3 maggio 2016

UNA CITTÀ ARCOBALENO PER LE FAMIGLIE ARCOBALENO


Sabato 30 aprile da tutta Italia sono arrivate a Milano le famiglie arcobaleno per festeggiare la ormai tradizionale Festa delle famiglie. Famiglie al plurale. Sulle magliette dei partecipanti  la scritta: “è l’amore che crea una famiglia”. Manifestazione politica a pochi giorni dalla discussione della Legge Cirinnà alla Camera, manifestazione festosa,  piena di bambini, palloncini e giochi. E che sia stata scelta Milano appare, girellando fra i partecipanti, una scelta non casuale.

06cutaia16FBCon l’amministrazione uscente che ha sempre patrocinato il gay pride, ci racconta l’assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino Milano ha ottenuto, oltre alla trascrizione dei matrimoni contratti all’estero, anche il registro delle unioni civili, la casa dei diritti, i sussidi e le assegnazioni delle case anche per le coppie omosessuali, un servizio di consulenza per le famiglie omosessuali e nel prossimo futuro si dovrebbe inaugurare a una casa di accoglienza temporanea per giovani vittime di omofobia.

I partecipanti arrivati da altre città raccontano di quello che si sta facendo altrove: Dario da Roma con compagno e tre figli parla dell’esperienza Marino che ha trascritto i matrimoni di omosessuali contratti all’estero e che aveva cominciato una formazione su questi temi per gli operatori sociali. Finita l’esperienza Marino, tutto si è arenato. Altri partecipanti raccontano che in tanti Comuni non esiste nulla, che le famiglie vengono accolte, dopo i primi momenti di smarrimento o imbarazzo, ma che a livello politico locale poco o nulla si muove. Di formazione parla anche Daria Colombo che partecipa alla manifestazione come “nonna arcobaleno”, formazione che a suo parere deve essere rivolta agli adulti perché “i bambini capiscono tutto, non fanno differenze”.

Al momento, a quanto pare, la differenza la fa Milano, città percepita come gay friendly visto che da qualche anno a questa parte si registra una nuova tipologia migratoria: giovani omosessuali che arrivano dal sud non solo in cerca di un luogo di lavoro, ma anche di condizioni di vita migliori, al riparo di discriminazioni dovute all’orientamento sessuale.

Numerose anche le adesioni e le partecipazioni alla Giornata delle Famiglie: il movimento scout laico CNGEI attento alla promozione e alla tutela dei Diritti Universali della persona senza nessun tipo di discriminazione, Amnesty International, Emergency fra i tanti.

Significativo inoltre che alcuni gazebo per l’intrattenimento dei bimbi siano stati gestiti da imprese private: il Centro medico Sant’Agostino con un laboratorio di giardinaggio e costruzione di bombe di semi; Ikea con un atelier di disegno; una cuoca di Master Chef per preparare panini; una start up di Tim per organizzare una caccia al tesoro … . Sorge il dubbio che una nuova fetta di mercato sia stata individuata, ma forse no e in molti ci dicono che questi sono messaggi diretti sia all’interno dell’azienda che per legare il proprio marchio ai temi dei diritti, e che in altri Paesi questo tipo di testimonianza è ormai consuetudine.

Che anche nella illuminata Milano ci sia ancora tanto da fare allora? Speriamo che Milano possa proseguire nella lotta a ogni discriminazione; il candidato sindaco del centro sinistra, Beppe Sala, presente alla manifestazione, ha dato ampie rassicurazioni in merito e ha confermato la sua presenza al prossimo gay pride, ancora una volta patrocinato dal Comune.

 

Silvia Cutaia

 

 



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