26 ottobre 2016

L’AGENZIA EUROPEA DEL FARMACO (EMA)

Un’occasione per rilanciare il mondo della ricerca a Milano


Si parla molto in questo periodo di sposare la sede di Londra dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) a Milano. Cos’è l’EMA e che cosa comporta questo trasferimento per la nostra città? L’EMA è nata nel 1995 per iniziativa dell’Unione Europea (UE) e dell’industria farmaceutica, con lo scopo di proteggere e promuovere la salute pubblica degli uomini e degli animali grazie alla regolamentazione delle medicine usate a scopo terapeutico. In concreto, si occupa di controllare e valutare l’autorizzazione dei prodotti farmaceutici nei singoli paesi nell’UE. Svolge quindi un ruolo molto importante, considerando che circa un terzo dei nuovi farmaci nel mondo nascono proprio all’interno dell’Unione. La sede di Londra è stata scelta probabilmente per la forte presenza di industrie farmaceutiche e per l’alto valore scientifico del Regno Unito.

05laporta35fbVisto il suo ruolo, che significato avrebbe spostare la sua sede e che eventuale impatto potrebbe avere questo trasferimento per Milano? In primo luogo, come già accennavo prima, il fatto che a suo tempo sia stata scelta Londra come sede è stato probabilmente determinato dall’ottima reputazione della comunità scientifica del Regno Unito e dall’importante presenza di multinazionali del farmaco. Lo spostamento a Milano quindi non può che rafforzare l’immagine internazionale della scienza milanese. Penso inoltre che questa scelta potrebbe aiutare Milano e fare un ulteriore passo verso una maggiore internazionalizzazione. Per chi come me viaggia molto, Milano appare ancora provinciale, nonostante abbia fatto passi da gigante negli ultimi anni. Per mettersi finalmente in linea con le altre grandi città europee deve perdere un po’ del suo provincialismo e la presenza di un’agenzia fortemente internazionale potrebbe aiutare, grazie al suo indotto, a compiere questo passo. Non solo la scienza e gli scienziati potrebbero trarre beneficio dall’arrivo dell’EMA ma tutta la città. Sentire parlare più lingue nella nostra città può banalmente aiutare ad avvicinarci a un’Europa che a volte appare ancora distante.  Penso quindi che si possa vedere in questo spostamento una grande opportunità, non solo per la scienza milanese ma anche per tutti i cittadini.

La scienza non è sempre considerata una priorità in Italia ma bisognerebbe riflettere su come mai, in qualunque paese considerato avanzato, si ha una buona scienza e come mai, ad esempio, in Inghilterra nonostante tutti i problemi di Brexit il governo ha subito dichiarato che s’impegnerà a mantenere i finanziamenti alla ricerca.  Una buona ricerca può portare a sviluppi inaspettati e aiutare enormemente la crescita del paese. In quest’ottica l’arrivo dell’EMA non farebbe che aiutare la classe politica e dirigente a occuparsi del grosso problema della ricerca in Italia. Un problema che è possibile sintetizzare in pochissime parole: un paese civile ha bisogno di una ricerca avanzata, una ricerca avanzata si può fare solo valorizzando chi fa buona ricerca.

Mi piace farvi riflettere su un punto che è tipico della nostra società: se vostro figlio va bene nelle materie scientifiche come la matematica, è considerato eccezionale o comunque fuori dalla norma (che può tradursi anche in strano) mentre è normale se va bene nelle materie umanistiche. La scienza non è difficile, come tutte le cose si impara e come tutte le cose deve essere insegnata e la società ha un ruolo importante in tutto questo. Se grazie all’arrivo dell’EMA si riuscisse a parlare un po’ più di scienza in Italia questo non farebbe altro che aiutare a colmare la grande lacuna che è presente nella nostra società. Spesso non si pensa che per arrivare ai farmaci c’è bisogno di conoscere bene il computer, fare analisi di “big data” e provare a disegnare in “silico” soluzioni che, se fatte in laboratorio, sarebbero difficili se non addirittura troppo costose.

In una società proiettata verso il futuro non si può prescindere dall’avere accanto alle basilari nozioni umanistiche (chi è Dante?) anche le basilari nozioni scientifiche (che non vuol dire una rubrica che vi dice cosa fare quando avete mal di pancia). Spero che l’opportunità di avere l’EMA a Milano sia colta e diventi concreta e che ancora una volta Milano faccia da traino per il resto dell’Italia per migliorare le proprie competenze in campo scientifico.

 

Caterina La Porta
Center for Complexity and Biosystems
Università di Milano

 

 



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