4 novembre 2015

GRONDA NORD: UNA VECCHIA CAMBIALE


La chiamavano opera strategica per Expo ma sicuramente per Expo non è servita a molto. Il tratto di superstrada milanese da via Eritrea, nel quartiere Quarto Oggiaro, fino al sito espositivo di Rho Fiera, è stato in questi mesi aperto al transito dei soli mezzi pubblici e autorizzati, come navette e taxi. Alcuni abitanti hanno deciso fare un controllo a campione e sabato 17 ottobre si sono messi a contare quanti mezzi passavano, durante quello che è considerato l’orario di punta per gli accessi all’Esposizione Universale. Hanno pubblicato i risultati di questa indagine sulla pagina Facebook del comitato di quartiere: in ambo le direzioni, tra via Eritrea e via Sumatra – e viceversa – sono passati in tutto 182 veicoli ogni ora, di cui l’80 per cento erano taxi. Non proprio una performance eclatante, per un’infrastruttura che è costata un mucchio di soldi: 105 milioni di euro secondo Unioncamere, ma c’è divergenza nelle cifre a seconda delle fonti che si consultano.

07floris38FBSoldi provenienti dal Ministero e, in parte, stralciati dalla linea M4 della metropolitana quando si è capito che era impossibile finirla per l’inaugurazione di Expo del primo maggio. La direzione lavori è in mano a Metropolitana Milanese – la municipalizzata controllata al 100 per cento dal Comune di Milano – mentre l’esecuzione dai lavori è stata appaltata a diverse società, fra cui spicca la bresciana Milesi srl, nota alle cronache lombarde per i numerosi appalti della Brebemi.

I veri problemi però arrivano adesso, perché la superstrada Eritrea-Expo dovrà prima o poi essere aperta al traffico normale, non solo ai mezzi autorizzati. E di fatto l’arteria collega il quartiere nord-ovest di Milano con alcuni dei principali sbocchi stradali della Lombardia: la tangenziale ovest, l’autostrada A4 (detta anche la Serenissima Torino – Milano – Trieste), l’A8 Milano – Varese e l’A9 Milano Laghi, la statale Varesina, oltre ovviamente al sito espositivo, quando finalmente si sarà deciso cosa farne in futuro.

Decine di migliaia di automobili al giorno che passeranno a poche decine di metri dalle case di chi abita a Quarto Oggiaro, nel quadrilatero Aldini-Eritrea-Fabrizi-5Maggio. Faceva tutto parte di un progetto vecchio di decenni, concepito già in una variante nel 1980: la cosiddetta “Gronda Nord”, una superstrada ad elevata percorrenza con doppia corsia per ogni senso di marcia, che doveva spezzare in due il nord di Milano e collegare Cascina Merlata con Cascina Gobba. Il tutto passando per quartieri ad alta densità abitativa, come viale Monza, Zara e per l’appunto Quarto Oggiaro … per continuare a leggere l’articolo su LINKIESTA clicca qui

 

Francesco Floris



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