16 dicembre 2015
«Nelle prossime settimane avremo le modalità specifiche entro le quali ci muoveremo per i prossimi mesi e anni» ha detto il presidente di Arexpo Luciano Pilotti. Con questi 50 milioni di euro, conclude Pilotti «si possono fare tante cose, potrebbe esserci una compensazione sulle quote di Fondazione Fiera, una copertura dei debiti, comunque assicurando una continuità aziendale».
Il governo da parte sua fa sapere che entro il 30 gennaio prossimo si chiuderanno le operazioni per l’ingresso dell’esecutivo in Arexpo, e che parte del progetto per il futuro delle aree sarà pronto entro il mese di febbraio. Lo stesso Ministero dell’Economia però vuole valutare lo stato patrimoniale della società (Due Diligence) prima dell’operazione, quindi fino al mese prossimo non se ne parlerà.
Intanto le banche stanno alla finestra, su tutte Intesa San Paolo, che non solo è stato official banking partner e global partner dell’evento (alla cifra di 180 milioni), ma ha concesso una fideiussione ad Arexpo da 160 milioni di euro per l’acquisizione dei terreni. Una cifra sufficiente da far mormorare a più d’uno che «il vero amministratore delegato di Expo e di quello che verrà dopo è Giovanni Bazoli», oggi presidente emerito di Banca Intesa.
Basti pensare infatti che il capitale sociale di Arexpo, 96 milioni di euro, è inferiore pure al valore dei terreni su cui è sorta l’esposizione, generando il paradosso che i proprietari (Cabassi esclusi), hanno rivenduto i terreni dell’Esposizione a se stessi, ma nel farlo si sono indebitati con le banche. Insomma, sul groppone del pubblico resta quel milione di metri quadri di terreni non poi così appetibili nemmeno per speculatori e immobiliaristi.
I debiti per il 2015, 9 milioni, sono stati saldati in particolare grazie al posticipo del rimborso nei confronti del socio Fondazione Fiera Milano, ma da affrontare nel 2016 c’è un altro scoglio da 30 milioni. Allo studio c’è anche una nuova governance per Arexpo, così da avere anche un nuovo manager per dirigere i lavori per il post-evento. Il Sole 24 Ore ha fatto il nome di Aldo Mazzocco, presidente di Assoimmobiliare, ma si è sempre nel campo delle ipotesi, così come non è ancora tramontata l’idea di un commissario.
Insomma, il progetto per il riutilizzo delle aree sembra essere ancora in alto mare. Complessivamente il piano, tra opere, aree verdi e centri di ricerca dovrebbe valere 1,2 miliardi di euro, di cui solo una piccola parte dedicata al progetto dell’Iit di Genova che il presidente del Consiglio Matteo Renzi sta sponsorizzando da circa un mese.
Il governo da parte sua fa sapere che entro il 30 gennaio prossimo si chiuderanno le operazioni per l’ingresso dell’esecutivo in Arexpo. … Per continuare a leggere su LINKIESTA clicca qui
Luca Rinaldi