23 marzo 2016

STATI GENERALI DELL’ARCHITETTURA: DIALOGHI APERTI


Nel mese di febbraio presso la Triennale il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Milano ha promosso una chiamata a tutti gli architetti non solo milanesi per dibattere dello stato e del futuro della nostra professione in un dialogo aperto con interlocutori provenienti da altre professioni, dall’impresa, dall’università, dall’editoria e dalla pubblica amministrazione. La giornata si è svolta in una affollata mattina di discussione tematica intorno a sei tavoli dedicati ad argomenti centrali  (il valore del lavoro, i concorsi, i lavori pubblici, l’organizzazione degli studi, il rapporto con la pubblica amministrazione, architettura e brand Milano), seguita da un pomeriggio di sintesi e confronto con alcuni testimonial autorevoli.

05bottelli11FBIl nostro intento nell’organizzare questa giornata era duplice: una verifica di metà mandato per ricevere suggerimenti utili a orientare il lavoro dei prossimi due anni, e un esperimento di comunicazione aperta e orizzontale tra i principali soggetti coinvolti nel disegno e nella gestione della città per cercare punti strategici comuni di azione.

Ne è emerso innanzitutto un quadro multidisciplinare di lettura dello stato difficile ma pieno di opportunità per una professione e un settore che vedono forse ora timidi segnali di uscita da una crisi durissima. Opportunità che però sono disponibili solo per chi sarà in grado (studi, imprese, operatori) di operare un drastico riassetto organizzativo e culturale per trasformarsi in soggetti pluridisciplinari in grado di offrire servizi complessi ad alto valore aggiunto a committenze che richiedono competenze e capacità di risposta diverse e tempestive.

È il quadro complessivo di trasformazione del nostro territorio a scala metropolitana a essere radicalmente mutato, con il focus sulla rigenerazione urbana e non più la costruzione del nuovo, con la necessità impellente di rinnovare e adeguare molta parte del costruito esistente a nuovi usi e a nuovi standard di compatibilità ambientale, con una rinnovata centralità dello spazio pubblico, della mobilità dolce, della salvaguardia degli spazi liberi.

In questo contesto il valore civile della nostra professione ci appare, pur nelle difficoltà, posto di fronte a una sfida qualitativa di rilancio al servizio della città. La sfida a nostro avviso si coglie però solo nella capacità di dialogo e alleanza con tutti gli altri player della filiera della rigenerazione urbana a partire dalla Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di costruire scenari di azione e di sperimentazione all’avanguardia, capaci di consolidare un brand Milano connotato da pratiche di eccellenza.

Molto negli anni scorsi è stato fatto, solo a titolo d’esempio ricordiamo la piattaforma online ConcorriMi per i concorsi aperti di architettura (in questi giorni in via di adozione anche dal MIUR per i concorsi nazionali per le scuole innovative), attività formative comuni per architetti e ingegneri liberi professionisti e dipendenti pubblici, la collaborazione per la semplificazione normativa ecc. – ma molto, moltissimo resta ancora da fare.

Per questo uno dei molti esiti del dialogo promosso anche dagli Stati Generali dell’Architettura è stata la nascita, su suggerimento di Assimpredil ANCE, di un tavolo di lavoro permanente di tutta la filiera che ha prodotto il documento “C’è Milano da fare” e sono in corso iniziative di coinvolgimento di cittadini e committenti come gli itinerari di architettura moderna (presto con un nuovo calendario), sportelli di consulenza aperti anche ai committenti, mostre e attività varie di promozione dell’architettura e della città come cosa che ci riguarda tutti. Aiutateci con i vostri suggerimenti.

 

Valeria Bottelli

 

Le sintesi e alcune interviste degli Stati Generali sono visibili qui

 



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