16 maggio 2017

IL FUTURO DEI CIVICI E LE SCELTE POLITICHE

Comincia una traversata


L’editoriale sui “Civici” milanesi “desaparecidos” del numero scorso di ArcipelagoMilano mi chiama in causa in quanto ex dirigente, e vorrei dire la mia. Iniziando da una necessaria cronistoria toccando temi sollevati.

09colombini18FBDiversi cittadini sono rientrati nella politica attiva proprio grazie alla Lista Milano CivicaXPisapia (poi Movimento Milano Civica), esperienza entusiasmante dopo tanti anni di assenza dalla militanza. Pisapia fu allora stimolatore di speranze, di impegno e – perché no? – anche di riscatto dopo un’epoca interminabile di soffocamento da intossicazione da destra affaristica e xenofoba. “Siamo liberi!” questa fu la sensazione più diffusa in quella magica giornata della vittoria.

L’attivismo con i Civici milanesi è stato una ventata di aria buona per riprendere antichi impegni recuperando valori e obiettivi frequentati, maturati e poi dismessi in passato man mano che si aggrovigliava lo scenario politico e istituzionale.

Figura centrale, fulcro e promotore di idee del Movimento Milano Civica è stato il nostro Presidente Nanni Anselmi. Ho avuto il privilegio di affiancarlo e di esercitare per sua delega funzioni progettuali e decisionali.

L’obiettivo è stato, da subito, quello di trasformare la lista civica “di scopo” in una forza strutturata e riconosciuta, con capacità politiche nell’ambito milanese. Era manifesta la straordinaria occasione che ci si offriva per costruire un dialogo con gli altri gruppi del centrosinistra, suggerendo a essi i valori e le istanze del Civismo come opportunità e arricchimento.

L’altra azione che ci parve fondamentale fu di portare il Civismo dentro al processo di fondazione di Città Metropolitana. La strategicità istituzionale e politica di Città Metropolitana, che i Civici compresero ante litteram, fu la chiave di volta per allargare il nostro campo di conoscenza e di azione, tanto che il Movimento divenne motore di un processo, allora importante e ora dismesso, di costruzione di un Coordinamento dei Civici metropolitani (di centrosinistra) di cui fui coordinatrice.

Per conto del Movimento, e per delega di Nanni, partecipai caparbiamente a tutte le assise della Commissione Statutaria di Città Metropolitana e ai tavoli, di Milano e della Grande Milano, nei quali la coalizione discuteva i temi cruciali e cogenti delle fasi politiche in atto. Il tessuto di tutto questo lavoro del Movimento civico, milanese e metropolitano, credo – spero – sia stato utile a tutti.

Di sicuro posso dire che il nostro obiettivo (di Nanni, mio e di tanti amici e compagni) di creare ponti e di contaminare virtuosamente – con valori, idee, progetti comuni, relazioni tra tutte le componenti del centrosinistra – fu raggiunto. I Civici divennero forza politica da rispettare e da consultare, una voce piccola tra colossi di ben altra tradizione e solidità, ma capace di proporre mediazioni anche nei conflitti, di supportare la straordinaria esperienza milanese e il suo perno politico, di posizionarci dentro ai valori a noi propri del bene comune.

Finalmente eravamo diventati, grazie a Nanni Anselmi e a chi gli è stato sempre accanto con lealtà, una forza politica ascoltata e addirittura ricercata, apprezzata per l’immenso sforzo fatto senza soldi, senza struttura, senza nemmeno un’organizzazione come si intende comunemente in politica. Unica nostra ambizione: costruire unitariamente e sostenere le buone pratiche di governo valorizzando e amplificando i valori condivisivi.

Siamo le formichine della democrazia”, Nanni amava e ripeteva questa definizione del nostro Civismo che inventai per lui a significare la potenza delle idee se ben indirizzate e disciplinate, senza egoismi o protagonismi, e senza mai perdere il timone delle alleanze. Diversi, forse, ma insieme sempre con i nostri compagni di strada. Le formiche sono, si sa, creature intelligenti, sociali, cooperative, capaci di collaborare per il bene comune con indefessa volontà.

Siamo un laboratorio del Civismo politico e di governo”, così lo definì Nanni Anselmi. Una realtà che abbiamo fabbricato con sforzo unitario assieme ai partiti di coalizione. E ne siamo orgogliosi.

Poco prima che il Presidente ci lasciasse, il Civismo milanese ha fatto altre scelte politiche che hanno indirizzato altrove la barca. Anche questo è esercizio civico di democrazia. Le traversate possono essere lunghe, l’importante è non perdersi nelle nebbie.

Paola Colombini



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti