28 febbraio 2017

RIFUGIATI E LAVORO VOLONTARIO: LA SCOMMESSA DELL’ACCOGLIENZA

Al Boscoincittà per imparare il mestiere di giardinieri


Nell’autunno scorso a Milano sono arrivati in centinaia, e questa volta non di passaggio. Era la decisione del Governo di assegnare in sede stabile a diverse città il compito di accogliere e gestire diverse centinaia di migranti e rifugiati in fuga da paesi in piena guerra o in condizioni di vita e sopravvivenza impossibili. Son passati pochi mesi e sembra un momento lontano. Il Comune di Milano ha attrezzato per loro sedi, ex scuole, caserme non utilizzate. La gente ha protestato, a volte non li voleva nel loro quartiere. Ma la gente si è anche rimboccata le maniche e ha pensato a qualche progetto di accoglienza e di sostegno per questi giovani, in gran parte uomini, in gran parte africani provenienti dai paesi del Corno d’Africa, Somalia, Eritrea, Etiopia, cui si aggiungono Libici e Siriani.

08toeschi08FBAnche noi della Sezione di Italia Nostra Milano Nord legata al Boscoincittà ci siamo posti quasi subito il tema: ci siamo chiesti che cosa avremmo potuto e dovuto fare. Abbiamo scritto all’assessore Majorino proponendo di organizzare dei gruppi – non troppo numerosi – di migranti che avessero spontaneamente desiderio di lavorare al Boscoincittà per la manutenzione del parco. E qui vogliamo ricordare che il Boscoincittà è un parco pubblico del Comune di Milano, avviato fin dal 1974 da Italia Nostra e da allora realizzato e gestito dall’Associazione con operatori professionisti e il fondamentale supporto del lavoro volontario di migliaia di milanesi, grandi e piccoli.

La proposta di collaborazione, ovviamente a costo zero per l’Amministrazione, che – d’altra parte – sostiene in larga misura i costi di manutenzione del parco, è stata accolta dall’assessore Majorino e dallo staff delle Politiche sociali con grande attenzione; infatti è stata apprezzata la disponibilità immediata offerta da Italia Nostra-Boscoincittà a coinvolgere la propria struttura per sperimentare un’attività di occupazione e formazione rivolta a migranti in attesa di riconoscimento e a rifugiati. Si è arrivati all’inizio di quest’anno alla formulazione dell’accordo e con febbraio sono partiti i gruppi di lavoro con i rifugiati.

Al riguardo e prima di entrare nel dettaglio dell’esperienza che si è svolta con ottimi esiti, vale la pena ricordare che il Boscoincittà da sempre ha operato considerando il “fare il parco” anche come occasione di formazione, inclusione sociale e “terapeutica” per innumerevoli gruppi e categorie di persone svantaggiate ma non solo (a titolo di esempio: i nostri operatori hanno lavorato con gli allievi della scuola muratori e degli istituti agrari e con gruppi di ragazzi portatori di handicap, con borse lavoro per giovani che avevano bisogno di essere indirizzati a un’attività lavorativa …). Tutte attività che continuano settimanalmente accanto alle attività ludiche e a quelle didattiche con migliaia di bambini delle scuole di Milano e dell’area metropolitana.

Con questo valido bagaglio di esperienza alle spalle, gli operatori del Bosco, hanno pianificato una serie di interventi coinvolgendo due gruppi di rifugiati provenienti tutti dal centro di accoglienza di via F.lli Zoia. All’iniziativa hanno partecipato in tutto 15 ragazzi volontari per un periodo di 4 settimane e con loro sono state realizzate diverse linee di lavoro con lo scopo di “fare del bene al parco” e di sperimentare un modus operandi ripetibile. Infatti il fine ultimo sarebbe di creare una task force, coordinata da un tecnico, capace di intervenire in quelle situazioni di pubblico degrado dove un semplice taglio di erba, l’imbiancatura o la sistemazione di un muretto, o lo smantellamento di una discarica … potrebbero migliorare le condizioni di scuole, giardini e aree giochi della città.

I lavori svolti sono stati quelli propri della manutenzione di un parco: realizzazioni di recinzioni, di un ponte e di una passerella in legno, utilizzando attrezzi e presidi antinfortunistici forniti da Italia Nostra e da AMSA. Durante questo periodo (al 30 gennaio al 24 febbraio compresi) i ragazzi hanno avuto modo di conoscere altri volontari che si occupano della manutenzione del Bosco; sono nate delle amicizie e molti si sono prodigati nella ricerca e nell’offerta di corsi per imparare l’italiano.

Gli operatori stessi del Parco, in cambio, hanno ricevuto in dono dai richiedenti asilo racconti di un’umanità antica, racconti di grandi famiglie divise, padri con figli che sono rimasti in patria, ragazzi che studiavano ingegneria che hanno dovuto abbandonare gli studi, un ragazzo diplomato ostetrico che forse mai svolgerà la sua professione, un imprenditore gambizzato che è fuggito per non soccombere, poliziotti senza stipendio incapaci di sfamare i propri figli … .

Tra i volontari ci sono state delle defezioni, per incompatibilità lavorativa e per gravi difficoltà di comunicazione, soprattutto con gli Eritrei spesso analfabeti. Anche questo era stato messo in conto. Il bilancio tracciato nel corso del 6° Forum delle Politiche sociali promosso dall’assessore Majorino è stato tuttavia ampiamente positivo e Italia Nostra Sezione Milano Nord si dichiara disponibile non solo a ripeterla, ma a trovare compagni di viaggio per non lasciar cadere nel vuoto quanto fatto. Il lavoro è salute mentale e fisica, è dignità per l’uomo ed anche i rifugiati lo hanno detto e confermato con la loro seria adesione al progetto.

 

Luisa Toeschi e Giuseppe Venezia
Italia Nostra – Boscoincittà

 

 



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