16 marzo 2016

MILANO, CITTÀ EDUCATIVA CHE GUARDA AL FUTURO


Il professor Francesco Cappelli, uomo di Scuola – ex dirigente scolastico, insegnante e formatore -, sta per concludere il suo mandato di Assessore all’Educazione del Comune di Milano e lo fa incontrando il mondo della scuola, attraverso un percorso partecipato e condiviso, dedicato ai temi educativi, che trova sintesi in un appuntamento di tre giornate organizzato nello spazio cittadino della Fabbrica del Vapore. Tre mesi di incontri e dibattiti, propedeutici all’evento finale che avrà luogo dal 18 al 20 marzo.

11bramante10FBDire, Fare, Educare. Un percorso per Milano città educativa” è un modo di fare il punto, ma anche di lasciare in eredità alla futura amministrazione comunale un bilancio partecipato, che può costituire la base per orientare la governance della politica di interventi in materia di educazione nell’area metropolitana nel prossimo quadriennio. Al centro la Scuola capace di includere, luogo di un’alleanza educativa attorno ai principi e alle regole, aperta alla città nell’ottica dell’apprendimento continuo e permanente. Una scuola lungimirante, impegnata in prima linea ad accompagnare il cambiamento e a intercettare i bisogni formativi dei futuri cittadini.

Accanto a Milano città della Moda deve suonare alto e con orgoglio anche lo slogan Milano città educativa, che può e deve mettere sotto i riflettori gli esiti dell’impegno, della progettualità e del lavoro quotidiano di tanti professionisti dell’educazione. Tante le iniziative pubbliche e gli appuntamenti di rilievo realizzati negli ultimi mesi sui temi dell’inclusione, dei bisogni specifici di apprendimento e del deficit di attenzione, del raccordo e dell’accoglienza, dell’integrazione e del successo scolastico degli studenti di origine straniera, della genitorialità e della corresponsabilità tra scuola e famiglia.

Proprio su questo ultimo tema, in un incontro molto partecipato, è intervenuto il professor Fulvio Scaparro: “A che servono i ‘no’? Insegnare il rispetto delle regole”. In estrema sintesi se si insegna senza dare l’esempio non si va lontano; nel momento in cui la persona che educa sa assumere una modalità ferma, la sua autorevolezza sarà tale che la punizione risulterà superflua. No agli adulti ondivaghi, propensi a dire ‘sì’ o ‘ni’ pur di evitare il confronto con i ‘no’. Sottolineare la forza dell’esempio è tutt’altro che una novità, spiega Scaparro, ma è certo che l’esempio buono o cattivo che sia, ha più forza delle parole, si scolpisce nel nostro animo, ci rapisce e ci forgia.

“Regole della casa” semplici e comprensibili, un chiaro patto di convivenza all’insegna di “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”: educare al rispetto delle regole non eliminerà la tentazione di infrangerle, ma almeno renderà chiara la percezione di aver commesso, non rispettandole, un’infrazione. Il successo crescente dell’illegalità, nel pubblico e nel privato, l’autoassoluzione e il ‘condonismo’ diffusi, vedono premiati i furbi e umiliati gli onesti. Sempre più mi convinco – conclude Scaparro – che la vera trasgressione consiste nel vivere nella legalità, senza timore di affrontare il prezzo salato che il rispetto delle regole del gioco comporta e senza paura di lottare contro chi gioca barando.

E se le regole non vengono rispettate, bisogna con equilibrio dosare la sanzione, che ogni volta che è possibile dovrebbe essere puramente simbolica e mai umiliante. Non c’è posto per la paura nell’educazione!

Dopo Scaparro, ancora tanti prestigiosi relatori interverranno nelle conferenze del Forum conclusivo: Susanna Mantovani, Milena Santerini, Massimo Recalcati, Daniele Novara. E ci sarà un’area espositiva con stand tutti da visitare, oltre un palinsesto di spettacoli realizzati dalle scuole, che verranno premiate per progetti creativi e innovativi. Un appuntamento da non perdere!

 

Rita Bramante

 



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