27 aprile 2017

libri – LIBERTÉ


Maurizio Tucci
LIBERTÉ
Bologna, I Libri di Emil, 2016
pag. 269, euro 17,00

libri15FBIl libro sarà presentato giovedì 27 aprile alle ore 18,30 a Milano, presso Lapsus Caffè Libreria, via Giuseppe Meda 38. Introduce: Lea Miniutti, giornalista. Divertissement musicale a cura di Nadia Palazzo.

Anche in questo suo libro (sua terza opera di narrativa), Maurizio Tucci prende i suoi lettori e li porta tutti a Parigi. La Parigi buia e claustrofobica del Metrò, nel quale ogni giorno milioni di persone si riversano distratte, viaggiano velocissime, assorbite dai cellulari ed emergono poi frettolose per riprendersi la città.

Ecco, proprio in questa rete di gallerie sotterranee, apparentemente prive della poesia di Ville Lumière, l’autore ci ha trovato un mondo. E, come vedremo, neanche tanto “a parte”.

Prendiamo le stazioni della metropolitana, per esempio. Hanno una loro precisa gerarchia, proprio come gli arrondissements che ci stanno sopra. E i gestori delle stazioni? Gli Chefs de Station? Pieni di pregi e difetti, di ignoranze, di velleità, di sotterfugi e vendette come i CEO delle aziende allo scoperto.

E l’universo femminile? Non si salva nemmeno quello, con le due protagoniste: una, parigina di Parigi e l’altra, parigina d’Arabia, che dovranno vedersela con tutti gli stereotipi che ammorbano quotidianamente la vita degli umani. E, peggio ancora, quella delle donne.

A questo punto gli ingredienti per costruire un romanzo del sottosuolo ci sono tutti. C’è da dire però che Maurizio Tucci non si accontenta di mescolarli bene, per poi servire un qualcosa di prevedibile. No, lui punta su sapori forti e nuovi, su improvvisazioni, su cambi di registro repentini. Si direbbe che si diverta a confondere il lettore, che non fa in tempo a centrare un personaggio, una vicenda, un sentimento che già si vede costretto a ripensare il tutto e a rimetterlo sotto una nuova luce.

Diciamo che l’autore, profondo conoscitore di Parigi, tratta la città come un baro tratta una carta da gioco. La gira velocemente sottosopra senza lasciare il tempo di capire se il metrò sia più Parigi di Parigi stessa, o viceversa. Di un’unica cosa però, alla fine, il lettore è certo: che il sottosuolo con la sua rete di gallerie è il sistema cardiocircolatorio che tiene in vita la città. E che Parigi tutta, alla fin fine, è ben più corposa, profonda e complessa di quanto appaia in superficie.

Ciò nonostante, anche nel sottosuolo può esserci del tenero. E qui l’autore non si risparmia nel raccontarci di alcuni cuori che battono oltre l’orario di lavoro per cercarsi, per trovarsi, per unirsi. E non solo per affinità o giuste cause, ma proprio per quei sentimenti di cui sono fatti i cuori. Il protagonista ne possiede uno, che a un certo punto, però, gli diventa discolo e gli si scinde in due parti per due ragazze diversissime fra loro – e, accidenti, forse proprio per questo complementari – che andranno a complicargli l’esistenza al punto di … .

Al punto di mandare tutti noi lettori sempre più incuriositi, e i personaggi stessi, in pausa buffet, con una magnifica tarte tatin, sia per farci tirare il fiato dai continui colpi di scena sia per farci assaporare tocchetti di Francia in via di estinzione. Eh sì, Maurizio Tucci sa fare anche questo. Prenderci ogni tanto per il palato, proprio mentre ci indigna su corruzione, razzismo, gelosia e disfunzioni varie di un metrò.

Dunque, che dire di più? Che gli eroi “tucciani” del sottosuolo parigino, chiusi nel libro, gridano “Liberté” fin dalla copertina. Aprite il libro e liberateli! Viaggerete con loro ben oltre un banale ovunque e … sempre senza biglietto!

Flavia Fiori

questa rubrica è a cura di Cristina Bellon

rubriche@arcipelagomilano.org



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