7 ottobre 2015

MONDADORI HA COMPRATO RCS LIBRI, E ADESSO?


Dopo la fumata nera della scorsa settimana, la notizia che si aspettava da mesi è arrivata nella tarda serata di domenica 4 ottobre, con un comunicato che sanciva ciò che tutti si aspettavano facesse: Rcs ha accettato l’offerta di Mondadori e ha ceduto la divisione libri a Segrate, che per 127 milioni e spiccioli si porta a casa Bompiani, Fabbri, BUR, Marsilio, Sonzogno e anche i fumetti di Lizard. Tutti tranne Archinto, che si era ricomprata qualche settimana fa e Adelphi, il cui 58 per cento di proprietà di Rizzoli verrà riacquisita dallo storico direttore, Roberto Calasso, come ampiamente preannunciato.

07linkiesta34fbNasce così il colosso Mondazzoli, un neologismo nato dalla fusione tra i nomi delle due tra le più grandi imprese editoriali della storia italiana, Mondadori e Rizzoli, un “mostro”, come lo chiamano in molti, che, mettendo insieme il 27 di Mondadori e l’11 di Rcs Libri, arriverà ad avere il controllo di quasi il 40 per cento del mercato editoriale italiano. Eppure l’indicativo non è ancora corretto, meglio usare ancora il condizionale visto che ora la palla passa all’Antitrust, che aprirà un fascicolo per valutare se l’operazione di acquisto da parte di Mondadori rispetta o meno i limiti imposti dalla legge alle concentrazioni.

I tempi di valutazione dell’Antitrust dovrebbero essere nell’ordine dei due o tre mesi, ma, seppur il pericolo di un monopolio sia stato invocato da moltissimi, non è affatto detto che la decisione dell’autorità garante andrà nella direzione di un impedimento dell’operazione. Secondo il giornalista di Milano Finanza Andrea Montanari, intervistato da RadioTre a poche ore dall’annuncio, probabilmente l’Antitrust imporrà a Mondadori di fare a meno di alcuni marchi, ma l’operazione non verrà compromessa.

Tendenzialmente d’accordo con questa lettura anche Marco Gambaro, professore di economia della comunicazione all’Università degli Studi di Milano, il quale, raggiunto al telefono da Linkiesta, non si è sbilanciato e ha dichiarato che l’unica strada è attendere dall’Antitrust un’analisi approfondita dell’operazione, perché il contesto è tanto complicato e i due marchi tanto importanti del mondo editoriale italiano, che non è semplice stabilire a priori se la concentrazione sia o meno problematica per il resto del mercato e per i consumatori: «quello che potrebbe accadere», dice il professor Gambaro, «è che l’Antitrust decida di imporre a Mondadori la cessione di qualche marchio collaterale, per fare in modo di limitare la percentuale di mercato della cosiddetta “Mondazzoli” sotto il 35 per cento».

Quel che al momento sembra decisamente poco probabile, insomma, è che l’Antitrust decida di impedire l’acquisizione e impedire la concentrazione dei marchi nelle mani di Mondadori. Anche perché, in un mercato frammentato come quello editoriale italiano, caratterizzato fino ad oggi dalla presenza di 5 grandi gruppi, la concentrazione è una dinamica prevedibile e forse anche necessaria. …. Per continuare a leggere l’articolo su Linkiesta clicca qui

 

Andrea Coccia



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