7 ottobre 2015

sipario – TAPPA MILANESE A SORPRESA PER SYLVIE GUILLEM


 

TAPPA MILANESE A SORPRESA PER IL TOUR D’ADDIO DI SYLVIE GUILLEM

Con un annuncio del tutto inaspettato, il 29 ottobre 2015 al Teatro degli Arcimboldi di Milano farà tappa Sylvie Guillem con il suo
Life in Progress
, spettacolo d’addio alle scene della ballerina spartiacque del XX secolo per quel che riguarda i canoni estetici del balletto classico.

sipario34FBSenza bisogno di troppe presentazioni, perché lei è già nella storia della danza, Guillem con le sue linee e pose ginniche ha rivoluzionato il carattere dei personaggi del repertorio, senza mai dimenticare la tecnica: negli stessi costumi steccati di Maria Taglioni e nel rispetto del tempo originale dettato dalla musica non ha mani adattato le regole della danza classica alle sue esigenze fisiche, ma all’interno di esse ha portato alla massima esasperazione lo stile e l’interpretazione.

Nella seconda fase della sua vita, grazie a Maurice Béjart, Guillem ha pensato di condurre uno studio della propria natura molto ‘fisica’ nella materialità e sperimentazione della danza contemporanea. E proprio con questo suo secondo inizio – il terzo, in realtà, se si parte dagli esordi con la ginnastica artistica, poi il balletto classico e infine con la danza contemporanea – vuole lasciare le scene, al picco della sua carriera e della sua fisicità. Life in Progress [Vita in divenire], tuttavia, non lascia trasparire nulla di un “addio”, bensì di una continuazione, magari una trasformazione ulteriore di Sylvie Guillem, il ‘quarto’ inizio della sua vita. Nello spettacolo sarà presentato un trittico di coreografi che hanno segnato la sua carriera contemporanea.

Dopo la prima assoluta il 31 marzo scorso al Teatro Pavarotti di Modena, torna per la prima volta in Italia agli Arcimboldi di Milano l’assolo Techne, creatole a posta dal coreografo anglo-bengalese Akram Khan, il quale nelle sue coreografie mescola nell’introspezione contemporanea la fluidità – alternata a estrema plasticità – del kathak, uno degli stili della danza classica indiana, il più drammaturgico, che aveva appreso fin da bambino. La metafora di un passo a due tra Sylvie e un microfono in una danza che bruscamente passa da lirica a scattante, a tratti nervosa, presenta in Techne il rapporto difficile e sempre più simbiotico dell’uomo con la tecnologia.

Una vita di pas de deux di repertorio ha portato Guillem a fare una ricerca nel passo a due al femminile. In questo al suo fianco per il tour mondiale d’addio ha voluto la solista del Teatro alla Scala di Milano, Emanuela Montanari, anche lei una danzatrice molto ‘fisica’ e aperta alla sperimentazione contemporanea. Con abiti quotidiani di top e tute da ginnastica inizia il Duo di William Forsythe delle interpreti che ‘a specchio’ si emulano e si inseguono, creando una dinamica fluida e una morbidezza che riempie il palco. Il coreografo Russel Maliphant ha creato il passo a due femminile Here & After per Guillem e Montanari che mostra l’incomunicabilità tra le due donne nell’eleganza, che è la firma del coreografo.

L’assolo conclusivo è stato Bye di Mats Ek, in cui con l’ordinarietà degli abiti Sylvie mostra la normalità e ordinarietà – per quanto ‘normale’ e ‘ordinaria’ possa essere Sylvie Guillem – della donna nella quotidiana vita di città, in mezzo alla gente, tra le paure e lo spaesamento di tutti i giorni.

Domenico G. Muscianisi

 

 

 

 

questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi e Domenico G. Muscianisi

rubriche@arcipelagomilano.org



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