8 giugno 2016

cinema – TRA LA TERRA E IL CIELO


TRA LA TERRA E IL CIELO
di Neeraj Ghaywan. [India Francia, 2015, 103′]
con Richa Chadda, Vicky Kaushal, Sanjay Mishra, Shweta Tripathi, Nikhil Sahni

cinema21FBVaranasi, ovvero Benares, la più santa delle città sante indiane nonché un importante centro culturale. Qui si incontrano le anime dell’India, quella delle tradizioni millenarie e quella che ambisce a diventare una delle prime potenze economiche mondiali. Non lontano dalle pire che bruciano sulle rive del Gange vivono due giovani che non si conoscono, ma che vogliono una vita diversa da quella prospettata dalla famiglia.

Devi, giovane laureata in informatica, si traveste da moglie tradizionale per incontrarsi col suo amato in un albergo. Ma l’albergatore denuncia la coppia alla polizia che filma l’incontro e minaccia di diffondere il video. L’irruzione poliziesca si conclude con il suicidio del ragazzo e la riduzione in miseria della famiglia della ragazza, per l’enorme ricatto che deve pagare in cambio del silenzio. Anche Deepak, giovane membro di una famiglia che si occupa della cremazione dei defunti sulle rive del fiume, aspira a una vita diversa benché sia un dalit. Studia ingegneria e si innamora di una ragazza di una casta superiore che non potrebbe mai sposare. Ma, forse, la laurea può tramutarsi in un ascensore sociale … .

La vita dei ragazzi ha sempre come sfondo il Gange: i fuochi crematori innalzati sui ghat, i bagni rituali, le gare dei bambini per recuperare monete e gioielli sul fondo del fiume. Intorno al fiume si vive come sempre, è un eterno ripetersi di gesti arcaici, di riti, di valori che contrastano enormemente con i desideri di libertà e cambiamento sociale dei giovani. I ragazzi che vestono uguale, che usano normalmente i social e dialogano indifferenti alle divisioni sociali e di casta, scoprono che l’uguaglianza e la democrazia del web e dei corsi universitari non attecchiscono tra le mura domestiche e nei quartieri e per questo pagano prezzi, a volte, altissimi.

Raccontato con un linguaggio piano e secco, il film dell’esordiente Neeraj Ghaywan ricorda il neorealismo di De Sica per la naturalezza con cui presenta la vita dei due protagonisti, che si svolge nelle contraddizioni di Varanasi. Senza giudizi morali il regista mostra come l’eterna vita intorno al fiume sia fisicamente il contrappeso allo slancio dei giovani verso un futuro libero da condizionamenti e inique tradizioni legate alla nascita, alla casta, al sesso. La vita dei giovani che nel percorso di studi assaporano spazi di libertà ripiomba, una volta laureati, sotto un giogo complesso di norme, in cui l’immobilità sociale e di classe si combinano con la religione. Ciò che viene meno è la libertà individuale, una ricerca della propria realizzazione e felicità.

Nonostante le pire che da secoli illuminano le sponde del Gange, si ha l’impressione che la società indiana sia poderosamente in movimento e difficilmente si possa fermare.

Dorothy Parker

 

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org

 

 



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