con scasso nei dintorni e i posteggiatori abusivi in viale Papiniano.

La Piazza attira sempre più un mondo oscuro e aggressivo composto da rom, da piccoli sbandati, da abusivi che si nascondono tra una macchina e l’altra, negli androni, nei mezzanini della metropolitana. La Piazza è una cloaca a cielo aperto di pesce buttato a terra dopo il mercato, di deiezioni di ogni genere , di cocci di vetro che lì giacciono per giorni.

Degrado attira degrado, si sa. La situazione oggi è esplosiva. Un pessimo biglietto da visita per una città che si dice internazionale, moderna, aperta e civile. Una periferia del centro, un buco nero che assorbe ciò che Milano non vuole più avere né mostrare al mondo, poiché tutti vogliono, e vogliamo, una città bella, verde, sicura e pulita.

E sì che Guido Martinotti già anni fa segnalava il cambiamento degli abitanti delle città che non si possono più definire in classi, ma in aggregazioni di popolazioni miste. Segnalava altresì come il pendolarismo dei city users sottoponesse a stress urbanistico alcune zone, come i mercati, i luoghi di divertimento e di largo consumo dei centri città, e come questi luoghi necessitino oggi di attenzione particolare da parte dei governanti, onde evitare che si riducano a un immenso invaso che si svuota e si riempie a ritmi quasi quotidiani, producendo un degrado velocissimo.

Centri che sobbollono come braci invisibili, in assenza di politiche sociali concrete ed efficaci. Seppur presente al Famedio, Martinotti ha scritto invano: “la Milano politica ignora le sue analisi sui centri cittadini”. Il vostro lavoro di documentazione sociale è fatto invano. Il nostro lavoro di denuncia e di collaborazione con il Municipio 1 pure.

I Municipi lavorano gomito a gomito con i cittadini, ne conoscono le problematiche e quando fanno proposte alla Giunta lo fanno in modo serio, documentato e credibile. Così è stato per la questione ormai annosa della riqualificazione di piazza Sant’Agostino e della zona limitrofa, viale Papiniano e via Cesare da Sesto in particolare.

Siamo arrivati secondi alla prima edizione del Bilancio Partecipativo del Comune: nulla è successo. Una solenne presa in giro. L’assessorato alla Sicurezza, l’unico che interviene regolarmente, lavora bene ma per nulla, non può incidere sul cambiamento se il resto della Giunta continua a ignorare questo territorio. Il nostro Sindaco ha sbandierato promesse per la riqualificazione della piazza come primo intervento del suo mandato. Stiamo ancora aspettando.

I residenti sono esasperati, stanchi di promesse elettorali che dal 2011 non trovano concreta realizzazione. E quando le promesse si rivelano da marinaio, vuol dire che la ciurma si è fatta prepotente e supponente. Manca la volontà politica degli assessorati implicati come Commercio, Lavori Pubblici, Mobilità e Ambiente: nessuno risponde alle nostre richieste. Eppure, come voi documentate assai bene, ci sarebbe tanto da fare … .

Oltre alla quotidiana denuncia di tutte le problematiche, da tempo il nostro Comitato si è fatto carico di formulare proposte, avanzare progetti, suggerire soluzioni, con tutte le istituzioni e a ogni livello. Chiediamo di essere ascoltati e di vedere accolte e risolte le nostre segnalazioni.

Non ci vorrebbe molto per trasformare un luogo di Milano – una “non-piazza” – in un pezzo di città frequentabile e riconoscibile, a misura d’uomo e di bambino, dove possano convivere bene scuole e negozi, verde e viabilità, piste ciclabili e linee metropolitane. Dove un mercato (delimitato, pulito e rispettoso delle regole) possa essere pacificamente frequentato da residenti e turisti e magari diventare un mercato modello, come succede a Barcellona, Rotterdam, Stoccolma, Parigi, Istanbul … .

Secondo noi fare politica vuol dire anche (e soprattutto) questo. Ci stupisce che un Sindaco come Sala non colga l’opportunità e non voglia raccogliere la sfida!

Silvana Turzio, Maria Luisa Bonecchi e Filippo de’ Donato

Comitatosantagostino (piazza Sant’Agostino 2 – 20123 Milano)



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