12 ottobre 2016

MARATONA MANZONI, UNA MANIFESTAZIONE DI CITTADINANZA

Uno strumento per “fare città” negli spazi pubblici


I Promessi Sposi sono un presepio lombardo e Maratona Manzoni è una manifestazione di cittadinanza. Partiamo da qui per raccontare il motivo e il modo secondo cui, nel 2014, Maratona Manzoni è nata spontaneamente fra amiche e nella sua terza edizione, appena svoltasi, si è dipanata in cinque luoghi diversi, non contemporaneamente ma consecutivamente, portando oltre duecento persone a leggere, cinque minuti a testa, un pezzo del primo romanzo storico della letteratura italiana (e passaggio fondamentale nella nascita della nostra lingua).

08fazzini33fbIl claim del festival dice “Milano legge i Promessi Sposi, tutti!”: trentotto capitoli in quasi altrettante ore (dalle 10 del mattino di venerdì 7 ottobre alle 19 della sera seguente), letti uno dietro l’altro da chi si fosse semplicemente iscritto via mail e, giunto sul posto, salito sulla pedana di fronte a un leggio e a un microfono: tutti uguali e senza presentazioni, dall’assessore allo studente, dal gruppo di lettura al pensionato, dall’attrice al giornalista, dalla cooperativa sociale all’azienda.

Si sa che la lettura ad alta voce e la condivisione vitale di uno spazio pubblico sono dinamiche molto potenti, che “cambiano”; e così anche un festival, facendo accadere cose semplici in luoghi comuni, può agire come strumento, innanzitutto, del “fare città”.

A ciascuno il suo senso, Maratona Manzoni non inventa nulla e quel che le interessa è giocare mischiando le carte per provare a guadagnare nuovi approcci. Così porta all’aria e a voce aperta un classico della letteratura che si legge perché te lo impongono sui banchi, così gli studenti ci si addentrano mettendoci la faccia e gli adulti lo riprendono scoprendo che era meglio di quanto lo ricordassero e mettendo letteralmente il dito fra le pagine sottolineate al liceo (e già ritrovare la calligrafia e i commenti di decenni prima è un confronto forte …).

Così sono messi allo stesso livello il rappresentante istituzionale (fra i lettori molti nomi di Giunta, Consiglio comunale, Parlamento) e il rappresentato cittadino, legando fra loro i timbri, gli impeti, le timidezze. Così si gioca con l’autore Alessandro Manzoni: in piazza grazie al cartonato del dipinto di Hayez alto quasi due metri, che diviene protagonista di spot demenziali e che spinge i partecipanti ad abbracciarlo per una foto (il tormentone #SelfoniManzoni); e sul web scegliendo una delle tante frasi fulminanti del testo, divenute espressioni quotidiane, e lanciando l’hashtag #nonsihadafare in Trend Topic su Twitter con centinaia di persone in tutta Italia che pubblicano pensieri con le parole dei Promessi Sposi.

Maratona Manzoni si muove trasversalmente, con irriverenza sincera e rispettosa, e perciò avvicina: è questo il suo modo di funzionare. Pop, fin dalla grafica di Minimal Inc che la caratterizza dagli inizi (e l’icona di Lucia è una sintesi iconografica efficacissima). È lo spirito del Trio Lopez-Marchesini-Solenghi che nel 1990 incollò milioni di spettatori su RaiUno “da un’idea di Alessandro Manzoni” (e ci è sembrato naturale dedicare questa edizione alla magnifica Anna): l’umanità ironica con cui l’autore per primo cucì una storia di tutti.

Come festival, sempre patrocinato dal Comune di Milano, Maratona Manzoni per il suo terzo anno si è sperimentata, facendo dei passi in avanti: accadendo in due case popolari e in due centrali dell’acqua, oltre alla primigenia piazza San Fedele (dove la statua del Manzoni ne ricorda la caduta fatale), grazie alla partnership di MM spa; coinvolgendo Treccani, che ha donato ai partecipanti una raccolta delle illustrazioni realizzate da Mimmo Paladino per l’edizione dei Promessi Sposi della collana “Classici Treccani”; e ancora con Smemoranda e Hoepli, realtà anche loro solo apparentemente distanti e invece complementarmente “immanzonitesi” (ogni partner ha partecipato anche come lettore).

Tutti contenti insomma; e ora? Su Milano, Maratona Manzoni deve trovare una maniera per crescere, ché già quest’anno i posti lettori sono finiti prima che finissero le richieste. Le proposte più diverse sono fioccate, ed è significativo tutto questo entusiasmo proattivo, unito all’energia che ogni lettore ha messo, preparandosi da settimane, e a un pubblico stimabile intorno al migliaio di persone, che ha scoperto luoghi nuovi della città e vi ha sostato per ore, senza sirene a richiamarlo (la curiosità ancora smuove, anche nella metropoli dei grandi nomi sparati: altra piacevole sorpresa!).

Fuori Milano, poi (ché i Promessi Sposi sono del territorio lombardo), ci si è mossi già in direzione di Città metropolitana: collaborando con l’associazione L’Orablù di Bollate, e portando, domenica prossima 23 ottobre, una Maratona Manzoni versione mini (tre ore di passi scelti per una trentina di lettori) alla chiusura dell’Ottobre Manzoniano di Cormano, in frazione Brusuglio, ovvero dove il buon Alex trascorse tante estati nella villa di famiglia. Che ne direbbe quel gran pezzo del Manzo?

Giorgia Fazzini

 

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti