9 settembre 2015

cinema – VIOLETTE


 

VIOLETTE

di Martin Provost [Belgio, Francia, 2015, 139′]

con Emmanuelle Devos, Sandrine Kiberlain, Olivier Gourmet, Catherine Hiegel, Jacques Bonaffé, Olivier Py

 

cinema_30Martin Provost ha deciso di raccontare la storia di Violette Leduc, una scrittrice nota nella Francia dell’Esistenzialismo e dei caffè di Saint Germain, ma sconosciuta dal grande pubblico. La racconta nel suo diventare scrittrice, nel fare di se stessa l’oggetto della propria opera.

Violette è una donna sola, figlia illegittima di una cameriera e di un uomo che non l’ha voluta riconoscere. Nel film la incontriamo adulta durante l’ultima guerra, nascosta in una casa in campagna non lontano da Parigi con un amico omosessuale, Maurice Sachs, che si finge suo marito. Per vivere si dà al mercato nero e per questo sperimenta anche qualche giorno di galera. Il suo amico è un intellettuale che scrive, vive alle sue spalle e se ne infischia delle sue sofferenze, anzi un giorno dopo averle consigliato di scrivere per alleviarle, la abbandona.

Anche a guerra finita e tornata a Parigi Violette continua a vivere di mercato nero, nel frattempo ha cominciato a scrivere così come per seguire il consiglio del vecchio amico. Proprio in una delle sue consegne di merce si imbatte in un libro di Simone de Beauvoir: Il secondo sesso. Dalla lettura del testo la sua vita cambia: cerca la scrittrice, la segue, giunge a casa sua e le consegna il suo manoscritto.

La Beauvoir è colpita dall’intensità della scrittura di Violette dalla sua capacità di raccontare sentimenti e desideri senza censure e senza pudori piccolo borghesi. Il manoscritto di Violette si tramuta in un libro, L’Asfissia, ma, nonostante le recensioni favorevoli, l’amicizia con scrittori come Jean Genet, in magioni da favola fuori Parigi, le è difficile vivere senza un lavoro e senza un amore.

La sua mentore la spinge a scrivere e la finanzia dicendole che i soldi che riceve sono uno stipendio della casa editrice Gallimard, Violette scrive così il suo capolavoro e stavolta il successo editoriale e di pubblico è garantito. Ma è sola, non ha amori, è invaghita di Simone de Beauvoir ma la donna la respinge e fugge anche se la sostiene come scrittrice.

Violette si arrabatta alla ricerca di amore, di un amore. Trova, lei lesbica, un amante, un muratore incontrato per caso, sperimenta il ricovero in una clinica psichiatrica, ritrova persino la madre che aveva sempre ritenuto anaffettiva. In questo suo elemosinare affetto, Violette continua a scrivere facendo della sua vita materia letteraria. Troverà un po’ di pace in Provenza in compagnia della sua solitudine.

Il film è suddiviso in capitoli, come un libro, e gioca continuamente tra l’arte e la vita, ha una costruzione difficile da reggere e infatti a volte appare un po’ troppo lento, senza ritmo. A questa mancanza suppliscono le due attrici protagoniste Emmanuelle Devos (Violette) e Sandrine Kiberlain (Simone de Beauvoir), la prima riesce a essere ordinaria e straordinaria nelle sue petulanze e commiserazioni, la seconda appare algida, controllata e decisa a scioccare la società. Entrambe appaiono sole, diversamente sole, nel tentativo di raggiungere i loro scopi e di ribadire il diritto delle donne di scegliersi vita e amori.

Dorothy Parker

 

MILANO FILM FESTIVAL 2015 

Dal 10 al 20 settembre torna in città il MILANO FILM FESTIVAL. Alla sua ventesima edizione il Festival del cinema indipendente, anche quest’anno porterà film e ospiti da tutto il mondo per 11 giorni.

Ai tradizionali luoghi del Festival (Teatro Strehler e sagrato, il Teatro Studio Melato, il Parco Sempione, la Triennale di Milano, l’Auditorium San Fedele, lo Spazio Oberdan e la Cascina Cuccagna) si aggiungono quest’anno il MI MAT, il Barrio’s e la Fondazione Rivoli2.

Ricco il programma: proiezioni, di lungometraggi e corti, incontri, masterclass, eventi speciali, concerti, dj set.

Qui trovate tutte le informazioni e il programma Day by day 

 

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org



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