19 gennaio 2016
Scrive Pietro Vismara – Condivido abbastanza, se pur nella loro vaghezza, le tre idee per Milano proposte dal lettore Mocchi (città economica, aperta, bella). Il problema però mi sembra che sia come realizzare queste idee, ovvero con quali mezzi. Ne propongo anch’io tre: 1) riformare la macchina comunale, che deve essere non solo più efficiente e più aggiornata, ma soprattutto meno autoreferenziale; 2) limitare il potere e il protagonismo degli assessori, che non vengono eletti, ma devono essere invece al servizio di chi ha affrontato il giudizio dei cittadini: Sindaco e Consiglio (a questo proposito, devo confessare di aver trovato un po’ patetica la “parata degli assessori” a favore del candidato al momento giudicato più vincente, così come certe false dimissioni fatte sembrerebbe per tornare meglio in sella…); 3) cambiare il PGT, che così com’è non aiuta né le attività economiche, né una città più aperta, né più bella.
Scrive Maria Grazia Lazzari – Mi sarebbe piaciuto che Milano prendesse le distanze da questa politicaccia. Un Ferruccio De Bortoli avrebbe ridato ossigeno ad una città che resta omologata al palo del pensiero in cui non si crede.