11 novembre 2015

cinema – MUSTANG


MUSTANG

di Deniz Ganze Erguven [Turchia Francia, 2015, 94′]

con  Günes Sensoy, Doga Zeynep Doguslu, Elit Iscan, Tugba Sunguroglu, Ilayda Akdogan

cinema39FBMustang è la storia di cinque sorelle turche che vivono in un paese sulla costa. È l’ultimo giorno di scuola, Lale ,la più piccola delle ragazze, abbraccia e dice addio all’amatissima maestra che sta per trasferirsi a Istambul, e le cinque decidono di tornare a casa a piedi, passeggiando sulla spiaggia. Si ritrovano a giocare in mare con un gruppo di compagni, a mangiare mele in un frutteto e sono felici.

Al loro rientro in casa trovano la nonna, con la quale vivono, pronta a punirle per la loro impudicizia, per le libertà che si sono prese con degli uomini. Alle ragazze viene imposto di sottoporsi a una visita medica che certifichi la loro verginità. Da quel momento tutti gli sforzi della nonna e dello zio cui sono state affidate alla morte dei loro genitori sono protesi a restituire rispettabilità alle nipoti e a sistemarle con dei buoni partiti. Le ragazze vengono così costrette a diventare delle perfette massaie, materialmente segregate in casa con sbarre alle finestre, vestite con lunghe tuniche incolori.

Il film ha una voce narrante, quella della giovane Lale che racconta quel che capita al piccolo clan e a ciascuna sorella in particolare. Dà conto dello spirito indomito che le anima, dei loro sogni, della loro energia. Ma racconta anche di come, una alla volta, le sorelle maggiori debbano accettare partiti che non amano, matrimoni combinati, dopo aver subito le molestie dello zio.

In questo film è forte il contrasto tra quel che impongono le tradizioni e la vita reale delle ragazze. Può bastare mettere sbarre alle finestre, togliere televisione, telefono, internet, imporre lezioni di cucina e cucito per far dimenticare alle ragazze la gioia di una passeggiata al mare? La bellezza di andare a scuola? L’amore per un’insegnante particolarmente brillante? Per far accettare loro un destino imposto?

La famiglia che viene descritta in questo film è tutto sommato laica, il richiamo al Profeta sembra più un intercalare che altro. Non ci sono autorità religiose a decretare il giusto e lo sbagliato. Alcune delle persone con cui le ragazze si trovano in contatto, un medico, un giovane con cui Lale diventerà amica sono uomini che verrebbe da definire “occidentali”, la stessa nonna da una parte è consentanea col figlio per rendere rispettabili le nipoti, dall’altra è complice delle ragazze quando riescono a ritagliarsi degli spazi di libertà.

La cifra del film è l’energia di queste sorelle, la loro unione, la solidarietà; è un film allegro e drammatico al tempo stesso. Pur essendo sempre rappresentate in gruppo, ciascuna delle sorelle riesce a emergere con la propria personalità, e ciascuna avrà una storia diversa. Storia di libertà o di sottomissione, storia di ribellione che porta alla morte o a fuggire per salvarsi.

E che il film si apra e si chiuda con l’abbraccio di Lale all’amatissima maestra, diventa paradigma di come la strada della libertà passi attraverso la scuola e l’istruzione. Questo film, che è stato scelto per rappresentare la Francia ai premi Oscar 2015, racconta non solo della Turchia, non solo delle donne, ma di come la libertà non sia mai ottenuta per sempre, ma che deve essere scelta e agita per non essere persa.

Tootsie

 

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org

 



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