12 ottobre 2016

LE ELEZIONI FANTASMA DEL CONSIGLIO METROPOLITANO

Strategie, alleanze e risultati


Dopo il voto “fantasma” del 9 ottobre c’è una notizia quasi buona per il Governo, un po’ meno per i cittadini. La seconda prova di voto con le regole della legge Delrio, dopo la prima del 2014, è andata decisamente bene, senza intoppi e fastidiosi clamori. Peccato che nessuno sappia niente dei programmi dei candidati e delle liste che si sono presentate. Pochi si sono accorti dell’iniquità del sistema elettorale ponderato.

04comero33fbGli addetti ai lavori hanno potuto lavorare indisturbati a costruire il risultato delle elezioni a tavolino, per non avere sorprese sgradite. Un chiaro esempio di come sarà fatto il futuro Senato della riforma Boschi. Però, si è risparmiato molto, tenendo tutta la carta e le idee nei cassetti.

Milano e Bologna si confermano a guida PD. Il dato politico nazionale è che i sindaci cinquestelle di Torino e Roma, nonché De Magistris a Napoli, non hanno una maggioranza nei loro consigli metropolitani, con i risultati emersi dagli scrutini di lunedì 10 ottobre. Se è vero che i grillini romani e torinesi non hanno una maggioranza predefinita, è anche vero che è stato il sistema ponderato a dare subito un peso enorme al M5S nei consigli metropolitani, pari o superiore al PD, che invece ha impiegato anni a costruirsi una base diffusa a livello territoriale. Questi effetti collaterali sono da tenere bene a mente quando si tratta di sistemi elettorali in vario modo manipolativi, come è il Delrio e l’Italicum.

A Milano i grandi elettori sono stati 1.510, su un totale di 2.025, che domenica sono andati a palazzo Isimbardi a votare per le elezioni di secondo grado del consiglio metropolitano.I risultati elettorali confermano la situazione di due anni fa: la lista C+, composta da PD con pezzi di SEL e ex arancioni, mantiene i suoi 14 seggi, la Lega conferma i 2 seggi che aveva, la lista Civica Città dei Comuni scende da 2 a un seggio, entrano per la prima volta i grillini con un seggio.

Sotto questa apparente stabilità si cela un profondo ricambio, di persone e di impostazione politica. Sono cambiati moltissimi eletti, con poche riconferme. Naturalmente hanno contato parecchio i voti pesanti dei 49 milanesi, che in parte si sono defilati dalla partita metropolitana, lasciando spazio ai politici del “contado”. Tra i voti pesanti dei consiglieri comunali di Milano ci sono quattro schede a Musella, sindaco FI di Assago. Il centrodestra milanese ha lasciato spazio al territorio, dopo la brutta esperienza della scorsa consiliatura. Affaritaliani.it sostiene che il vincitore politico, almeno nel centrodestra, è il consigliere regionale Mario Mantovani, che ha mosso tutta la sua ramificata rete sul territorio, in pratica stoppando qualsiasi rinnovamento. “È un bel risultato, perché abbiamo confermato lo stesso numero di amministratori, come lista, dell’altra volta, però senza Fratelli d’Italia. Lo dico da coordinatore di Forza Italia a livello personale è chiaro che la soddisfazione più evidente è che Vito Bellomo, senza avere il sostegno di nessun consigliere comunale di Milano è arrivato primo tra tutti i consiglieri metropolitani” spiega ad Affaritaliani Luca Squeri, uomo di fiducia di Mantovani per Milano.

La Lega Nord porta a casa due posti: uno per Massimiliano Bastoni l’altro per il sindaco di Parabiago Cucchi, che soffia il posto al battagliero sindaco di Opera Ettore Fusco. Il Movimento 5 Stelle riesce ad entrare con il suo capolista Marco Carrettoni, giovane ingegnere consigliere a Sedriano. I Civici della lista Città dei Comuni ottengono un solo consigliere e passa Alessandro Braga, consigliere a Inzago, sostenuto dal voto pesante del milanese Basilio Rizzo. Fine del progetto politico trasversale che era nato nell’estate del 2014 con Biscardini, Cappato, Croci e Bertani.

Nel centrosinistra i vincitori sono Pietro Mezzi, di Melegnano, e Francesco Vassallo, sindaco PD di Bollate, che è arrivato secondo senza aiuti dal Palazzo che domina piazza della Scala. La sinistra di Palazzo Marino ha fatto quadrato, ripartendo i voti all’interno: Bocci, Buscemi, Censi, Ceccarelli e Uguccioni, quattro ciascuno, così come D’Alfonso della lista Sala. Con oculatezza sono stati distribuiti pochi voti pesanti al contado: tre a Mezzi, un voto ciascuno ai sindaci Palestra di Arese e Agogliati di Rozzano. Tutti eletti.

Adesso si apre la battaglia all’interno della maggioranza di centrosinistra per il posto di vice sindaco metropolitano, già occupato da Eugenio Comencini, sindaco di Cernusco in scadenza, nonché dei numerosi posti di consigliere delegato, che sono come degli assessori metropolitani. È risaputo che sono tutti incarichi a titolo gratuito, come prevede la legge Delrio. Non ci dovrebbero essere alibi e spazi per il lamento rituale “lavoro a gratis, non ho tempo, mancano i soldi …
A fine ottobre la prima riunione del nuovo Consiglio, con la presentazione della squadra metropolitana di Sala.

Daniele Vittorio Comero

 

La composizione del nuovo Consiglio metropolitano, oltre al sindaco Sala è la seguente:

C + Milano Metropolitana (PD e parti di SEL)

  • MEZZI Pietro
  • VASSALLO Francesco
  • CENSI Arianna Maria
  • MAVIGLIA Roberto
  • MANTOAN Giorgio
  • BOCCI Paola
  • BUSCEMI Elena
  • CECCARELLI Bruno
  • AGOGLIATI Barbara
  • UGUCCIONI Beatrice
  • D’ALFONSO Franco
  • TREZZI Siria
  • PALESTRA Michela
  • DEL BEN Daniele

La Città dei Comuni Lista Civica (Civici e pezzi di SEL)

  • BRAGA Alessandro

Insieme per La Città Metropolitana (FI e Ncd)

  • BELLOMO Vito
  • COCUCCI Vera
  • DI LAURO Angelo
  • MUSELLA Graziano
  • BALLARINI Marco
  • GUIDI Luciano

Lega Nord Lega Lombarda Salvini

  • BASTONI Massimiliano
  • CUCCHI Raffaele

Movimento Movimento5stelle.It

  1. CARRETTONI Marco

 

 

 



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