26 aprile 2016

la posta dei lettori_30.04.2016


Scrive Donata Schiannini a proposito di inquinamento e campagna elettorale – Non condivido del tutto l’idea di Marco Pompilio che il modo migliore per ridurre l’inquinamento sia spingere per il cambio del parco auto (era l’idea di fondo, dichiarata, di Formigoni; e non ebbe poi grandi risultati). Ma, ammesso che sia invece una buona idea, come la possiamo coniugare con la continua scoperta di falsificazioni dei dati sull’inquinamento prodotto dalle vetture da parte delle case costruttrici (non solo Volkswagen)?

 

Replica Marco Pompilio I dati truccati sulle emissioni di Volkswagen e altri marchi sono un grave illecito, contro i consumatori che hanno acquistato i veicoli, e va perseguito severamente. Comportamenti di questo tipo danneggiano la credibilità degli sforzi per ridurre l’inquinamento, ma non per questo dobbiamo fermarci nel pretendere motori più puliti. Anche su fonti rinnovabili come eolico e solare sono emersi interessi illeciti della malavita organizzata, ma non per questo si deve fermare o diminuire l’impegno per passare dal fossile verso queste forme energetiche.

La soluzione migliore sarebbe puntare a Milano e nelle altre città italiane sull’uso del trasporto pubblico e sulla mobilità ciclabile, in modo deciso, per raggiungere le percentuali di alcune città europee. Più che grandi interventi strutturali, che richiedono notevoli risorse economiche, bisognerebbe favorire un cambio di atteggiamento dei cittadini nel modo di vivere la mobilità, ma per ora non sembra un obiettivo raggiungibile in tempi brevi. Bisogna comunque continuare a provarci, ma essendo coscienti che il lavoro è ancora lungo, e che almeno per alcuni altri inverni non potremo fare molto affidamento sul passaggio dal mezzo privato a quello pubblico o ciclabile.

Prima che i tempi maturino per un più deciso passaggio al trasporto pubblico, e alla bici per gli spostamenti più brevi, alcuni possibili provvedimenti esistono, ma devono essere approfonditi e sperimentati. Ciascuno di essi preso a se stante serve a poco, bisogna creare dei pacchetti di misure da usare in diverse combinazioni, a seconda delle caratteristiche di ciascuna città.

Anche spingere sul rinnovo del parco auto da solo non è sufficiente. Ma se perseguito in modo deciso può dare risultati un po’ più significativi di interventi sostanzialmente inutili per la diminuzione dell’inquinamento come domeniche a piedi o targhe alterne. Nell’intervento ho voluto anche sottolineare che vietare la circolazione ai mezzi più vecchi penalizza solo chi non ha i soldi per cambiare l’auto, e limita l’impegno delle industrie al mero rispetto burocratico dei parametri di emissione euro. Bisogna studiare provvedimenti che orientino chi acquista un’auto nuova a scegliere i modelli meno inquinanti, spingendo l’industria verso motori più piccoli ed efficienti e veicoli più leggeri, e ad accelerare la ricerca sui motori elettrici.

 

 



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