30 novembre 2009

MILANO SI CURA


Difficoltà economiche, fragilità politiche e paure sociali sono i problemi della ‘società dell’incertezza’, come Bauman definisce la società occidentale del Duemila. In un’epoca in cui tanto si discute di sicurezza, purtroppo con toni non di rado gridati e in termini volti a perpetuare separazione, divisione e isolamento, bisognerebbe invece prendere coscienza che la sicurezza è condizione necessaria del dialogo tra culture e di una prospettiva futura di civile convivenza nella società globale.

La Casa della Carità – fondazione che persegue finalità sociali e culturali, istituita nel maggio 2002 su iniziativa del cardinale Carlo Maria Martini, al fine di ospitare e avere cura di persone in difficoltà* – ha promosso dal 19 al 21 novembre 2009 tre giornate d’incontro dall’evocativo titolo Milano si-cura. Dialoghi di riconciliazione ** La città moderna ha bisogno di ripensarsi, di fare i conti con la povertà che ha preso il volto del quotidiano, con il disagio diffuso e visibile che aggredisce la storia d’identità delle persone, con le contraddizioni, i pregiudizi e la diffidenza a cui è necessario rispondere costruendo legami di fiducia, superando l’equivoco del buonismo, assumendo in prima persona compiti di cittadinanza e un forte impegno di legalità e ultimo, ma non ultimo, mantenendo vivo e fattivo il dialogo tra le Istituzioni.

Tra le tante iniziative in calendario segnalo la mostra La città fragile presso La Triennale di Milano (20 novembre 2009 – 10 gennaio 2010), che si snoda in
due percorsi orientati a rappresentare da un lato le fragilità metropolitane contemporanee – che toccano l’universo dei giovani, degli anziani, degli stranieri, delle donne, dei ‘matti’-, dall’altro le esperienze emblematiche di pratiche di cura (professioni della cura, scuola, cura femminile, esercito dei buoni, impresa sociale e impegno istituzionale).

Obiettivo della mostra è rappresentare attraverso documentazione fotografica, video, mappe e dati statistici, la coesistenza nel tessuto urbano di tre forme di comunità: una comunità del rancore e del rinserramento, una comunità di cura – la rete solidale del volontariato che c’è nella città e che cerca di farsi carico delle fragilità sociali – e una comunità operosa, che agisce nell’ambito produttivo e delle professioni. L’alleanza della comunità di cura e della comunità operosa può farcela ad abbassare il rancore e ad aprire una prospettiva di speranza per la società. Milano può diventare una città meno fragile attraverso l’impegno di molti e un investimento convinto nella cultura della cura e in politiche sociali che ricerchino soluzioni ai problemi anche in termini di solidarietà.

E se vogliamo continuare a riflettere sul tema, oggi più che mai di scottante attualità dell’avere cura, intesa come condivisione, accoglienza, partecipazione in prima persona, possiamo guardare il profetico video-documentario ‘Farsi prossimo a Milano’ intervista inedita al cardinal Martini, condotta da Egidio Bertazzoni nel 1998, mai trasmessa da alcuna rete televisiva che comprende significativi interventi di don Virginio Colmegna e del filosofo Salvatore Natoli.****

 

* www.casadellacarita.org/

** programma nel sito http://www.milanosi-cura.it

*** www.triennale.it/index.php?id=1&tbl=0&idq=979

**** L’intervista completa suddivisa in tre parti è visibile su Youtube ai seguenti indirizzi WEB:

Prima parte :http://www.youtube.com/watch?v=ZFfhLmeaANc

Seconda parte: http://www.youtube.com/watch?v=qXLdCczlx9U

Terza parte: http://www.youtube.com/watch?v=sfZWPDAjAUU

 

Rita P. Bramante

 




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