6 luglio 2016
DARIO ANTISERI
LE RAGIONI DELLA LIBERTÀ
Rubbettino, 2016
pag.128, euro13,00
R.M. CALCATERRA, G. MADDALENA, G. MARCHETTI
IL PRAGMATISMO dalle origini agli sviluppi contemporanei
Carocci, 2016
pag.355, euro 32,00
La pubblicazione quasi in contemporanea di due volumi, uno dedicato ai pensatori della grande Vienna (Popper, von Hayek, von Mises, Hans Kelsen), l’altro alle origini e allo sviluppo del pragmatismo americano, ripropone in termini nuovi e affascinanti il tema sempre attuale dei rapporti tra libertà ed uguaglianza.
Il tema comune è quello della necessità di porre sempre, al centro della ricerca sociale, l’individuo e le sue azioni, il primato delle libertà individuali, quasi sempre messe in discussione “dalle pretese dirigiste e protezioniste dei governanti assetati di consenso e di potere“, come ha recentemente scritto Antonio Carioti sulle pagine del Corriere della Sera.
Ne emerge una concezione dell’etica sociale non certo basata sul libero gioco delle forze in campo, ma sulla libertà individuale sia come valore centrale in qualsiasi valutazione della società, sia, e soprattutto, come un prodotto inscindibile degli assetti sociali.
Rispetto ai tradizionali strumenti di analisi della società contemporanea, la prospettiva strettamente legata ai temi della libertà nella sua prassi, presenta, secondo gli autori, alcuni evidenti vantaggi rispetto a molti dei modelli considerati oggi di grande successo. Ci riferiamo, ad esempio, all’approccio del calcolo utilitarista dei piaceri e dei desideri che, in modo implicito o esplicito, è oggi alla base di molte scelte di politica sociale nei paesi dell’occidente.
L’ulteriore vantaggio del criterio descritto è anche quello di poter essere utilizzato per una valutazione delle istituzioni sociali e delle scelte politiche. A questo proposito appaiono di eccezionale interesse le pagine dedicate, nel volume sul pragmatismo, a John Rawls e alla sua teoria della giustizia che, come è noto, ha enormemente contribuito a una radicale rigenerazione della filosofia politica e dell’etica moderna.
Paolo Bonaccorsi
questa rubrica è a cura di Cristina Bellon