30 novembre 2009

I BAMBINI AL CENTRO


Sono mamma di due bambini che frequentano i servizi educativi per l’infanzia di Milano e desidero raccontare una storia di cronaca contemporanea della mia città, che parla di un movimento di genitori in direzione ostinata e contraria alla corrente attuale che a molti livelli toglie oggi risorse ai luoghi dell’educazione e dell’istruzione; un movimento di genitori, ampio, a-partitico, partecipe, propositivo, e profondamente convinto che i luoghi educativi per i bambini abbiano un enorme valore sociale, quali luoghi di crescita, d’incontro, di sostegno alle famiglie, di partecipazione e condivisione fra genitori ed educatori di significati e azioni riguardanti la cura e l’educazione dei bambini.

Negli ultimi anni (forse dieci) tra i genitori milanesi è andata aumentando una certa preoccupazione riguardo ai servizi educativi per l’infanzia di Milano e da febbraio di quest’anno tale preoccupazione ha avuto motivo di crescere notevolmente. Già da tempo genitori attenti segnalano all’amministrazione che il personale educativo è sostituito con enormi lentezze in occasione di malattie o maternità (possono passare mesi…) e di conseguenza i bambini vengono smistati nelle classi con troppa frequenza; che troppe scuole hanno strutture fatiscenti e non a norma; che le educatrici di sostegno spesso non coprono l’intero fabbisogno. Queste e altre note dolenti hanno spinto già due anni fa un coordinamento di Presidenti di Consiglio di Scuola (genitori per regolamento) a presentare un Decalogo di richieste al Comune.

Da febbraio 2009, con la circolare per le iscrizioni (2/3 febbraio 2009) si sono aggiunti motivi di preoccupazione, in primo luogo la riduzione delle ore di compresenza delle educatrici e la reintroduzione della possibilità dell’anticipo per la scuola dell’infanzia: ‘Cambiano gli orari, hai visto?’ ‘ma con questi nuovi orari le educatrici non avranno più 5 ore di compresenza in sezione come adesso, ne avranno al massimo 3 e mezzo oppure addirittura 2’ ‘ e si potranno iscrivere bambini anche di due anni e mezzo!’ ‘Negli anni hanno diminuito troppo il personale ausiliario!’ ‘… a me tutti questi cambiamenti preoccupano’ … ‘anche a me questi cambiamenti preoccupano’… ‘ma cosa sta diventando la scuola dell’infanzia: un parcheggio?‘… il tam tam dilaga e trova la via capillare, rapida e immediata delle mailing list delle classi, delle scuole, tra scuole degli stessi distretti didattici, tra tutte le scuole di Milano… sì, perchè poco a poco molti genitori, in particolare quelli come me eletti nei Consigli di Scuola di tutti i Distretti Didattici di Milano (39 fino a luglio 2009, ridotti a 24 da settembre 2009) si sono coordinati e messi in comunicazione, appoggiandosi inizialmente ai siti e alle mailing list di coordinamenti di genitori già presenti sul territorio milanese da diversi anni come Chiedoasilo (www.chiedoasilo.com), o più recenti come LaMaternaCheVorrei (www.lamaternachevorrei.it).

Neoeletti nei Consigli di scuola, entrati in carica tra gennaio e marzo 2009, come consiglieri e Presidenti dei Consigli di scuola abbiamo cercato di raccogliere informazioni riguardo queste riforme e abbiamo avviato una serie d’iniziative per poter comunicare all’amministrazione la nostra preoccupazione: mail con richieste di chiarimento sulla riforma, raccolte firme, mozioni nei Consigli di scuola. Abbiamo organizzato un’assemblea cittadina (31 marzo 2009) invitando a parlare rappresentanti dei genitori, delle educatrici, esperti del Gruppo Nazionale Nidi per discutere e promuovere un dibattito informato e costruttivo. Quasi 500 persone in questa assemblea hanno votato una mozione: “Le famiglie (e il personale educativo) temono le conseguenze che i nuovi moduli orari possono avere sul numero di ore di compresenza degli educatori nelle classi: l’allungamento dell’orario di apertura delle scuole dell´infanzia, senza adeguati ampliamenti del personale, implica una riduzione delle compresenze (dalle 5 ore attuali nella maggioranza delle scuole milanesi a 3,5 o 2 ore a seconda dei moduli orari scelti), con un impatto negativo sull’andamento e gestione delle attività e delle routine quotidiane, sulla sorveglianza e sicurezza assicurata ai bambini e sul loro accudimento fisico oltre che emotivo, in scuole che hanno già subito una riduzione del numero e delle competenze del personale ausiliario, nelle quali non sono infrequenti difficoltà nella sostituzione del personale educativo in malattia e/o distaccato dal servizio e nel garantire al personale stesso in modo continuo un’azione formativa e di aggiornamento (…)”

