10 febbraio 2016

VERSO L’ELEZIONE DI UN SINDACO RADDOPPIATO


Per la prima volta Milano si appresta a eleggere un Sindaco cittadino “ma anche” metropolitano. L’ossimoro veltroniano colpisce ancora tramite una legge discutibile che ha varato nuove sedicenti Città la cui determinazione rimane tuttavia avvolta in una nebulosa incertezza. L’accanita campagna per le primarie non ha certo fatto mancare doverosi accenni ai venturi “fare veramente” e “sentirsi metropoli” conditi da altrettante obbligatorie invocazioni alla “elezione diretta” dei relativi organi tutt’oggi negata. Se infatti il titolo di Sindaco Metropolitano è stato finora aggiunto (i maligni direbbero “affibbiato”) in corso d’opera al sindaco in carica, ora l’elezione avviene ante l’entrata in possesso della doppia carica.

06ballabio05FBL’aspirante Sindaco non può dunque esimersi dall’interrogarsi sulla potenzialità “ma anche” ambiguità della propria duplice funzione. Infatti sarà eletto direttamente da una parte (minoritaria) del corpo elettorale metropolitano che non lo può eleggere neppure indirettamente tramite i consiglieri comunali, come invece avviene per le altre normali province. Dunque eletto da una parte ma rappresentante del tutto? Senza cessare di rappresentare, con evidente e preponderante vigore politico, la parte? Senza soluzione a questa elementare premessa logica (la parte sta nel tutto, non fuori; il tutto non sta nella parte) la nuova istituzione, come provato dal primo zoppicante anno di vita, non può sperare di decollare.

Prova ne sia la recente vicenda delle pur tardive e parziali misure anti-inquinamento allorché all’accorato appello del sindaco metropolitano per estendere il mini-blocco del traffico cittadino hanno risposto solo tredici sindaci dell’hinterland, ovvero meno del 10% dei comuni appartenenti alla medesima Città! E la percentuale scenderebbe se considerassimo il territorio della reale area metropolitana, ovvero “un territorio ben più esteso di quello ancora anacronistico formato da Milano e da 134 Comuni,  senza Monza … e questa resta una follia” (Stefano Boeri, ArcipelagoMilano n. 3/16). Ovvero l’area in cui gli inquinanti, che certo interessano l’intera Valle Padana, si concentrano maggiormente e dove più stretta risulta l’interazione sistemica della mobilità e degli insediamenti.

Allo stato dei fatti viene da chiedersi se dunque siamo in presenza  di una città metropolitana o di un “pacco napoletano” (la caratteristica confezione, diciamo così, diversamente etichettata). Tuttavia non bisogna disperare. L’aspirazione pressoché unanime di partiti e candidati è di pervenire all’elezione diretta. Il percorso, a legislazione invariata, appare alquanto tortuoso ma poniamo che, anche mediante volonterose proposte di legge al riguardo, si riesca a raggiungerlo presto. Ebbene i termini del dilemma politico non cambierebbero: l’eventuale Sindaco eletto direttamente dal popolo metropolitano sarebbe aggiuntivo o sostitutivo rispetto al collega del capoluogo?

Nel primo caso è inevitabile notare che era eletto direttamente anche il precedente presidente della Provincia, abolita a furor di popolo perché inutile e superflua. Impotente tanto a programmare le strategie (vedi i ripetuti fallimenti dei “piani territoriali di coordinamento”) quanto ad affrontare le emergenze (vedi gli improvvisati “tavoli” convocati dopo ogni allarme inquinamento e simili). Il rischio è pertanto di tornare allo status quo ante, solo cambiate le etichette e rinnovati i sogni in futuribili “piani strategici” cui non corrispondono poteri cogenti e risorse corrispondenti.

Quanto al secondo caso si richiede il coraggio di riconoscere che dei due Sindaci uno è di troppo. Se coincidono nella stessa persona provocano un problematico sdoppiamento della personalità, se  separati riproducono un diseguale rapporto di conflitto e subordinazione. Resta da scegliere quale dei due salvare e privilegiare e quale invece decisamente superare. Questo coraggio l’aspirante Sindaco che non si ritenga Don Chisciotte, ma neppure Don Abbondio, se lo saprà dare?

 

Valentino Ballabio



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