13 luglio 2016

libri – DENTRO L’IS


JÜRGEN TODENHÖFER
DENTRO L’IS
Dieci giorni nello “Stato Islamico”
Lastaria Edizioni, 2016
pag. 267, euro 17,00

 

libri26FBUna storia da brivido. Jürgen Todenhöfer ha trascorso dieci giorni in Siria e in Iraq, nei territori controllati dal califfo Abu Bakr al-Bagdadi, all’interno dell’autoproclamato Stato Islamico (IS). Jürgen ha 75 anni ed è un giornalista tedesco. Nel corso della sua carriera è stato nei teatri di guerra in Medio Oriente. Forse per questo motivo l’IS, oltre a essere presente nei mass media, lo è anche nei suoi pensieri. Nel maggio del 2014, sta lavorando da settimane alla realizzazione di un libro sui conflitti in Siria e in Iraq, ma non riesce a trovare materiale autentico.

Le domande che si pone sono sempre le stesse: chi sono questi terroristi sanguinari che commettono cruenti omicidi di civili? Chiede a suo figlio Frederic un aiuto per le ricerche, sapendo che ogni azione su internet è monitorata dai servizi segreti occidentali. La sera del primo giorno di ricerca, i Todenhöfer trovano, in rete, più di ottanta jihadisti tedeschi. E la mattina successiva, Frederic invia un messaggio con una breve presentazione. La richiesta è: mio padre vorrebbe conoscere le vostre motivazioni. Quindici delle persone cui scrivono rispondono. Solo due di loro rimangono in contatto, via chat e via skype.

Salim, uno jihadista trentenne di Francoforte, durante una conversazione, dichiara: “L’Islam dice: tutti i mussulmani sono fratelli. Sarei disposto a morire anche per lei, se fosse mussulmano … Per voi, non appena un mussulmano lascia la sua casa comoda per venire a combattere per Allah diventa un terrorista. Se invece un americano o un tedesco delle forze armate federali fa la stessa cosa è un eroe.” Con lui e con Abu Qatadah, l’altro jihadista, diventa sempre più difficoltoso parlare. Twitter blocca continuamente i loro account. Ripiegano su altri social network , ma gli account vengono chiusi ogni giorno, a distanza di poche ore dall’apertura. Ma, nonostante tutto, il viaggio si fa. Ora c’è un’altra domanda che risuona nella testa di Jürgen: riusciremo a tornare a casa?

La loro sembra follia. Potrebbero diventare giocattolo di sadici assassini, ma pensano a tutto, anche a portare con sé un veleno letale, “un’arma con cui difenderci, seppure mortale per noi stessi”. È il 2 dicembre 2014 e la decisione è presa. Jürgen, Frederic e Malcom, l’amico d’infanzia del figlio, partono per un viaggio di sola andata. Perché il ritorno può essere solo un miracolo.

In queste pagine intense, e soprattutto vere, vengono descritti fatti e situazioni, in cui l’autore descrive l’IS come un fenomeno terroristico di portata mondiale, che non ha nulla a che vedere con Allah e la misericordia dell’Islam. “Quindi, in sostanza, ad eccezione dei cristiani e degli ebrei, che a malapena tollerate, volete dichiarare guerra a tutti quelli che non condividono la vostra interpretazione dell’Islam. Volete conquistare il mondo.” “Pensiamo che succederà, senza dubbio. Noi non abbiamo paura.”

Cristina Bellon

 

questa rubrica è a cura di Cristina Bellon

rubriche@arcipelagomilano.org

 

 



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