23 dicembre 2015
PERFECT DAY
Fernando Leòn de Aranoa [Spagna, 2015, 106′]
Benicio Del Toro, Tim Robbins, Olga Kurylenko, Mélanie Thierry, Fedja Stukan
Balcani 1995, con la guerra che sta per finire, e gli accordi di pace in discussione altrove. Un manipolo di operatori umanitari deve rimuovere un cadavere da un pozzo e bonificarlo. L’operazione potrebbe essere semplice, basterebbe avere una corda. Una semplice corda. In un paesaggio brullo e magnifico, la piccola carovana si inerpica per montagne, si blocca per le mine che sono disseminate per le strade.
Veterani dei soccorsi umanitari Mambrù e B. sono accompagnati da un interprete, da una giovane francese alla sua prima missione e da Katja che deve stabilire per l’Organizzazione centrale se valga la pena che il gruppo sia ancora impegnato lì. In un territorio scarsamente controllato dalle truppe delle Nazioni Unite, i cinque si muovono seguendo più l’istinto che i protocolli e spesso si scontrano con la rigidità della burocrazia militare da una parte e con l’ostilità dei civili dall’altra.
Il film potrebbe essere giocato sulle corde della tensione e del pathos, invece De Aranoa sceglie il registro dell’ironia, e Benicio Del Toro e Tim Robbins riescono a essere profondi e sarcastici, commuovono e fanno divertire, giocano a fare i guappi miscelando tenerezza e cinismo.
La giovane francese è idealista, vuole salvare il mondo, interviene alle riunioni con i militari Onu dove Mambrù e B. vanno solo per dovere, e alla fine della missione avrà imparato qualcosa: che il fattore umano è l’elemento che rende la missione importante, più delle convenzioni stipulate a Ginevra e dei regolamenti.
L’incontro del piccolo gruppo con un bambino al quale vogliono regalare un pallone rende tutto questo girovagare ancora più umano, e permette di raccontare, quasi fosse una cosa marginale, la cosa più importante: che l’odio genera morte e miseria, che la guerra impoverisce tutti, e che quello che si è perso non si avrà mai più.
Tootsie
questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi