23 settembre 2015
“FUGA – L’ULTIMO RIFUGIO” DI RAPHAEL BIANCO A MILANO
Il sito di archeologia bellica Bunker del Soratte è stato nel 1944 l’ultimo rifugio delle truppe di occupazione tedesche, che nonostante i pesanti bombardamenti degli Alleati hanno potuto resistere nella struttura ipogea del monte fino alla fuga. Il Bunker del Soratte e la sua idea di ‘rifugio’ hanno ispirato il coreografo Raphael Bianco, della Compagnia Egri-Bianco Danza per una riflessione sulla violenza della guerra, che genera fughe di disperati in cerca di rifugio. Un tema che, nonostante la storicizzazione alla fine della seconda guerra mondiale, è terribilmente attuale di fronte alle stragi di turisti in Nordafrica, ai migranti respinti con violenza in Ungheria, agli ‘inghiottiti del mare’ che nella speranza di un rifugio affogano a centinaia nel Mar Mediterraneo.
Si fugge. Ma da che cosa? Si trova un rifugio, ma poi anche da lì si fugge di nuovo. A questo grande interrogativo della fuga Raphael Bianco, codirettore e coreografo stabile della Compagnia Egri-Bianco Danza, erede della precedente compagnia di Susanna Egri, dà una sua lettura con uno spettacolo che nella migliore poetica contemporanea si configura come di ‘arte totale’.
I fluidi movimenti della danza contemporanea danno corpo alle musiche di Bach e le più moderne di Ivan Bert e sono intramezzate dai testi di una sopravvissuta della seconda guerra mondiale. Danza, musica e testo si fondono con le tecnologie della videoproiezione stagliandosi sulla cornice naturale del sito del Bunker del Soratte.
Lo scorso luglio è avvenuta proprio nell’ipogeo la prima dello spettacolo, che in modo molto suggestivo ha rappresentato situazioni di attesa, fuga, scampo, nell’ambiente claustrofobico di uno spazio che è stato testimone di sofferenza e strategie militari in un dialogo aleatorio tra le arti.
Ora Fuga – L’ultimo rifugio di Raphael Bianco arriva a Milano dal 24 al 27 settembre per la stagione 2015/16 dello Spazio Tertulliano. Il teatro, un po’ underground, che ricorda i teatri contemporanei di Germania, è perfetto con la sua prospettiva in discesa per evocare le gallerie ipogee e mantenere la suggestione della prima al Bunker del Soratte.
Domenico G. Muscianisi
questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi e Domenico G. Muscianisi