3 febbraio 2016

UN APPELLO AL VOTO


Guardare avanti senza perdere un solo centimetro di terreno conquistato. La posta in gioco in queste elezioni amministrative è altissima e chiama in causa chiunque abbia a cuore Milano e il futuro del centrosinistra. Questa campagna per le primarie ha dimostrato, una volta di più, che quanto è stato fatto e quanto ha seminato in cinque anni l’esperienza di governo del sindaco Pisapia va non solo difeso, ma coltivato e sviluppato. Il “modello Milano” non è un anomalia in un paese che segue un’altra direzione: è la prova dell’esistenza di una sinistra di governo che sa coniugare innovazione e legalità, che sa sviluppare solidarietà e capacità di integrazione, che ha garantito correttezza e gestione virtuosa del bilancio, che amministrando con cura e passione ha reso Milano più bella, più vivibile, più attrattiva e competitiva. Milano non si può accontentare della promessa di una gestione “manageriale”: non le può bastare.

03balzani03FBLa costruzione della città metropolitana, la grande sfida dell’inquinamento, il confronto con i sistemi urbani europei, il suo stesso ruolo di locomotiva del paese impongono ispirazione e visione politica. Chiedono, a chi si candida al ruolo di sindaco, capacità di ascolto della città, coraggio nell’iniziativa e senso profondo di comunità. L’obiettivo è costruire una città più semplice da usare e ancora più vicina ai suoi cittadini, riducendo la burocrazia, svecchiando “la macchina” comunale, sviluppando procedure di ascolto e partecipazione per progetti.

La prospettiva è una città metropolitana policentrica, che punta sulla rigenerazione urbana e rifiuta il consumo di suolo, che valorizza e investe sulla cultura, mobilitando risorse pubbliche e private. Con una amministrazione che scommette sull’innovazione anche quando si tratta di affrontare il grande problema dell’inquinamento, puntando decisamente a un ulteriore incremento degli spostamenti sul trasporto pubblico, alla mobilità “sharing”, alla infrastrutturazione per la trazione elettrica fino a immaginare la completa gratuità di tram e bus entro i cinque anni del mandato.

Quando ho deciso di candidarmi alle primarie milanesi ho voluto sottolineare un’intenzione e una volontà: parlare a tutto il centrosinistra milanese. A qualcuno sarà parso presuntuoso e velleitario. A me, soprattutto dopo un mese e mezzo di corpo a corpo con gli elettori più attivi del centrosinistra, pare assolutamente realistico e, se permettete, necessario. In nessuno degli oltre 200 confronti pubblici con i cittadini milanesi ai quali ho partecipato ho sentito riproporre le divisioni, le polemiche, gli ideologismi, le appartenenze tribali che segnano e avvelenano il confronto a sinistra. Sto ascoltando, invece, le voci di cittadine e cittadini che non vogliono che i cinque anni di Pisapia vengano archiviati come una parentesi. Che non accettano l’idea che quel patrimonio venga dissipato.

Nei giorni scorsi il sindaco Giuliano Pisapia ha generosamente dichiarato il suo appoggio alla mia candidatura. Altrettanto hanno fatto Valerio Onida e Stefano Boeri, che mi è stato vicino dall’inizio di questa avventura supportandomi con grande energia. Considero queste manifestazioni di appoggio e fiducia non solo un onore, ma un impegno che intendo onorare fino in fondo. Si è detto e scritto che in queste elezioni il tema cruciale, per Milano, sarebbe stato la continuità. È vero, e io mi sento pienamente investita di questo compito, ben sapendo che il cambiamento, l’evoluzione, il miglioramento di Milano sono la materia prima irrinunciabile di una sinistra di governo. Continuità significa mantenere saldo il patto con i cittadini che, dalle primarie del 2010 alla vittoria di Giuliano Pisapia contro il centrodestra nel 2011, ha permesso a Milano di aver un’amministrazione trasparente ed efficace, mossa da un’idea di bene comune e di rispetto della legalità mai compromessa per favorire lobbies, interessi opachi, commistioni pericolose e indebite fra affari e politica.

Dal palco del teatro Elfo Puccini, qualche giorno fa, Benedetta Tobagi si è augurata che l’arcobaleno torni in piazza Duomo dopo le primarie salutando la mia vittoria. Come accadde per la vittoria di Pisapia sulla Moratti, nel 2011. Non so se il cielo ci rifarà questo regalo. So per certo che, se accadrà, sarà perché il 6 e 7 febbraio sarete in tanti ad andare a votare perché la bella stagione, a Milano, non si interrompa.

 

Francesca Balzani



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