16 marzo 2016

libri – I CONIGLI NON MUOIONO MAI


SAVATIE BAŞTOVOI
I CONIGLI NON MUOIONO MAI
Keller Editore, 2015
pag. 256, euro 16,00

 

libri10FBViva il grande Ottobre! Dedichiamo la nostra vita alla causa del Partito Comunista dell’Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche! … A morte il corvo nero del capitalismo!” Queste sono le parole che Saša Vakulovskij, un bambino di nove anni, che vive in un villaggio nel Sud dell’Unione Sovietica, sente ripetere tutti i giorni. Come tutti i suoi compagni di scuola, assorbe le dottrine della pedagogia comunista, al punto da prendere alla lettera gli slogan e le storie mirabili raccontate dagli insegnanti. Lenin è l’eroe che Saša sogna di notte, è l’uomo buono che “lavorava gomito a gomito con gli operai“. Il mondo capitalista è invece qualcosa di terribile. Saša ha infatti appreso che i bambini americani non vedono mai lo zucchero. Lavorano tutto il giorno, non sono pagati, vengono frustati e rinchiusi in un seminterrato. Per questo lui è felice di vivere nell’Unione Sovietica e di poter mangiare pane e burro.

La sua però sembra non essere un’età spensierata. Ogni giorno, per andare a scuola, prende il pullman che lo porta dal suo villaggio alla città, deve sopportare l’intransigente maestra Nadežda Petrovna, allontanarsi dal suo ambiente contadino, e credere nell’illusione di una società dove tutti sono formalmente uguali. Nonostante gli sforzi, Saša continua ad accumulare brutti voti. Alle lezioni, preferisce il recupero della carta straccia e del ferrovecchio, ma soprattutto il bosco, dove raccoglie erbe per i suoi porcelli. Anche i momenti più paradossali, quelli che svelano una realtà ben poco idilliaca, se visti con gli occhi innocenti di un bambino, possono trasformarsi in qualcosa di piacevole.

L’autore moldavo, Savatie Baştovoi – poeta, scrittore e ieromonaco – vive nel monastero “Noul Neamt”, situato a 14 km della città di Tighina e a 6 km dalla città di Tiraspol (regione transnistriana), sulla parte destra del fiume Nistru. Un luogo ideale per la pace e la meditazione.

Baştovoi dosa ironia e comicità, che non sono mai disgiunte nella critica al regime estremista e totalitario. Non mancano descrizioni poetiche di luoghi o cose. La poesia appare un mezzo per evadere da una realtà statica e immutabile, nella quale “i conigli non muoiono mai”. L’elemento naturale ricorre sempre, quello del bosco, dove Saša va a raccogliere le erbe per i maiali, ma anche dove le fantasie del bambino nascono e si concretizzano. Il romanzo, il primo di Baştovoi a essere tradotto in italiano, sembra sospeso tra realtà e fantasia, ma forse va letto anche con l’attenzione di chi sa che la spiritualità di un monaco ortodosso non contempla mai una netta separazione tra livello naturale e livello soprannaturale.

Cristina Bellon

 

questa rubrica è a cura di Cristina Bellon

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