11 gennaio 2010

LA BACCHETTA MAGICA DI MORRICONE PER TORNATORE


Intima consonanza e sintonia singolare. Fuse come in uno stampo ispirazione e percorso creativo della sceneggiatura, sensibilità visiva impressa nella regia e nel montaggio e enfasi degli stati d’animo sottolineati dalla colonna sonora, in un’armonica fabbrica di creatività.

Giuseppe Tornatore e Ennio Morricone hanno fatto incontrare magistralmente fin dall’inizio del loro sodalizio artistico le sequenze del racconto cinematografico con le note, note che scavano nei significati, che liberano l’energia del tessuto narrativo, che illuminano con particolari tagli di luce immagini di rara suggestione: la musica dà un’anima all’universo, le ali al pensiero, uno slancio all’immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza e la vita a tutte le cose (*).

Una sintesi magica: immagini supportate da un’incalzante colonna sonora che nasce e prende forma prima, durante e dopo le riprese sul set. “Finito il montaggio entro in gioco io, ma alcuni brani li ho già composti e glieli ho fatti ascoltare ancor prima che inizino le riprese”, racconta Morricone che spiega come preferisca far sentire al regista la musica prima che vada sul set : “credo che sia un aiuto: è come fargli assaporare prima l’atmosfera che sentirà lo spettatore”. 

Il più grande compositore italiano, Ennio Morricone, per festeggiare Giuseppe Tornatore, uno dei registi più rappresentativi del nostro cinema, gli ha dedicato un intero concerto straordinario dei temi principali di tutte le colonne sonore scritte per i film da lui diretti– da Nuovo Cinema Paradiso a La leggenda del pianista sull’Oceano, da Maléna a Baarìa – a margine della giornata di festa in cui l’università Iulm ha conferito al regista la laurea honoris causa in Televisione, Cinema e New Media quale riconoscimento per l’impegno di tutta una vita http://www.iulm.it/default.aspx?idPage=5134.

Un album musicale coinvolgente e poetico, emozionato ed emozionante, che scuote l’anima e dà i brividi, capace di evocare l’inesauribile forza fascinatrice del cinema di Tornatore: “Continuo a raccontare le emozioni e forse continuo, senza rendermene conto, a fare sempre lo stesso film”, ha affermato di recente Tornatore in un’intervista sul suo ultimo capolavoro, Baarìa. Una dichiarazione d’amore per i personaggi, le situazioni e i luoghi che negli anni ha portato sulla scena, per le “belle storie” che ha saputo raccontare.

La prima cosa che lo spettatore avverte e continua ad avvertire per tutto il film della vita (così lo definisce il regista), fino ai titoli di coda del brano di chiusura Sinfonia per Baaria, è che si tratta di un film d’amore, l’amore di Tornatore per il microcosmo di Bagheria, che è prima di tutto il luogo dell’anima.

Il racconto è vitale e vibrante e lo spettatore ci si ritrova subito immerso: la fotografia è di grande impatto, alcune immagini ti cascano letteralmente addosso.

Il tempo della narrazione è scandito da due passioni, l’amore e la politica: da un lato la densità di alcuni istanti, dall’altro il tempo che si dilata e sovrappone fino a dare l’idea di una Sicilia senza tempo.

E amore mantenuto entro la giusta misura è anche quello di Morricone per questo ultimo capolavoro del suo regista: “Ho imparato che non bisogna amare troppo un film, perché il pericolo è quello di strafare, di andare oltre, di perdere la misura. Stavolta credo che malgrado io ami molto questo film non sia capitato, credo di aver mantenuto la misura: non ho sparato le artiglierie degli ottoni verso il cielo, ma ho voluto mantenere salvo un momento di archi soli, una fase di suono molto omogenea malgrado i suoi crescendo”.

Tornatore e Morricone nell’avventura di Baarìa entrano entrambi in rapporto con un vero oggetto d’amore e ne ricavano l’uno un’emozionante sceneggiatura, l’altro una partitura efficace e coinvolgente. “Ennio è stato per me un punto di riferimento essenziale nella realizzazione di questo film. Abbiamo lavorato di pari passo, io alla sceneggiatura e lui alla composizione delle musiche, confrontandoci continuamente. Ennio ha creato la sua musica anche durante le riprese, aggiustandola via via che il film prendeva corpo. Morricone ha fatto davvero un lavoro straordinario e non posso far altro che ringraziarlo per aver dedicato al mio film tanto lavoro”.

Tornatore si prepara con la modestia che lo contraddistingue all’ avventura degli Oscar, per cui Baarìa è stato candidato come miglior film straniero: “Sono tranquillo, ho fatto del mio meglio”. E speriamo che ancora una volta la bacchetta magica del Maestro Morricone gli porti fortuna!

 

Rita P. Bramante

 

 

(*) Platone, Dialoghi


 



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