20 luglio 2016

DALLA CAIMI AI BAGNI MISTERIOSI, DALL’ABBANDONO ALLA RINASCITA

Una storia tutta milanese che continua


La Fondazione Pier Lombardo sta recuperando da anni l’unità di un luogo che appartiene alla città, alla sua memoria e identità. E’ un quartiere nato negli anni ’30 con il Teatro e le Piscine in un unico insieme. Anche le persone hanno bisogno di ricomporre i pezzi e di stare bene insieme. Oggi abbiamo riaperto la Caimi, ce l’abbiamo fatta e l’impegno è ripagato dalla soddisfazione. Quando si entra ai Bagni Misteriosi l’impressione è che veramente un sogno sia diventato un sogno per tutti. Non ci sono pochi privilegiati ma c’è la gente, tanta, eterogenea. La gente che lo stereotipo vuole incapace di finezze. E invece è rigenerazione del luogo e delle persone nella bellezza e nell’armonia fra acqua, natura e musica.

imagePersone che godono dei particolari, le aiuole con i fiori che prima non c’erano, i roseti, gli spogliatoi con le vele delle barche che li modulano e che in inverno si trasformeranno in spazi multifunzionali, la seduta continua di legno all’ombra dei carpini per riposarsi, la pedana/solarium galleggiante che è la prima a essere occupata, l’acqua limpida grazie all’impianto a bassissimo contenuto di cloro che sfrutta i raggi Uva, la confortabilità delle parti e dei servizi dedicati alle persone con disabilità, i porticati che riparano dal sole e rendono fruibile il luogo tutto l’anno. Tanto è stato fatto e lo stimolo a migliorare, a sole tre settimane dall’apertura, arriva proprio dalle persone, dai loro complimenti e dalle loro critiche.

Prima c’è stato l’abbandono, le infiltrazioni di arbusti che hanno provocato dissesti ovunque, l’occupazione abusiva che ha aumentato il degrado. E prima ancora c’era l’acqua gelida che in molti ricordano e tantissimo amianto scoperto a lavori iniziati. Il Comune di Milano non aveva però le risorse necessarie per la riqualificazione. Sono di questi anni gli appelli ai privati per salvare perfino il Lido, un altro pezzo del patrimonio delle piscine milanesi. Un altro esempio, come lo sono la Caimi, la Ponzio e la Cozzi del razionalismo lombardo con i suoi maestri di riferimento per i più grandi architetti contemporanei. Il Comune ha scelto la Fondazione perché si è impegnata a salvare la piscina restituendola ai cittadini a costo zero e senza interventi invasivi che ne avrebbero snaturato la bellezza, tutelata dai vincoli della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Architettonici.

La Fondazione si era già accreditata con il rinnovamento del Teatro Franco Parenti, definito “un dono che la città fa a se stessa, rappresentativo della capacità innovativa di Milano”. E’ stata la prima fondazione italiana a partecipazione mista pubblico/privato in ambito culturale, nata sul modello del trust inglese, che riunisce il Comune stesso, la Regione Lombardia, istituzioni come la Camera di Commercio, decine di aziende e centinaia di cittadini. E così, con l’estensione della Convenzione già esistente per gli spazi teatrali e firmata da due Assessorati, alla Cultura e al Benessere e Sport, la Fondazione si è impegnata nella riqualificazione e gestione della Caimi.

La partecipazione rende possibili le grandi imprese. All’inizio c’è stato un prestito bancario e poi sono arrivate le donazioni. Grandi e piccoli donatori, uniti dalla voglia di far qualcosa per il bene comune. Molti di più i soldi privati di quelli pubblici. A oggi, dei 9,5 milioni netti di costi totali 7,5 milioni di euro saranno coperti da mutuo bancario e dalle donazioni di cittadini e aziende. Dei restanti 2 milioni di euro, 500 mila euro sono il contributo di Regione Lombardia e 1.450.000 euro quello stanziato, ma corrisposto solo in parte, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. La Convenzione regola anche le tariffe d’ingresso che sono di poco maggiorate in alcune fasce orarie rispetto alle piscine comunali. Per i più piccoli l’ingresso è gratuito e molte le riduzioni: giovani, anziani, redditi sotto la media, disabili. Recuperare è più difficile che costruire e molto meno redditizio.

Quando nel 2014 si è aperto il cantiere la situazione reale era ben peggiore di quella dei rilievi: le gradonate pericolanti che circondavano le vasche erano vuote e abbiamo ricostituito completamente la struttura portante, la massiccia presenza di amianto ha reso necessaria la bonifica di cabine, tennis, tubi dell’acqua di piscine e bagni. Siamo riusciti a non ridimensionare la vasca per far posto agli impianti di filtraggio, prima inesistenti, scavando la sala macchine fra la piscina e il teatro. La temperatura dell’acqua dagli inconcepibili 14 gradi di un tempo è passata ai 23 gradi con possibilità di arrivare anche 28. Gli spogliatoi, riposizionati dove erano in origine, sono completamente nuovi.

Il 30 giugno, prima del termine previsto dalla Convenzione, abbiamo aperto alla città l’area della balneazione. Il nuovo nome è un omaggio a De Chirico che, negli stessi anni in cui nasceva la Caimi, aveva realizzato la prima versione della sua opera I bagni misteriosi poi ripresa dagli studenti di Brera sui pannelli esterni degli spogliatoi, rimasti fino alla chiusura nel 2007.

La riqualificazione prosegue ora con la Palazzina e il recupero del giardino e del tennis, dove resterà il campo in terra battuta e saranno creati nuovi ed efficienti spogliatoi. C’è ancora tanto lavoro, tanta voglia di fare e di farcela, tutti insieme.

Michele Canditone
Procuratore Fondazione Pier Lombardo



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