16 marzo 2016

la posta dei lettori_16.03.2016


Scrive Elio Veltri a proposito di riforme istituzionali – Caro Beltrami Gadola, condivido il tuo commento alla risposta della ministra Boschi. Voglio aggiungere due esempi vissuti in prima persona: 1) Nel 1996 appena arrivato in Parlamento ho presentato una proposta di legge che prevedeva l’istituzione di una Autorità nazionale Anticorruzione con poteri penetranti. Naturalmente bocciata. Avendo scritto un libro che uscirà a maggio mi sono riletto il dibattito parlamentare e ho citato alcuni degli interventi più coloriti: l’accusa più diffusa era che volevo un colpo di stato e uno stato di polizia. L’autorità è stata varata nel 2014. Il paese ha perduto 18 anni e oggi corruzione, economia mafiosa e criminale, evasione fiscale ed esportazione di capitali costituiscono un cancrena e sono facce della stessa medaglia

2) Negli anni ’80, in concomitanza con la diffusione dell’Aids sono state curate migliaia di persone con emoderivati prodotti con plasma di importazione non controllato, che hanno diffuso la malattia per cui tantissimi bambini sono morti di Aids. Mentre luminari della medicina, dirigenti di case farmaceutiche e politici ignoranti  sostenevano l’assoluta sicurezza dei prodotti somministrati per curare malattie come l’emofilia, che hanno provocato più morti delle malattie che avrebbero dovuto curare. In Italia i morti ufficiali di Aids da emoderivati fino al 2006 sono stati 500 e 3000 si sono infettati di varie forme di epatite ma il ministero non ha fornito il numero dei morti. Nel mondo occidentale i morti oscillano tra 20 mila e 30 mila: responsabili governi, medici e case farmaceutiche. Te ne parlo perché il primo processo nel quale ho testimoniato è iniziato a Trento venti anni fa e poi è stato trasferito a Napoli dove è ripreso nei mesi scorsi e subito rinviato. Ma non se ne occupa nessuno, nonostante nei mesi scorsi la Corte Europea di Strasburgo abbia intimato all’Italia di risarcire migliaia di parenti di morti e danneggiati. Uno dei più importanti industriali farmaceutici di emoderivati è senatore del Pd. Sono solo due esempi dello sfacelo del paese e di quanto sia gigantesca la questione morale che è politica e istituzionale. Nel frattempo, la “rottamazione”, ha cambiato le cose? Assolutamente no. I metodi di copertura dei posti di potere: Palazzo Chigi, Ministeri, Enti e Società sono peggiori della prima Repubblica: tutti amici del Presidente e dei ministri che contano. La qualità e le competenze contano zero.

 

Scrive Alessandra Tami a proposito dei parchi metropolitani – Leggendo l’articolo di Lanzani – Longo sui parchi metropolitani una persona potrebbe essere molto contenta, in quanto parrebbe che finalmente si tutelasse quel po’ di verde che rimane e con esso la cultura dei luoghi, il buon cibo e altro, come discusso da Expo 2015. Ho però sempre l’impressione di un doppio gioco della Regione, che non si accorge che la popolazione invecchia, e quindi chiede modelli anche di mobilità diversi, più attenti anche alla conservazione del territorio. La Regione ha in programma di diventare una regione di cemento! Non so fino a che punto sia avanzato il progetto, ma nonostante il disastro di Brebemi, che è vuota di fatto, si programma una tangenziale Ovest che taglierà il Parco Sud (TOEM) e la Vigevanese Malpensa, la prima 40 km di autostrada da Melegnano a Magenta, la seconda, 23 km, Malpensa Vigevano. Quindi una colata di cemento per autostrade, che coprirà campi e fontanili, in una delle zone umide (e la nebbia?) rimaste, non tenendo conto che sarebbe meglio potenziare il treno, come fanno in tutte le città europee, dove sotto l’aeroporto c’è il treno che arriva nelle varie città.

D’accordo che i politici hanno l’autista, ma si rendono conto che mettersi al volante dopo un viaggio aereo forse non è la soluzione migliore? Quali sono gli interessi sotto questo programma di costruzione di strade? gli industriali del cemento? i proprietari della cave? ma sono queste le infrastrutture che creano valore? Credo proprio di no, perché distruggono cascine, campi, ambienti che proprio Expo ha contribuito ad esaltare. Mi pare che più che valorizzare l’eredità di Expo, qui si voglia distruggere tutto quello di vivibile rimane. Altre sono le aree in cui investire, dal riqualificare le case delle città, a creare servizi diffusi per il sostegno della famiglia, ovvero della natalità, a investimenti in infrastrutture diverse dalle autostrade, che potrebbero veramente sostenere la ripresa. Speriamo in bene, ma sono molto pessimista



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