17 maggio 2016

EXPO E LO SVILUPPO DI MILANO

Expo è stata di chi se l’è presa ma per chi la vuole non è troppo tardi


Stiamo assistendo a tante celebrazioni dell’anniversario dall’apertura di Expo. Da creatore e tuttora convinto portabandiera degli expottimisti credo che occorra rapidamente riflettere su quali elementi portare avanti per lo sviluppo futuro di Milano. La mia risposta è semplice: l’esposizione universale è stata generativa soprattutto come piattaforma di sperimentazione e rete di soggetti autonomi (412 dentro le mura del sito espositivo, tra stati, ONG e aziende, migliaia fuori).

08biraghi18FBNon mi stancherò mai di dirlo, Expo è stata di chi se lo è preso, è stato evento forte perché intrinsecamente debole, cioè piattaforma permeabile e aperta capace di accogliere qualsiasi attore e qualsiasi contenuto. Cosa salverei dunque delle tante esperienze che tanti soggetti (pubblici e privati) hanno insieme portato avanti durante i mitici 184 giorni? Ecco il mio personale elenco, che parte da quattro iniziative più istituzionali per poi segnalare sei progetti piccoli e dal basso che potrebbero comunque svilupparsi anche oggi per continuare a dare potenza all’esperienza Expo.

Iniziative istituzionali:
* Twitter ha voluto sperimentare in Expo Milano la prima “City live assistance Platform” che poi estenderà ad altre città del mondo. Un sistema di info real time che integra diversi layer e istituzioni (il comune, l’azienda del trasporti, expo …). 7 giorni su 7. In italiano e inglese. Quando chiederete ad @AskNewYork nel vostro prossimo viaggio ricordatevi di Expo!

* Il Comune di Milano e la Camera di Commercio hanno voluto sperimentare la prima “Crowdsourced event platform”, con Expo in città. Più di 45000 eventi caricati spontaneamente da più di 4000 soggetti che animano il calendario di iniziative del fuori expo della città metropolitana milanese. Gratis.

* Un primario operatore che installa il 30% delle casse negli esercizi pubblici milanesi integra nello scontrino le info relative agli eventi imminenti che accadono più vicini al negozio. Il tutto grazie a E015 (innovativo sistema di scambio di open service tra istituzioni, aziende e startup realizzato dal Cefriel e pagato dalle associazioni di categoria, Expo e Camera di Commercio, oggi in mano alla Regione Lombardia).

* Il portale in-Lombardia che la società Explora (di Camera di commercio di Milano e Regione Lombardia) ha realizzato per promuovere in modo finalmente integrato la destinazione Lombardia in senso turistico.

Iniziative spontanee:
* People of Expo, due fotografi hanno creato un progetto: selezionare, incontrare, intervistare e fotografare i protagonisti di Expo. Chi ha contribuito a farlo, pensarlo, dietro le quinte o in trincea. Ufficiale o pirata. Il tutto è diventato un sito internet, una comunità (i “people” come dicono loro) e una mostra all’Urban Center in centro a Milano.

* Un gruppo di Facebook può letteralmente fare il boom (22.000 utenti in 30 giorni and counting …) fornendo info in tempo reale su cosa fare ad Expo? Sì. Li ho incontrati, facce gentili, volontari del terzo millennio digitale. Una comunità che ha come missione offrire un servizio. Oggettivamente meglio di chiunque. Anche di Expo. Potere alla massa!

* Un algoritmo sofisticato, due ragazzi un poco nerd, la voglia di fare qualcosa per Expo, di prendersi questo evento: ecco expomash. Provatelo, ho amici che non hanno più smesso. Meglio l’Angola o il Cile?

* Si va in Expo per vedere i padiglioni. Ma sono troppi e ci sono le code … come si fa? Expoadvisor, una startup lancia il “tripadvisor” dei padiglioni: user generated information e c’è chi ha finito il passaporto in due giorni!

* Sì. Ok. I contenuti di Expo. Lo so. Ecco, perché non crearli insieme? Grazie all’incontro tra una startup e Fondazione Feltrinelli (che si occupa del coordinamento della redazione della Carta di Milano per il governo italiano) ora è possibile. Twletteratura, social reading a colpi di tweet!

* Ancora i contenuti. Cibo ed Energia per Expo. Questa volta con la formula dell’hackaton, Expo Innovation Challenge. Un gruppo di tre ragazzi, tra Asia e Americhe ha voluto lanciare la sfida!

Ecco ricordiamoci: solo se verranno portate avanti questo tipo di iniziative, aperte, coinvolgenti, sistemiche, multiattoriali, Expo avrà lasciato una duratura capacità di incidere sullo sviluppo della nostra amata città. Se no saranno stati 6 mesi entusiasmanti e basta.

Se lo ricordi il futuro nuovo Sindaco se vogliamo da expottimisti diventare tutti milanottimisti!

Giacomo Biraghi



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