Questo movimento civile ha avuto la forza di aprire per due volte un tavolo d’interlocuzione con l’Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali Mariolina Moioli
e il suo staff: “vi prometto che ci saranno 4 ore di compresenza… aumento il personale educativo aggiuntivo… ascolterò le critiche…“. Sono frasi dell’Assessore, le abbiamo messe a verbale, ma le promesse non sono state mantenute. Anzi la nostra storia prosegue disegnando uno scenario aggravato: ad agosto (!) vengono assegnati a nuovi gestori 56 nidi comunali in appalto in scadenza attraverso un processo di accreditamento ancora poco chiaro nei criteri. Molto chiara è stata la forte riduzione della quota di rimborso prevista a bambino, e per questo le cooperative che gestivano già i nidi decidono di non partecipare al bando e li abbandonano portando via i loro giochi e arredi. Le due nuove cooperative che vincono l’appalto aprono ai primi di settembre i nidi in condizioni impensabili: pareti e locali vuoti, personale assolutamente non sufficiente, le famiglie devono portare tutto!

A settembre apprendiamo anche che sono stati cambiati i distretti didattici: da 39 distretti hanno ridisegnato 24 Poli didattici. Conseguenza diretta di questa riorganizzazione: il rimescolamento e ricomposizione dei Consigli di Scuola. Nessuno ci ha avvertito, nessuno ci ha informato.

A ottobre, in occasione dell’audizione dell’Assessore Moioli in Commissione Consigliare (20 Ottobre), facciamo richiesta di intervenire.

Richiesta negata.

Inviamo il testo del nostro intervento a tutti i Consiglieri della Commissione, il giorno della seduta chiediamo di poter essere in aula come uditori.

Richiesta negata.

Seguiamo la riunione della Commissione da un televisore interno a Palazzo Marino.

All’uscita un episodio molto spiacevole: il Presidente della Commissione educazione Paolo Massari si lascia andare, senza che fosse stato in alcun modo provocato, ad atteggiamenti offensivi ‘siete dei pezzenti!‘.

Rispondiamo con una lettera rivolta al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, ai gruppi consigliari, ai membri della commissione educazione, ai consigli di zona, e infine ai giornali.

Non riceviamo risposte nè dal Sindaco nè dal Presidente del Consiglio Comunale.

Apprendiamo in questi giorni che Massari è diventato Assessore all’ambiente… ah, è così che funziona?

Di nuovo scriviamo….

Nei prossimi giorni verremo nuovamente ricevuti dall’Assessore Moioli e dal Direttore Centrale dei Servizi Mancini…vedremo cosa accadrà.

Ci sentiamo rimbalzati da un muro di gomma, ci vengono aperte porte di interlocuzione seduttive e ipocrite, veniamo insultati nonostante cerchiamo di proporre riflessioni costruttive e fondate, veniamo accusati di essere strumentalizzati e manovrati (da chi?) perchè i nostri documenti sembrano troppo tecnici (nessuno ha pensato che tra noi ci sono avvocati, impiegati, educatrici, ingegneri, giornalisti, casalinghe, pedagogiste, informatici, professionisti della comunicazione, ricercatori, commercialisti, insegnanti…?). Ma non gettiamo la spugna: siamo convinti che Milano non sia solo moda, Expo, affari, aperitivi happy hour… Milano è una città grande e complessa che ha bisogno di una politica seria, che sappia sollecitare la partecipazione dei suoi cittadini anziché ostacolarla e promuovere la qualità dei suoi servizi educativi anzichè depauperarla.

Al centro di questa politica vediamo i nostri bambini, i bambini di tutti, di oggi e di domani.

Giulia Pastori

 

Nota: Tutti i documenti citati nel testo e informazioni più dettagliate possono essere reperiti nei siti: www.chiedoasilo.it; www.lamaternachevorrei.it

 

 

 

 

 



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