9 marzo 2016

cinema – SUFFRAGETTE


SUFFRAGETTE
di Sarah Gavron [USA, 2015, 106′]
con Meryl Streep, Carey Mulligan, Helena Bonham Carter

 

cinema09FBIn prossimità della Giornata internazionale della donna, l’8 marzo, è uscito il film di Sarah Gavron “Suffragette” in cui dati e personaggi storici sono ben armonizzati con la fiction.

Il punto di vista che viene preso in esame è quello di una giovane lavandaia, Maud Wats, sfruttata e abusata dal proprio datore di lavoro, ma che conduce una vita semplice e per quanto possibile serena con il marito e il loro bambino. Maud viene a contatto con il movimento delle suffragette che inizialmente deplora per l’uso della violenza, ma pian piano comprende le ragioni per le quali le donne si sono risolte a usare ogni mezzo, anche la violenza, pur di dare risalto alla propria causa.

Il film mostra il coraggio e la determinazione di queste donne che perdono tutto: mariti, famiglie, figli, lavoro, dignità sociale pur di ottenere i propri diritti. Mostra inoltre la determinazione delle forze dell’ordine e dell’establishment perché non fosse data pubblicità alle suffragette, nell’impedire che i giornali ne parlassero. Le donne vengono spiate, perseguite e perseguitate, nutrite violentemente quando mettono in atto lo sciopero della fame. Vengono malmenate con cariche della polizia quando manifestano.

Ma è all’interno delle proprie famiglie che queste donne devono combattere la lotta più lacerante: reiette socialmente, vengono private degli affetti, vengono caricate della responsabilità dell’ostracismo sociale che circonda non solo loro, ma anche i propri cari.

Insieme alla richiesta del voto alle donne, emergono nel corso del film anche altri temi per i quali le donne hanno dovuto lottare (e spesso lottano ancora): la parità nella retribuzione salariale, la potestà sui figli, la gestione dei propri beni, la sicurezza nei luoghi di lavoro, le violenze domestiche e gli abusi da parte dei datori di lavoro, la visibilità sociale e la piena cittadinanza.

Il film è ben recitato, Meryl Streep in una sola scena rende perfettamente conto di Emmeline Purkhurst figura leggendaria del movimento suffragista e il film è pieno di elementi aneddotici tratti da un lavoro minuzioso sui diari delle suffragette e la lettura dei giornali dell’epoca.

La vicenda si chiude con il sacrificio e il funerale di Emily Davison che per dare al movimento gli onori della stampa si fa uccidere dal cavallo di re Giorgio V durante un concorso ippico e qui la fiction lascia il posto alle immagini documentarie del vero funerale della Davison, con l’immenso corteo di donne che lo ha accompagnato.

Il film presenta delle imperfezioni, il linguaggio ad esempio: donne di estrazioni sociali tanto diverse parlano tutte con lo stesso registro linguistico, ma nella visione in italiano non è chiaro se sia un difetto del film o del doppiaggio.

È un film da vedere con l’animo pieno di gratitudine per quelle poche, coraggiosissime, visionarie donne che hanno lottato per tutte le donne del mondo, per tutte le epoche a venire. E che rimangono dei fari di lungimiranza e forza per tutte le cause non ancora combattute e vinte dei nostri giorni.

Tootsie

 

 

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org

 



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