7 dicembre 2009

CARO SIGNOR GOVERNATORE, NON C’È PROPRIO NIENTE DA RIDERE!


Molti avranno visti martedì 1° dicembre il Presidente Formigoni in tv. Sorridente, quasi irridente, nient’affatto preoccupato per aver appena ricevuto un avviso di garanzia. C’è da immaginarselo: probabilmente, alla vista dei carabinieri, gli si saranno materializzati davanti agli occhi i fantasmi di Giuseppe Grossi e della signora Gariboldi, detenuti da settimane per le note vicende di bonifiche, bonifici e fondi neri. Forse avrà subito pensato al giorno in cui, la barba incolta e una stretta al cuore, avrebbe ricevuto le visite di solidarietà degli amici Lupi e Bondi. “Pussa via!”, avrebbe detto Alberto Sordi.

Letta la notifica, visto che si trattava d’inquinamento atmosferico e non d’inquinamento di terreni, deve aver tirato un bel sospiro di sollievo. E possiamo anche capirlo: altro è essere indagati perché “oggettivamente” responsabili dell’inquinamento dell’aria, altro è essere ritenuti responsabili di un malaffare che ogni giorno assume contorni sempre più inquietanti.

Comunque non c’è proprio nulla di cui andar fiero, sia chiaro! Certo che l’aria di Lombardia, così fina quando è fina, non l’ha mica inquinata direttamente Formigoni. Ma la regione è tenuta per legge a mettere in atto, di concerto con gli enti locali, tutte le possibili misure atte a salvaguardare la vita e la salute dei cittadini. Se per favorire degli interessi il cui sottoprodotto è necessariamente il superamento dei limiti di tollerabilità del pm10, si soprassiede all’obbiettivo prevalente della salute di bambini, anziani, asmatici, allergici, e cittadini tutti, si commette un reato. E poco importa se le decisioni vengono prese in base al calcolo del maggior consenso che procura il far finta di nulla piuttosto che il tutelare la salute e facendo magari arrabbiare un certo numero di persone. Governare richiede a volte il farsi carico di provvedimenti non del tutto popolari, altrimenti sarebbe tutto troppo facile e troppo comodo. È anche per questo che le cariche pubbliche sono remunerate.

Ma andiamo a vedere cosa dice l’articolo 674 del Codice Penale:

Getto pericoloso di cose – Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a lire quattrocentomila.

Certo è poca cosa rispetto a quanto stanno passando il povero Grossi e la signora Gariboldi, ma in ogni caso non c’è proprio niente da ridere. Eravamo già preoccupati per i suoli e i rischi per l’acqua per l’acqua che arriva nelle nostre case, poi abbiamo saputo delle navi affondate con i loro carichi mortiferi, adesso ci ricordano che anche il respirare comporta dei rischi. Forse è giunta l’ora che si alzi forte un grido d’allarme:

“inquinatori di terra, di mare e dell’aria, per favore smettetela!”

Mario De Gaspari



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