25 maggio 2016

PGT-ONLINE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Partire da strumenti corretti per decidere bene


Il vero significato della città-regione, come interpretazione dei fenomeni di sviluppo urbanistico e come metodologia di controllo dello sviluppo stesso, sta nell’aver sostituito all’idea statica e prefigurata della città tradizionale, l’idea di una città che si compie e si configura in un sistema continuo di relazioni dinamiche.” Giancarlo De Carlo, 1963

Il 21 novembre 2012 veniva pubblicato, entrando così in vigore, il nuovo Piano di Governo del Territorio di Milano. La giunta Pisapia esattamente un anno prima aveva revocato la delibera di approvazione, decidendo di non ricominciare da zero l’iter di stesura del nuovo Piano a favore di una più rapida per quanto parziale riscrittura attraverso la redazione di nuove controdeduzioni alle 4.765 osservazioni che un po’ troppo frettolosamente la giunta Moratti aveva liquidato.

03deagostini19FBLa sua travagliata rielaborazione veniva sviluppata dall’allora assessore all’urbanistica Ada Lucia De Cesaris e dai tecnici dell’ufficio di Piano affiancati da una consulta tecnico scientifica capitanata dal direttore degli uffici del Centro Studi PIM Franco Sacchi. Con loro, nello stesso inverno l’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Milano predisponeva una serie di incontri coi professionisti di avvicinamento alla nuova norma, così come fecero i diversi attori della filiera delle costruzioni con i propri iscritti, consapevoli della necessità di tentare di ravvivare con rapidità le dinamiche urbane da oramai qualche anno già fortemente in crisi.

A tale iniziativa di informazione sulle nuove regole del Piano veniva affiancato dall’Ordine, secondo un principio di facilitazione e semplificazione, attraverso la redazione di Milano che cambia (di cui abbiamo già parlato anche su queste colonne) e con il contributo tecnico di Magellano Progetti, un servizio di supporto alla lettura dinamica del PGT di Milano: l’11 febbraio 2013 pubblicava sul proprio sito PGTonline di Milano, impostato sullo stradiffuso Google Maps che permette di leggere in un’unica schermata, i diversi quadri dei singoli tematismi che compongono il Piano – 16 tavole per ogni tematismo, significa oltre 200 tavole solo per il Comune di Milano. Seguirono nei successivi anni alcuni affinamenti per la lettura – dalle funzioni di misura e stampa all’implementazione di mappe catastali, ambiti unitari di intervento e Nil (Nuclei di identità locale).

Oggi, grazie alla collaborazione con Assimpredil ANCE e Centro Studi PIM, abbiamo allargato il servizio di aggiornamento a tutti gli strumenti di Piano dei 134 comuni della città metropolitana di Milano, completati con il collegamento alle specifiche Norme Tecniche del Piano delle Regole e al Regolamento Edilizio di ogni Comune. Oltre 2.000 tavole mosaicate tra loro.

Uno strumento utile per la rapida consultazione sull’intero territorio di città metropolitana, dotato di indirizzario, legende, riferimenti catastali, che consente di orientarsi in modo semplice e immediato all’interno delle diverse mappe che compongono il dedalo dei 134 piani in cui è suddiviso il territorio della città metropolitana. Uno strumento per i tecnici – già abitualmente usato dagli uffici tecnici di Milano – ma anche per la cittadinanza, che con qualche ulteriore implementazione potrebbe caricarsi di ulteriori indicazioni pratiche per l’utilizzo della città, se non ancora della norma.

Questo primo quadro compiuto della babele di norme che il mosaico ben rappresenta, di fatto grado zero di qualunque ragionamento verso una reale integrazione del territorio denominato Città metropolitana di Milano, ci rimanda con decisione alla visione dinamica che 53 anni fa il Piano Intercomunale Milanese preconizzava.

A distanza di mezzo secolo, dotati come mai prima di molteplici e straordinari strumenti di analisi diacronica del territorio, in cui la rete fa la sua buona parte, questa lettura dal basso ci può indicare finalmente dinamiche realiste e partecipate non solo nelle intenzioni, ma per una prassi che i vari strumenti di pianificazione strategica devono saper recepire, interpretare e orientare poiché strumenti di governo, appunto, di un sistema continuo di relazioni dinamiche.

Buona navigazione a tutti.

 

Francesco de Agostini

 



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