24 gennaio 2017

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2020: NUOVE ROTTE PER LE SMART CITY

Milano Città Metropolitana e il Piano Operativo Nazionale

Base Milano ha ospitato negli spazi delle ex acciaierie Ansaldo in via Bergognone l’evento annuale “PA e città intelligenti”, bilancio provvisorio su esiti e prospettive dei programmi operativi europei integrati PON governance e PON città metropolitane 2020.

Modelli, soluzioni e forme organizzative che promuovono innovazione e coesione sociale per le 14 città metropolitane e più in generale per il Paese. Finalità generali di entrambi i programmi: cogliere le sfide di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile fissati dall’Agenda europea, pianificando con lungimiranza i servizi territoriali per la coesione e lo sviluppo.

Programmi ambiziosi e orientati a un cambiamento radicale, che si articolano su tre focus prioritari: agenda digitale; mobilità e energia; inclusione sociale.

Quest’ultimo punto vuole essere in realtà l’ago della bilancia di tutte le politiche di innovazione, a Milano, così come in tutte le altre città metropolitane e nel Paese. Servizi e infrastrutture per l’inclusione sociale, attraverso il recupero di luoghi urbani inutilizzati e la riqualificazione di edifici in stato di abbandono, possono determinare in tal senso un cambiamento virtuoso.

Accelerare, senza lasciare indietro nessuno – sottolinea il sindaco Giuseppe Sala in apertura dei lavori -, essere modello di cambiamento senza perdere mai di vista la solidarietà, le aree di disagio e di marginalità, promuovendo pratiche e programmi di inclusione sociale per i segmenti di popolazione più svantaggiati e nei quartieri periferici più a rischio. Milano città competitiva, partecipativa e sempre solidale, come è la cifra della sua storia e della sua tradizione.

Veniamo al primo focus, l’agenda digitale metropolitana, cioè le infrastrutture digitali per tutti i servizi urbani (sanità, terzo settore, trasporti,…) al servizio di tutte le tipologie di cittadini, anche quelli più svantaggiati. Le parole d’ordine rappresentano una svolta per la PA: stop a liste d’attesa, basta carta e fax per una compiuta dematerializzazione; riduzione del digital divide, grazie a piattaforme intuitive per una navigazione facilitata e un rapporto più semplice tra cittadini e PA; introduzione del domicilio digitale del cittadino e della nuova identità digitale unica per l’accesso a tutti i servizi.

Il secondo focus: sostenibilità e accessibilità dei servizi pubblici e della mobilità urbana grazie a soluzioni atte a facilitare la fruizione da parte dei cittadini di servizi di mobilità a minore impatto ambientale.

Considerata l’anzianità media del parco veicolare foriero di emissioni inquinanti e climalteranti, nonché di costi di gestione cospicui, le flotte impiegate nei servizi di trasporto pubblico locale in ambito urbano necessitano di potenziamento e rinnovamento non più procrastinabili. L’acquisizione di nuovi mezzi ecocompatibili non può prescindere dall’attenzione alla tipologia e alla taglia dei veicoli in relazione ai servizi da svolgere e alle aree in cui operano, uno per tutti minibus elettrici per i centri storici.

Inoltre è necessario puntare al potenziamento della mobilità ciclabile, di isole ambientali e aree pedonali e alla diffusione dei sistemi di sharing per la mobilità condivisa.

Si tratta inoltre di sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e di promuovere l’efficienza energetica, attraverso la gestione intelligente dell’energia e l’uso di energie rinnovabili nelle infrastrutture pubbliche. Parole d’ordine: riqualificazione degli edifici pubblici sotto il profilo energetico e illuminazione pubblica sostenibile, grazie a materiali a basso consumo, sensori di luminosità e servizi di telecontrollo.

Il cammino è avviato, la direzione tracciata, molto ancora resta da fare.

Rita Bramante