31 maggio 2017
Marco Marzano
Nadia Urbinati
LA SOCIETÀ ORIZZONTALE. Liberi senza padri
Milano: Feltrinelli 2017
pag. 104, euro 16,00
La società democratica contemporanea è in crisi d’autorità, manca di un principio d’ordine e di un capo, quando invece la democrazia, per funzionare, sembra averne avuto sempre bisogno. Questo l’assunto da cui partono gli autori Marco Marzano, sociologo, e Nadia Urbinati, docente di Teoria politica alla Columbia University, per delineare una “società orizzontale” e sfatare un falso mito.
Cioè l’idea apocalittica che l’eccesso di democrazia, la perdita di valori e di guide paterne abbiano trasformato la nostra società in una massa di individui incapaci di responsabilità morale e politica, refrattari infine a qualsiasi legame di solidarietà.
Gli autori rispondono con una teoria che prefigura un modello di “società degli eguali”, in cui non esistono gerarchie di valori e neppure devozione nei confronti di alcun potere autoritario. Analizzano le sfere strutturali della società, come la religione, la politica, la famiglia, individuando in esse la tendenza a costituirsi secondo un reale principio di uguaglianza dei diritti e delle opportunità.
Una teoria che, sebbene agli inizi, è già in atto e va concretizzandosi sempre più, anche grazie alle nuove tecnologie, in un insieme che non divide, ma neppure omologa; che unisce e pluralizza le diversità, al di fuori di un ordine gerarchico. È una democrazia del riconoscimento e della reciprocità, un’orizzontalità che si esplica nelle relazioni tra soggetti, prima e magari contro quelle codificate dai costumi.
Un indizio in tal senso è la fine del partito identitario, espressione di una “centralità democratica” nemica di una cultura dei diritti individuali. Così anche il grande ridimensionamento del potere della Chiesa cattolica, a favore dell’emergere di valori squisitamente liberali, con forme di laicato senza clero, autonome, autogestite, libere. La fede stessa diventa una scelta da compiere in libertà e non pura obbedienza a obblighi derivanti dalla tradizione.
Quanto alla famiglia, si chiedono, retoricamente, gli autori: “È proprio vero che il declino della famiglia tradizionale, paternalista e autoritaria, è una catastrofe sociale, irrimediabile e drammatica? Che la “morte del padre” porta con sé la rovina della famiglia?”.
Non si può non rilevare che la società orizzontale, così come viene delineata, comporta pericoli nuovi e non aggirabili, con rischi di implosione, ma al contempo offre sorprendenti opportunità. È una sfida aperta sul futuro delle nuove generazioni.
Daniela Muti
questa rubrica è a cura di Cristina Bellon