3 maggio 2016

ORTI URBANI “CONVENZIONATI”: MILANO LANCIA UNA SFIDA


Agli assessori Chiara Bisconti e Sandro Balducci, nonché ai rispettivi Direttori di Settore, non sono certamente mancate sia la coerenza sia una certa dose di coraggio, infatti la delibera della Giunta Comunale approvata il 15 aprile consentirà, finalmente, a soggetti diversi dal Comune di realizzare e gestire nuovi complessi di orti urbani su aree di proprietà non comunale. Aree private, ma anche di altri Enti pubblici e non che a Milano possiedono, per svariate ragioni, terreni non edificati, e verosimilmente non edificabili, ma comunque abbastanza vicini alle abitazioni. Ne possiedono l’Ospedale Maggiore, l’Università Statale, Fondazioni ed Enti di Beneficenza. Sono molti anche i proprietari privati che non sempre riescono ad affidare a veri agricoltori quei lotti di terreno che, spesso originati da divisioni ereditarie, hanno estensione modesta e collocazione non adatta per la produttività agraria professionale.

08cristofani16FBLa delibera comunale prevede di autorizzare la trasformazione di aree inferiori a 50.000 mq e di consentire la permanenza degli orti per un periodo massimo di 15 anni. Evidentemente è concreta la preoccupazione di non impedire una futura pianificazione urbanistica che potrebbe confliggere con questo particolare uso che viene considerato come temporaneo.

Si allontana, per ora, la possibilità che gruppi di cittadini riuniti in cooperative a proprietà indivisa, acquistino i terreni per utilizzarli solo 15 anni, ma si concretizza la possibilità degli stessi di affittare le superfici idonee, garantendosi 15 anni di coltivazione e loisir all’aria aperta. Bene ha fatto il Comune a non porre limiti circa le attività che, molto più del semplice zappare e raccogliere, favoriscono la socialità: pizzate, musica, gioco libero nei prati, bicchierate ed eventi culturali.

È condivisibile anche la necessità, che diviene contenuto obbligatorio della convenzione autorizzativa, di riservare una quota di orti ai soggetti iscritti nelle liste di attesa gestite dai Consigli di Zona. Queste famiglie saranno favorite nella quota di spesa per l’utilizzo dell’orto, ma finalmente non saranno ghettizzate per condizione di età e di reddito. Speriamo che nella fase attuativa delle prime convenzioni si faccia in modo che la privacy garantita dal gestore dell’insediamento non consenta di risalire a chi ha corrisposto il prezzo intero per la fornitura del servizio (i nuovi orti integrano il Piano dei Servizi del P.G.T) e chi ha beneficiato della tariffa comunale. La planimetria di progetto dovrà quindi prevedere l’indifferenza degli utenti rispetto all’assegnazione di ogni particella.

I risultati positivi arriveranno molto presto e questa bella iniziativa del Comune dovrebbe spingere gli Enti territoriali di livello superiore a imitarlo, consentendo che le attività agrituristiche, già ammesse nelle aziende agricole, siano estese alla realizzazione e gestione di nuovi complessi di orti familiari da realizzare in aderenza alle cascine e in alternativa a quelli in prossimità delle abitazioni. Sarà allora il tempo degli “orti di campagna”, da raggiungere percorrendo le piste ciclabili che sono facilmente realizzabili sugli sterrati interpoderali esistenti, interdetti alla circolazione delle auto.

Claudio Cristofani

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti