23 dicembre 2015
L’incontro della scorsa settimana al Circolo de Amicis con Giuseppe Sala, promosso dai firmatari del documento politico-programmatico “Prima la politica per Milano Metropolitana”, sottoscritto, tra gli altri, da sei attuali Assessori (Daniela Benelli, Chiara Bisconti, Franco D’Alfonso, Marco Granelli, Pierfrancesco Maran, Cristina Tajani) della Giunta Pisapia e da tre ex componenti della stessa: Ada Lucia De Cesaris, Maria Grazia Guida e Bruno Tabacci, ha avuto il merito, come primo risultato, di chiudere lo stucchevole dibattito se il Commissario di Expo 2015 fosse o non fosse uomo di centrosinistra.
Difficile, infatti, sostenere che quell’apertura di credito, intrinseca all’incontro, fosse il prodotto di un tradimento dell’esperienza ‘arancione’ da parte di donne e di uomini che, a diversi gradi, sono stati protagonisti di una stagione politica, indicata a sinistra come modello, che ha concorso a fare di Milano una delle città più apprezzate a livello nazionale e internazionale.
Le primarie del Centrosinistra milanese del 7 febbraio 2016, come ha anche ricordato Claudio Schirinzi in un editoriale sul Corriere della Sera di Domenica, saranno in tal modo “vere, aperte, coinvolgenti e partecipate”. Caratteristiche che erano state sancite al termine dell’incontro romano tra Giuliano Pisapia e Matteo Renzi e che, di fatto, era servito a mettere in campo la candidatura dell’attuale Vice Sindaco di Palazzo Marino, Francesca Balzani.
Ma l’incontro del De Amicis è servito anche a fornire indicazioni di merito, a partire dal confronto sui contenuti del documento sopra ricordato, che aveva al centro l’autonomia fiscale e decisionale della Città metropolitana come precondizione per poter dare efficaci risposte ai problemi e alle opportunità che Milano deve e può affrontare, anche nell’interesse dell’intero Paese.
Un tema sul quale Sala ha centrato parte del suo intervento, condividendo l’impianto del documento, sottolineando, allo stesso tempo, che la sua disponibilità a partecipare alle Primarie rappresenti la migliore dimostrazione su dove e con chi lui intenda basare la propria legittimità politica da spendere anche nel confronto con il Governo e con la Regione Lombardia. Aggiungendo, inoltre, che la collaborazione politica con i firmatari sarebbe stata per lui la naturale conseguenza della sua eventuale sindacatura.
Un’indicazione di continuità che fa direttamente riferimento a donne e uomini che hanno dato concretezza ai valori che hanno contraddistinto l’esperienza dell’amministrazione comunale guidata da Giuliano Pisapia. Sulla quale, però, andrà innestata una forte azione di innovazione finalizzata, da un lato, a promuovere la capacità della città di competere a livello europeo e mondiale e, dall’altro, di garantire la sua, altrettanto importante, coesione sociale.
Si è trattato, in altre parole, di un incontro che, seppur in parte ancora interlocutorio, ha dato ragione a chi, a partire dal documento presentato al Palazzo delle Stelline nello scorso Ottobre, aveva anteposto il confronto sui contenuti al balletto sulle candidature, cercando di offrire una visione del futuro che, nel medio periodo, dovrà contraddistinguere Milano e la sua area metropolitana.
Contenuti cui, invece, in precedenza, si era pubblicamente contrapposta Francesca Balzani, criticandoli nel merito e nel metodo per com’erano stati presentati. Nelle prossime settimane non mancheranno, tuttavia, le occasioni di approfondimento e di chiarimento, a partire dall’incontro pubblico, aperto a tutti i candidati, che i firmatari del documento organizzeranno a Gennaio, sempre alle Stelline.
Il confronto di merito sulle proposte e sulle diverse visioni sostenute dai candidati alle primarie 2016 resta, infatti, la condizione necessaria perché all’appuntamento elettorale del centrosinistra milanese del 7 Febbraio si arrivi senza traumatiche lacerazioni. Solo così, infatti, le differenze possono davvero diventare una ricchezza per l’intera coalizione.
Sergio Vicario
Condividi