26 ottobre 2016

arte – SOTTOSOPRA: QUANDO I DEPOSITI PRENDONO VITA


In occasione delle passate Giornate Europee del Patrimonio, la Galleria d’Arte Moderna di Milano ha dato avvio a Sottosopra: una serie di visite guidate esclusive in programma tutti i fine settimana fino all’8 gennaio 2017; un’iniziativa dedicata alla collezione di opere scultoree mai esposte e conservate nei depositi, normalmente chiusi al pubblico. Nei depositi della Villa di via Palestro, sono circa un migliaio le opere conservate, dal tardo Neoclassicismo al Novecento, impreziosite da bozzetti, studi preparatori, versioni definitive, legate alla storia e ai luoghi monumentali della città – dall’Accademia di Brera al Duomo, dall’Arco della Pace al Cimitero Monumentale.

arte35fbCuore del progetto è l’atelier di restauro, allestito nelle sale dei depositi grazie al supporto di UBS, dove un team di restauratori è al lavoro per il recupero conservativo di 70 sculture, con interventi di diversa natura e differenti tecniche. Le visite e i percorsi rappresentano la ghiotta anticipazione di 100 anni. La scultura a Milano dal 1815 al 1915 (marzo 2017) un’esposizione che ripercorrerà la storia della produzione scultorea lombarda nell’arco di 100 anni, dalla stagione neoclassica agli esordi del Novecento, periodo in cui Milano si attestò capitale della produzione scultorea nazionale grazie alla presenza di alcuni maestri di fama internazionale come Antonio Canova, Giuseppe Grandi, Alessandro Puttinati, Pompeo Marchesi, Benedetto Cacciatori, Vincenzo Vela, Paolo Troubetzkoy, Adolfo Wildt, Medardo Rosso.

Il deposito rivelerà i suoi segreti: opere notissime, escluse dal percorso museale solo per ragioni di spazio, e altre meno celebrate o dimenticate, tutte ugualmente rappresentative dell’importanza rivestita dalla scultura nelle collezioni della GAM, nate nel 1861 proprio con il lascito dello scultore Pompeo Marchesi e arricchitesi con il tempo, fino a raggiungere l’attuale inventario di circa mille unità. Una selva di sculture realizzate in diversi materiali (bronzi, gessi, cere, terrecotte), che racconta, in modo suggestivo e straordinario, la storia di quest’arte a Milano, documentando il primato che la città seppe garantirsi a livello internazionale.

Sottosopra fino all’8 gennaio 2017 GAM via Palestro 16, Milano orari visite: Sabato  dalle ore 17.15 alle 18.30.  Domenica dalle ore 17.15 alle 18.30 Costo:  € 10,00 Prenotazione obbligatoria con ingresso consentito fino a esaurimento posti (gruppi 20 persone). Info visite guidate: www. operadartemilano.it

 

 GIOVANNI GASTEL. RITRATTO

Dopo copertine, giornali e passerelle Giovanni Gastel conquista Palazzo della Ragione: al grande fotografo è infatti dedicata un’ampia antologica del suo percorso, dagli esordi negli anni Settanta fino a oggi. La mostra propone un ‘ritratto’ del fotografo in cui si intrecciano vicende professionali, biografiche e familiari e documenta il suo metodo di lavoro, basato sull’analisi e la proposta seriale del soggetto trattato. Aperta al pubblico il 23 settembre e visitabile fino al 13 novembre, la mostra è curata da Germano Celant: partendo dagli esordi negli anni ’70, l’esposizione è un racconto, un viaggio attraverso la complessità della ricerca dell’artista, che spazia dalla moda, all’informazione, all’arte, al design, passando sempre per una incessante sperimentazione visiva.

40 anni e 4 sezioni: ciascuna racconta un decennio di attività artistica restituendo un ritratto complesso del percorso creativo del fotografo, intrecciando vicende professionali con aspetti più personali. Il materiale in esposizione spazia dai progetti fotografici a quei documenti che, oltre a testimoniare la ricerca sperimentale portata avanti da Gastel, tra classicità e varietà, raccontano della sua formazione ma anche dell’atmosfera di quegli anni, al fine di comprendere e connotare maggiormente i singoli scatti seguendone l’evoluzione.

Il lavoro di informazione, comunicazione e ricerca che Gastel ha sviluppato attraverso le riviste, le mostre e la sua personale indagine, viene esibito in un inedito display labirintico, dove gli insiemi per serie mettono in evidenza il carattere della sua narratività, che si muove tra fashion e design, ritratto e still life, la modalità personale dell’uso della luce e il confronto con i soggetti. Ideato dallo studio Lissoni Architettura, il labirintico percorso espositivo rispecchia la molteplicità di sfumature che animano la fotografia di Gastel. Un’esperienza mistica da provare, anche se non si è fedeli seguaci della divinità.

