16 novembre 2009

UN’AUTOSTRADA SOTTERRANEA A MILANO: UNA FOLLIA!


Sulla cronaca cittadina del Corriere della Sera di mercoledì 4 novembre è apparsa la notizia che la Giunta municipale avrebbe dato il via, nell’ambito del progetto di PGT, al tunnel autostradale da Linate alla Fiera di Pero/Rho per 14,5 Km.

In attesa di avere dati più completi di quelli forniti dall’articolo di cronaca cittadina, balzano subito all’occhio alcuni elementi allarmanti:

  1. Nel percorso sono previste ben 9 sbarchi e precisamente in Stephenson, Bovisa, Monteceneri, Garibaldi, Zara, Repubblica, Susa e Juvara. Se consideriamo che ci sia da superare un dislivello di almeno 5 o 6 m, e ipotizzando una pendenza di almeno il 10% con due corsie per senso di marcia, ogni uscita abbisogna di almeno 1000 mq. di area per la sola superficie carrabile, che va sottratta al sistema stradale esistente a piazze e/o giardini. A differenza di una stazione di metropolitana che può avere un’uscita anche dentro un palazzo (si veda la stazione di Lanza MM1) la necessità di spazio per lo sbarco in superficie di un’autostrada è rilevantissima.
  2. Dalla planimetria del tracciato pubblicata dl Corriere vi sono almeno tre svincoli autostradali sotterranei: nel tratto Susa/Repubblica e nelle immissioni nel tunnel autostradale da Monteceneri e da Bovisa.
  3. Vi sono anche dei percorsi paralleli in alcune tratte di difficile comprensione allo stato delle informazioni attuali.
  4. Infine l’autostrada sotterranea si incrocia in sottosuolo, nella zona della stazione Garibaldi, con il Passante Ferroviario e con la linea 5 della metropolitana in costruzione. A che profondità si arriverà? Ci saranno problemi per le opere ferroviarie esistenti e in costruzione?

    Non ci sono dati sui costi dell’opera ma si parla di un pedaggio di 10-12 € per usare il tunnel. Pedaggio non certamente economico, che verrebbe richiesto dal consorzio di costruttori per recuperare l’investimento previsto.

    Non ci sono notizie circa eventuali contributi pubblici, se non gli 800 milioni che comparivano nelle precedenti tabelle relative alle opere per l’Expò. Si spera che non ci siano richieste di questo tipo anche se per il Comune c’è sempre il rischio di dover subentrare in corso d’opera, se i proponenti non dovessero farcela. Gli esempi illustri non mancano a cominciare dalla Galleria Vittorio Emanuele che iniziò come opera privata e che poi fu finita solo per l’intervento del Comune (che non a caso è tuttora proprietario dell’opera anche se molto disattento).

    Queste le valutazioni iniziali e abborracciate sui pochissimi dati disponibili. Ma al di là dei costi e dell’eventuale incidenza sulla pubblica finanza, va contestato un intervento tutto, e solamente, orientato al trasporto di persone in automobile. Una follia.

    Da anni ci si preoccupa di ridurre l’uso dell’automobile per accedere alla città e soprattutto alla sua parte centrale. Si sono creati parcheggi di corrispondenza (anche se purtroppo a pagamento). Si è inventato l’Ecopass (anche se era meglio la chiusura del traffico privato). Mentre ancora si fatica a dare treni puliti e in orario ai pendolari, e a sviluppare la rete metropolitana sia in città che nell’hinterland, mentre tutti gli sforzi dovrebbero essere protesi a convincere all’uso dei mezzi alternativi all’auto (treni, metropolitane, bus e filobus, bicicletta e anche a piedi per i piccoli tragitti) si propone una bella autostrada sotterranea. Mentre diventa sempre più evidente che il suolo pubblico non può più essere una disponibilità senza costi per l’utenza automobilistica, mentre non c’è piazza o viale alberato che non siano oppressi da auto in sosta con le modalità più creative, il Comune di Milano approva un’opera fatta solo per incentivare l’uso dell’auto.

    Se per l’interperiferica che tutto sommato era una proposta sensata, si è sviluppata una contestazione di lunga lena, cosa dovrà succedere per questo vero mostro antistorico? Credo che per tutte le uscite si dovranno già costituire adeguati comitati di lotta che dovranno essere sorretti e aiutati da tutte le associazioni che si occupano di ambiente urbano e di patrimonio storico. Ma soprattutto devono muoversi tutti coloro che sanno quale patrimonio sia un’aria pulita. E’ vero che non inquina solo il traffico automobilistico. Ma la concentrazione si automobili rispetto agli abitanti a Milano è un record mondiale, e ha effetti notevoli, sull’aria e sull’uso del suolo pubblico da parte di pedoni e ciclisti. Ma la Giunta Moratti approva un’autostrada urbana.

    Maurizio Mottini

     

     



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