11 novembre 2015

la posta dei lettori_11.11.2015


Scrive Enzo Di Campli a proposito di M5s – Non ho dubbi a pensare che a sinistra ci siano brave persone, io stesso che anche con un po’ di rabbia o non vado a votare o voto M5S mi considero di sinistra (ex DP e cristiano per il sociale). Sono amico, credo ancora oggi di persone rispettabili come Basilio Rizzo, e mi sono laureato con il prof. Alberto Martinelli e il prof. Stefano Draghi, persone che ho sempre rispettato. Ma veniamo al PD: sono ormai più di 30 anni che invece di occuparci dei nostri bisogni e desideri, ci stiamo occupando dove va il PCI, PDS, DS e ora il PD. Dato incontestabile. Ma si può ridurre la politica a questo?Ero ancora al lavoro quando ho dovuto accettare le leggi Treu sul lavoro, i bassi compromessi di Cgil, Cisl, Uil e infine la cacciata di Cremaschi dalla Fiom.Credo anch’io che la vita sia fatta di compromessi e di umiltà, cosa che a volte nella mia vita privata non riesco ad agire, purtroppo per me. Ma allora dov’è l’errore della politica del PD e in buona parte anche della vecchia sinistra extra parlamentare. Si chiama PARTECIPAZIONE, a me personalmente non importa se qualcuno mi sta costruendo un futuro meraviglioso, cosa che in questi anni non ho visto, anzi Renzi abbassa le tasse, dice, ed io mi ritrovo che il comune di Milano mi aumenta la sua addizionale, con il risultato che la mia pensione è diminuita. Nella mia famiglia, anche attraverso i meccanismi psicologici profondi (inconscio personale e collettivo) io partecipo insieme a mia moglie alla sua conduzione. Le cose vanno sempre bene? No, ma partecipo e cosa importante cerco di accrescere la mia consapevolezza nella relazione con gli altri e con l’inconscio. Anche con il PD al governo di Milano, con un sindaco rispettabile come Pisapia, nessuno in questi anni mi ha chiesto di PARTECIPARE. Quindi il problema non è del M5S ma di questa sinistra che ha dimenticato la cosa più importante. Allora ben venga Grillo, che come suo slogan ha proprio la partecipazione, con tutti i suoi difetti, ma penso che lui e il M5S siano solo una transizione, speriamo, a una politica veramente partecipativa.

 

Scrive Gian Matteo Dradi a proposito di M5S – Mi riferisco all’editoriale di LBG e alla frase: ”Curioso che prima si scelga il candidato sindaco e poi si faccia un programma”.La spiegazione è semplice e racchiude l’essenza più genuina del Movimento 5 Stelle: il Sindaco, come tutti gli eletti nelle istituzioni, è solo una porta voce dei cittadini, quindi ora si lavora al programma cittadino che il Sindaco e la giunta dovranno mettere in pratica. Detta così può sembrare semplicistica, ma se il meccanismo dovesse funzionare la politica italiana non sarà più la stessa. Vista la sua competenza sulla città, la invito fin d’ora a partecipare ai tavoli di lavoro che verranno pubblicizzati e aperti a tutta la cittadinanza “attiva” non solo agli iscritti al Movimento. Esiste poi un sito che raccoglie le istanze dei cittadini che, se raccolgono consensi, confluiranno nel programma. A lei la scelta. A disposizione per chiarimenti

 

Scrive Gregorio Praderio a proposito del regolamento del verde -Sono d’accordo in larga misura con le considerazioni di Gianni Zenoni sul nuovo Regolamento del verde a Milano. Non capisco perché accanirsi in dettagli come le misure dei cespugli o voler sottoporre al vaglio di un funzionario comunale gli interventi che i cittadini vogliono fare nel proprio giardino. Ma quello che colpisce di più è lo strabismo, se non la schizofrenia, di questa Amministrazione: attenta e ossessiva sui dettagli, distratta e lasca su altre cose importanti. Prendiamo ad esempio il PGT: hanno reso edificabili (e con indici abbastanza consistenti, anche) tutte le aree verdi esistenti, e adesso si preoccupano delle dimensioni dei cespugli nei giardini privati? A mio personale parere bisognerebbe fare esattamente il contrario: esser seri e rigorosi nell’impostazione delle scelte strategiche, e molto più aperti, semplici e liberali nell’attuazione delle piccole cose. Nella pianificazione generale attuale ci sono errori clamorosi (e anche abbastanza evidenti) sulle stime demografiche, sui conti economici, sulla domanda abitativa non solvibile e su tante altre cose (la nuova versione è che non ce ne fosse “consapevolezza” – mah!), ma su questo si lascia correre; sul cespuglio invece no, saremo inflessibili. Abbastanza incomprensibile.

 

Replica Elena Grandi Caro Praderio, riguardo alle supposte interferenze nella cura del verde privato, innanzitutto non è sui cespugli che si porranno restrizioni: semmai si condivideranno progetti di nuovi giardini; in secondo luogo andrebbero considerati (e riconosciuti) i danni causati da chi ha potuto abbattere alberi secolari nei propri giardini magari per fare posto a due o tre posti macchina. Il verde, bene comune ….

Riguardo al PGT: quello in vigore, come è noto, non è altro che il PGT della Giunta Moratti (in scadenza l’anno prossimo), i cui possibili e disastrosi effetti sono stati solo contenuti (per quanto possibile) dal lavoro dei moltissimi che hanno proposto modifiche ed emendamenti e che la Giunta Pisapia ha assunto. L’anno prossimo proveremo a fare di meglio, se ne avremo la possibilità.

 



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