23 dicembre 2015

libri – IL PRINCIPIO DI TUTTE LE COSE


CARLO ALFIERI

IL PRINCIPIO DI TUTTE LE COSE

Edizioni dEste, Milano, 2015

pp.170, euro 14,00

 

libri45FBSuona strano che un chimico, come Carlo Alfieri, milanese di nascita, possa anche essere un ardito viaggiatore, un amante passionale, un eccellente cuoco, che usa la scrittura per miscelare tutti i suoi talenti in una “ratatouille” in cui i riferimenti scientifici, geografici e storici sono autentici.

Ne “Il principio di tutte le cose” ci troviamo di fronte a una storia misteriosa, dove viene esaltato un concetto che l’autore affronta spesso nei suoi romanzi: l’amore infelice. Carlo Alfieri non è un pessimista senza speranza. Affascinato dalle devianze improbabili della realtà, riduce il dramma ai minimi termini con un’ironia, che tutti vorremmo avere.

È proprio “seguendo una delle peggiori abitudini” che il protagonista, Marco Laurendi, si imbatte nei primi elementi della storia. Uscito da una libreria, cammina verso casa, situata in un vecchio quartiere di Milano, comunemente chiamato “l’Isola”, che fin da prima della guerra aveva sempre avuto un carattere popolare e dove non mancava una certa presenza di malavita spicciola. Vicino ai sacchi della spazzatura, Laurendi trova alcuni riquadri di carta, scritti fittamente.

Marco Laurendi è un giornalista scientifico, che gira il mondo seguendo congressi medici, ma è anche uno scrittore. Attratto dagli otto riquadri, compone il puzzle. Certo che si tratti di una storia che qualcuno ha cominciato a scrivere, si mette alla ricerca dell’autore. Per Laurendi, che ha il fiuto del detective, è un gioco da ragazzi: trova l’autore ed è attratto dalla storia, che parla di ragazze accompagnatrici, pubblicizzate su un sito internet. Ragazze bellissime che fanno quel mestiere per qualche migliaio di euro a notte, una realtà non molto distante da quella che lui ha vissuto con Tasanee, una tailandese. Ha ancora nella tasca il suo biglietto. C’è un messaggio importante, che ha riletto per la centesima volta. E quel giorno decide di telefonare.

L’avventura ha inizio con colpi di scena, equivoci, pericolose situazioni in cui il protagonista si trova coinvolto. Tasanee, Kimberly, Susan si muovono sul piano di una scacchiera internazionale, che si estende da Milano a Tokio, in cui Marco Laurendi rappresenta il re da mangiare. Il protagonista si sente inquieto, la sua vita ha preso una piega che non gli piace. Eppure nessuno lo ha obbligato a fare la prima mossa. Nelle scelte che è chiamato a compiere, inaspettato arriva l’amore: “una selezione folle tra una lei e tutte le altre donne del mondo”, da cui né Laurendi né nessun altro uomo può sottrarsi. Non c’è rimedio al dolore del rifiuto. Ci si confida con gli amici quando si ha un dubbio, ma quando non c’è più niente da fare, è inutile angosciare gli altri. Ma forse è rimasto un amico, cui raccontare tutto, in un’amichevole santa confessione.

Scorrevole, divertente, tagliente, il romanzo descrive il mondo delle escort e della loro umanità, e quello degli uomini e della loro debolezza.

Cristina Bellon

 

questa rubrica è a cura di Cristina Bellon

rubriche@arcipelagomilano.org



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