21 ottobre 2015

OLTRE EXPO: I VOLONTARI VOGLIONO ANCORA ESSERE UTILI


L’hanno fatto per ampliare le conoscenze, sono molto soddisfatti dell’esperienza, hanno cambiato idea nei confronti delle istituzioni non profit e ora che la maggior parte di loro ha debuttato nel mondo del volontariato, non vogliono fermarsi. Questi sono i primi, primissimi dati che emergono dalla Ricerca Un nuovo approccio al Volontariato: grandi eventi e partecipazione attiva. Una fotografia dei Volontari a Expo 2015, voluta da Ciessevi – Centro di Servizi per il Volontariato Città Metropolitana di Milano e da CSVnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato e che ha interessato un panel di oltre 2400 volontari che in sei mesi hanno prestato servizio in Expo.

08bizzini36FBLo Studio, che vedrà la luce nel 2016, curato dal Team di ricerca “Seminario Permanente di Studi sul Volontariato” del Dipartimento di Filosofia, Pedagogia, Psicologia dell’Università di Verona, rivela che i Volontari sono “molto” soddisfatti dell’esperienza fatta a Expo e che quest’ultima ha incontrato le loro aspettative. Altresì, quasi il 97% dei volontari, consiglierebbe ad amici e/o parenti di fare l’esperienza di volontariato come quella svolta in Expo. L’86% dei partecipanti, inoltre, non ha mai svolto attività di volontariato per grandi eventi e il 44% afferma di non avere mai fatto volontariato prima, ma più del 95% dei volontari afferma di avere intenzione di farlo una volta tolta la divisa da volontario Expo.

La motivazione che ha spinto la maggioranza dei volontari a fare questa esperienza è rintracciabile nell’ampliamento delle proprie conoscenze e, con riferimento alla fiducia nei confronti delle istituzioni, la maggior parte dei volontari indica di rivolgere più fiducia verso le organizzazioni non profit.

Infine, tra i volontari che hanno già fatto esperienza di volontariato per un grande evento, il 40% afferma di averlo fatto già un’altra volta e il 25% ha indicato di averlo fatto “più di quattro volte”.

Questi dati sono confermati anche dai numeri “intercettati” in questi mesi da tutti i Centri di Servizio per il Volontariato della penisola e che a dodici mesi dall’inizio di questa avventura rivelano di aver organizzato ben 11.858 colloqui con i candidati volontari (di cui circa il 25% di nazionalità straniera). Uno sforzo di accompagnamento e orientamento costante che ha visto anche l’impiego di un social network ad hoc, uidu.org, capace di aiutare i Volontari durante il periodo di servizio, ma anche dopo, inserendoli nell’offerta dell’associazionismo locale grazie a un raffinato metodo di “geolocalizzazione della voglia di volontariato”.

CSVnet e Ciessevi Milano, hanno collaborato insieme ai 72 CSV italiani per selezionare 7.500 volontari di breve periodo che hanno animato il sito espositivo. Una sfida risultata un successo anche grazie alle relazioni con le reti associative nazionali e al radicamento territoriale che i Centri di Servizio hanno costruito in quindici anni di attività. I CSV sono riusciti a sviluppare un articolato processo di lavoro per incontrare i volontari in modo capillare sull’intero territorio nazionale, così da rendere protagonisti del Programma Volontari tutti coloro che, in ogni regione, hanno avuto voglia di spendersi in questa avventura. Un team di orientatori è stato formato ad hoc per ricevere e gestire le candidature dei cittadini interessati a partecipare, in modo da consentire l’agire gratuito di 536 volontari al giorno per ognuno dei 13 periodi di servizio identificati da Expo 2015. Inoltre, durante i sei mesi dell’Esposizione Universale, 7 Team Leader hanno accompagnato, supportato e monitorato l’attività dei volontari sul sito espositivo, riferendo all’Ufficio Volontari di Expo 2015 spa che ha avuto il compito della gestione dei Volontari.

Ciessevi infine ha curato per conto della Commissione Europea la selezione e il supporto alla gestione di altri 840 volontari di breve periodo che in gruppi di 60 per ognuno dei 14 periodi di servizio hanno animato il padiglione UE durante Expo 2015.

“L’esperienza del Programma Volontari per Expo ci conferma quanto possono essere diverse le strade che portano le persone a diventare volontari e come differenti sono pure le forme nelle quali esplicano tale esperienza – dichiara il presidente di CSVnet, Stefano Tabò. “Sentiamo forte il dovere di diffondere l’esperienza volontaria tra tutta la cittadinanza per la sua valenza educativa e per l’impatto sociale che è capace di generare. La rete dei CSV, continuerà ad investire nella promozione del volontariato come chiave di sviluppo per il Paese anche da un punto di vista internazionale ed europeo”.

“Loro, i Volontari, ci hanno fatto capire che ci vogliono essere. Ora tocca noi, a tutto il terzo settore metropolitano, raccogliere la sfida e dare a questo esercito del bene una possibilità”, afferma Ivan Nissoli, Presidente Ciessevi. “Con gli altri CSV stiamo inoltre vedendo concretizzarsi quello che era emerso nell’indagine svolta da Istat con CSVnet e la Fondazione FVP, da cui emerge che a fianco dei 4,7 milioni di italiani impegnati in attività di volontariato presso organizzazioni di terzo settore, vi sono 3,1 milioni di cittadini dediti ad un impegno personale individuale. Noi – conclude Nissoli – ad Expo abbiamo accolto proprio questo e vogliamo incontrare sempre di più anche queste nuove forme di Volontariato: partecipato, diffuso, orientato alla cittadinanza attiva e alla tutela dei beni comuni”.

 

Francesco Bizzini



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