22 dicembre 2009

BOCCONI. NON SOLO ECONOMIA


Da via Sarfatti a via Röntgen negli spazi architettonici della Bocconi – opera di importanti progettisti, che nell’arco degli ultimi settant’anni hanno disegnato il tessuto urbanistico del quartiere intorno a Porta Ludovica – si parla oltre al linguaggio dell’economia anche quello della cultura e delle arti.

Un campus universitario metropolitano, fatto di sedi storiche e spazi nuovi (*)che si propone come punto di riferimento scientifico e culturale anche per la città, come sede espositiva temporanea di arte contemporanea, con il convinto intento pedagogico di formare manager sensibili al gusto e al senso estetico contemporaneo. Opere d’arte – ben 65 create da 33 artisti – che non costituiscono un patrimonio dell’Ateneo, ma che riempiono gli spazi di un edificio quotidianamente vissuto da migliaia di studenti e ne attraggono lo sguardo nel passaggio da un’aula all’altra, da un edificio all’altro e ne sollecitano le emozioni.

In occasione dell’happening Bocconi Art Gallery (**) i visitatori e gli studenti sono stati guidati in un percorso di conoscenza tra le opere scultoree, pittoriche e visuali che animano il Campus e hanno potuto ascoltare il racconto del proprio lavoro dalla viva voce degli autori, come Giorgio Griffa http://www.griffa.com/. Griffa non ha illustrato soltanto la sua ‘tela senza telaio’, che nel rispetto dell’intelligenza dei materiali accoglie i colori animandosi di un effetto suggestivo, ma ha anche spaziato sulla accumulazione di elementi di memoria che caricano i segni da oltre 30.000 anni e sul significato della pittura come procedimento conoscitivo del mondo che s’infila nell’ignoto, che resta tale, a differenza della scienza che si confronta con l’ignoto per disgelarlo.

E in un luogo accreditato a livello internazionale come incubatore di idee per la cultura economica internazionale non può mancare un cenno iconografico all’impero di Cindia (***): un artista cinese scrive CHINA a caratteri cubitali, disponendo sulla parete decine di scarpe, che evocano l’immagine di un paese che cammina verso lo sviluppo.

L’amicizia che lega l’Università Bocconi alla Fondazione Arnaldo Pomodoro (http://www-.fondazionearnaldopomodoro.it) ha consentito il prestito di tre Papiri bronzei (1985-86) (http://www.archimagazine.com/rpomodoro.htm), che con la loro superficie ondulata e mossa ricreano la leggerezza e l’elasticità del supporto cartaceo.

Nell’Aula Magna del nuovo edificio di via Röntgen, un teatro da mille posti – il cui foyer principale è collegato attraverso una vetrata con la strada, per sottolineare ancora una volta il legame simbolico tra la Bocconi e la città – il tour culturale attraverso gli spazi dell’Ateneo si è concluso con il concerto della Civica Jazz Band diretta da Enrico Intra con la prestigiosa partecipazione di Enrico Rava alla tromba: arte e musica, anche per celebrare il 60° anniversario della Furcht Pianoforti, che dal dopoguerra a oggi ha fatto la storia del pianoforte a Milano e costituisce un riferimento importante nella vita musicale italiana.

 

Rita P. Bramante

 

 

 

 

 

 

 

 

(*)http://www.unibocconi.it/wps/wcm/connect/SitoPubblico_IT/Albero+di+navigazione/Home/Ateneo/Campus+e+Sedi/?lang=it

 

(**)http://www.unibocconi.it/wps/wcm/connect/SitoPubblico_IT/Albero+di+navigazione/Home/Ateneo/News+e+iniziative/Bocconi+Art+Gallery/BAG+-+Bocconi+Art+Gallery_ViottiR+2009+12+11+12+27

 

 

(***) F. RAMPINI, L’impero di Cindia. Cina, India e dintorni. La superpotenza asiatica da tre miliardi e mezzo di persone, Mondadori, 2007; F. RAMPINI, Slow economy, Mondatori, 2009.



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