8 giugno 2016

MILANO, LA SUA ARIA. PENSARE AD ALTRO

Quando una vera strategia sulla qualità dell’aria?


Alla sua elezione, il sindaco di Londra ha indicato il tema dell’inquinamento atmosferico come priorità. Londra viola, come Milano, i limiti per l’NO2, ma non quelli per PM10, PM 2.5, ozono e il cancerogeno b(A)p, tutti superati a Milano. Sembra invece essere sfuggito ai nostri candidati che la competitività internazionale delle aree urbane si gioca sulla qualità ambientale, sul recupero di un benessere urbano che dipende da: a) qualità dell’aria, b) disponibilità e accessibilità di verde pubblico e 3) spazi che consentano una socialità diffusa. Tre temi intimamente connessi.

08gerometta21FBInvito l’eletto, ottenuto il consenso, a aderire al decalogo di Cittadini per l’Aria e a recuperare il tema della qualità dell’aria come priorità di governo. Facendolo già Londra e Parigi, sarà per lui motivo di leadership nazionale e internazionale che gli varrà la riconoscenza dei posteri.

Propongo al neoeletto un percorso di conoscenza che inizi camminando per mezza giornata in città misurando, con apposito strumento, le polveri ultrafini che respirano i milanesi. Mi offro di accompagnarlo con un ricercatore dell’aria. Questa passeggiata, con la volontà di capire quali cancerogeni e metalli si nascondono nell’aerosol, varrà un corso triennale di motivazione. Alla fine il neo-sindaco saprà che la nostra aria è fuori legge quasi sempre per limiti europei e 365 giorni all’anno per quelli indicati dall’OMS a tutela della salute umana. Capirà perché lo studio VIIAS quantifichi in oltre 7.000 le morti premature/anno nell’area metropolitana riconducibili solo al PM2,5. Un problema da affrontare con determinazione e urgenza perché:

1) Legale. Milano è fuori legge. Il ruolo impone al sindaco l’attuazione delle disposizioni normative vigenti e la tutela dell’incolumità fisica dei cittadini. L’immagine chiarisce come le politiche locali incidano in modo decisiva per ridurre gli inquinanti. Non vi è dunque scusa all’inazione.

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2) Morale. Più del 65% degli studenti milanesi è esposto a livelli di traffico di prossimità pericolosi. Studi hanno accertato che l’esposizione agli inquinanti di traffico in gravidanza e nell’infanzia causa una riduzione della capacità cognitiva dei bambini (1).

3) Sanitario. L’aria inquinata ci danneggia in ogni fase della vita incrementando l’incidenza di molte malattie. Minor peso alla nascita e bronchioliti nei neonati, riduzione dello sviluppo polmonare nei bambini, otiti, asma, tumori a polmoni, alla vescica e al seno in particolare relazione all’esposizione all’NO2 e ai fumi del traffico, decadimento cognitivo precoce negli anziani, infarti e ictus, ciò che ha indotto i cardiologi a invitare i cardiopatici a non camminare in zone trafficate. A Milano una vita ai domiciliari.

4) Sociale. Ampie fasce della popolazione non hanno altra aria e vivono in abitazioni più esposte al traffico di prossimità subendo un maggior danno.

Che fare?

a) La Città metropolitana dichiari la qualità dell’aria un diritto e la sua tutela e miglioramento una priorità di governo e faccia sì che, a queste, siano soggette tutte le azione di governo.

b) Serve una seria quota di bilancio per la comunicazione e diffusione dati: una politica cruciale per elevare il livello di condivisione delle politiche necessarie. Alla fine garantirà un risparmio su altre politiche.

c) Si ponga mano al PUMS per creare obiettivi temporali, quantitativi e monitorabili. In particolare:

* il PUMS sconsiglia l’estensione di Area C. Uno scenario invece considerato pienamente positivo dalla Valutazione Ambientale Strategica, votato dai milanesi, fattibile a breve e cruciale, almeno alla circonvallazione della 90, per il miglioramento della qualità dell’aria urbana. Le modalità considerino che i valori degli ossidi di azoto delle auto diesel non saranno accettabili per almeno un decennio e che l’allargamento di Area C senza un secondo varco sarebbe controproducente. La tariffa va aumentata essendo ormai più conveniente del trasporto pubblico.

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* La low emission zone esterna venga attivata al più presto in funzione sanzionatoria per i veicoli la cui circolazione è vietata dalle disposizioni regionali e per impedire ingresso ai ciclomotori 2 tempi e minicar diesel.

d) Si quadruplichi (20%) la quota di mobilità ciclistica metropolitana dando priorità a una rete ciclabile continua. In città si pianifichi il pagamento della sosta per tutti dal 2018 e da subito si liberi ogni possibile spazio sottraendolo, con scadenze programmate, alla sosta nei luoghi già vietati (marciapiedi, alberature, curve + una fila di parcheggio ogni 5). Si protegga al più presto una quota crescente dei percorsi di trasporto pubblico, potenziandolo con decisione.

e) Si vieti l’uso dei combustibili solidi (legna, pellet) in tutta l’area metropolitana, molto più inquinanti di quelli liquidi, favorendo rinnovabili e riqualificazione energetica.

f) Si attivi un fondo NOX metropolitano che aggravi l’utilizzo dei diesel come mezzo di trasporto merci e finanziando la conversione del parco merci nelle aree urbane in ibrido e elettrico, l’acquisto di autobus elettrici etc.

g) Si ponga l’incremento del verde come priorità per aria e cambiamenti climatici. Le alberature diffuse favoriscono la riduzione degli inquinanti, il raffrescamento e la mobilità degli anziani in città nelle estati sempre più calde. I parchi favoriscono la salute mentale dei cittadini. Si colga il progetto Fiume verde come opportunità, si protegga la Goccia e si favorisca la riconversione a verde di ogni area oggi sottraibile ad altro uso.

Milano è pronta a cambiare e ha bisogno di un orizzonte davvero verde.

Anna Gerometta

 

 

(1) Epidemiology. 2016 Mar;27(2):228-36. doi: 10.1097/EDE.0000000000000405, Air Pollution and Cognitive Development at Age 7 in a Prospective Italian Birth Cohort. Porta D, Narduzzi S, Badaloni C, Bucci S, Cesaroni G, Colelli V, Davoli M, Sunyer J, Zirro E, Schwartz J, Forastiere F.



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