Giovanni Gastel. Ritratto fino al 13 novembre 2016, Palazzo della Ragione Fotografia piazza dei Mercanti Milano. Orari: martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 20.30 Giovedì e sabato 9.30 – 22.30; ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Biglietti: Intero 10,00 €, Ridotto: 8,00 €

 

CURIOSITÀ E GRANDE GENIO, ESCHER A PALAZZO REALE

La mostra ospitata da Palazzo Reale è una vera e propria immersione nel mondo surreale di Escher, che ripercorre la vita e le visioni del grande Maurits Cornelis Escher (1898-1972), incisore, intellettuale e matematico che ha colonizzato l’immaginario collettivo con le sue opere visionarie. Ispirato e influenzato dall’arte a lui contemporanea e a quella del passato, Escher declina ricerca geometrica e rigore nella visionarietà estetica più pura. Artista poliedrico e contemporaneo ante litteram, non trova solo nel mondo dei numeri, della geometria e della matematica l’unica chiave di lettura per comprendere l’universo bensì attinge a piene mani ai vari linguaggi fondendoli in un nuovo e intrigante percorso che costituisce un originale unicum nel panorama della storia dell’arte di tutti i tempi.

200 opere per sei sezioni ripercorrono l’evoluzione artistica di Escher avvalendosi di supporti ludico didattici che consentono una visita fortemente interattiva. Oltre alla tradizionale audioguida e ai pannelli informativi di ciascuna stanza, si trovano infatti lungo l’intero percorso di mostra anche tavole con “esercizi visivi” che spiegano le illusioni ottiche usate dall’artista e veri e propri ambienti per vivere per qualche attimo (o fotografarsi) dentro l’opera. Le sei sezioni della mostra si sviluppano in percorso che ha origine con i primi esercizi che guardano all’Art Nouveau e si sviluppano attorno a L’Alhambra e Cordova (la cui visita risale al 1936 e fu essenziale nella sua evoluzione artistica).

Da sempre affascinato dalle superfici riflettenti, il primo autoritratto di Escher su specchi curvi è del 1921 e da allora non ha mai smesso di essere affascinato dal tema. La quarta sezione prende il nome dall’opera Metamorfosi, uno dei capolavori assoluti nella produzione di Escher mostra un turbinio di trasformazioni basate su diversi tipi di tassellature e assonanze logiche e formali che si concludono con la veduta di Atrani, paesino della scogliera amalfitana. E poi ancora: la matematica e la geometria, che con l’arte di Escher trovano un continuo e vicendevole interesse. A concludere la mostra: la quotidianità del lavoro dell’artista, tra ex-libris e biglietti da visita, e gli omaggi artistici, cinematografici e ironici che negli anni sono stati fatti.

Possiamo scommettere che in molti la classificheranno come una mostra “blockbuster” da centinaia di visitatori, ma se questo consentirà di offrire un’occasione di intrattenimento culturale che parla alle grandi masse sia benvenuta. A maggior ragione se poi verranno realizzate bigliettazioni congiunte o offerte con mostre di artisti meno di richiamo ma di altrettanto valore.

Escher fino al 22.01.2017 Palazzo Reale piazza del Duomo Milano orari lun 14.30 – 19.30 mar, merc, ven, dom 9.30 – 19.30 giov sab 9.30 – 22.30 biglietti 6 /10 / 12 euro

 

DI SFIDE RACCOLTE E VINTE: CACCIALLAFESTA!

Una sfida lanciata, raccolta e vinta: è stato questo la prima edizione di Cacciallafesta, la grande caccia al tesoro promossa dal Museo Bagatti Valsecchi e organizzata dai giovani degli Amici del Museo, da Labidee e Justwine. L’idea è nata una sera, quasi per caso, mentre si cercavano iniziative che unissero come scopi e modalità le identità delle tre realtà. Ma non solo, aspiravamo a qualcosa di grande: volevamo che i partecipanti percepissero il nostro amore per Milano, e lo condividesse. La caccia al tesoro, dove il tesoro era il patrimonio della città con le sue stranezze, le sue storie e le sue novità è stata la soluzione.

Da lì è cominciata la salita: data, premi, sponsor, sito, comunicazione. Tutto definito, ma il meteo per la data di maggio non è stato clemente. Ci riproviamo a ottobre, ed è stato il boom: 150 i posti disponibili ma più di 500 le richieste, abbiamo alzato l’asticella chiudendo con 350 iscritti e 82 squadre a quattro giorni dalla caccia. Ruolo cardine avranno di certo giocato il basso prezzo di partecipazione (10 euro a persona) e i golosi premi per tutti i gusti: pranzi e cene in ristoranti prestigiosi, biglietti per teatri e Musei, soggiorni in yacht e weekend tra le vigne del Chianti senese.

Squadre pronte ed è cominciato il tour de force, in un batter d’occhio ci siamo trovati a domenica alle 12: il cortile del Museo non era mai stato così bello. Ragazzi e ragazze ovunque, un’energia frizzante e palpabile nell’aria, la voglia di mettersi alla prova, le biciclette parcheggiate fuori e pronte a partire al via, i cellulari pronti a scattare foto e cercare domande e soluzioni. Sì, perché alle domande si accedeva dal sito della Caccia e là dovevano essere caricate le risposte. Qualche intoppo c’è stato, come era prevedibile in una prima edizione, ma siamo clementi e guardiamo alla grandiosità del risultato: 350 giovani (e meno giovani) hanno guardato la città dove vivono con occhi diversi, beneficiando anche del bel sole della prima domenica ottobrina. Le mail e i messaggi che ci stanno sommergendo ci fanno dire: ci vediamo all’edizione numero 2!

Benedetta Marchesi

 

 

questa rubrica è a cura di Benedetta Marchesi

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