2 novembre 2009

MILANO UN BICCHIERE MEZZO VUOTO: LARGO S. MARGHERITA


Lo slargo formato tra le vie Tommaso Grossi, Mengoni e S.Margherita, noto per ospitare il monumento a Carlo Cattaneo, gode di formidabili fondali urbani: la testata ovest della Galleria, la Scala e le piazze Cordusio, Duomo e Mercanti. Le cortine edilizie che lo circondano, sedi centrali delle più importanti Banche di Milano, sono formate da dignitosi e ben manutenuti edifici.

Lo slargo è anche punto centrale di percorsi pedonali: Galleria-P.Cordusio, P. Duomo-P.Scala e P.Mercanti-P.Scala. Le fermate dei mezzi di trasporto di superficie in sede propria di via Tommaso Grossi sono tra le più utilizzate per l’accesso al Centro Storico e le due fermate della Metropolitana Duomo e Cordusio si raggiungono in pochi minuti.

Questo per dire che il sito non è affatto marginale ed il suo traffico pedonale sostenuto.

Ci sarebbero tutti i presupposti perché si possa considerare uno spazio interessante al centro dell’arcipelago delle piazze pedonalizzate, S. Fedele, Scala, Cordusio, Mercanti e Duomo.

Ebbene, un sito così promettente, uno spazio così strategico per questa zona della città è stato invece, volutamente, trasformato in uno squallido parcheggio organizzato, dove si ammucchiano tutti i giorni più di un centinaio di motoveicoli. Un parcheggio all’aperto a cento metri dalla Scala, da piazza del Duomo, da piazza Mercanti siti che ospitano i più importanti edifici storici di Milano, sull’uscita ovest della Galleria e tutt’attorno al monumento a Carlo Cattaneo.

Ma anche in questa situazione , come per i ponti in ferro sui Navigli ricoperti dalla pubblicità o per la fontana di P. San Babila, clone di quella di Sondrio, tutto ciò che imbruttisce o umilia la città passa sotto silenzio, e anche gli opinion-makers del buon gusto e dello stile che imperversano su media e nei convegni non si fanno vivi. Le grandi banche che si affacciano su questo slargo, poi, sono probabilmente più sensibili al parcheggio dei loro dipendenti (ostinati reticenti all’uso del mezzo di trasporto pubblico) che alla dignità urbana dello spazio sul quale si affacciano i loro uffici.

Ma è ancora più sconcertante che a poche decine di metri si affaccino gli uffici della ripartizione Comunale dell’Arredo Decoro Urbano e Verde che, avallando questa squallida situazione, leva ogni dubbio sulle tante ristrutturazioni di spazi pubblici che hanno sollevato perplessità sulle effettive capacità di questo Settore della Pubblica Amministrazione di gestire il disegno urbano della città.

E’ anche inutile sperare in un intervento della Soprintendenza ai Monumenti, con la sua sede a 200 metri di distanza, quando non vede il retro incompleto della chiesa di S. Fedele ma obbliga l’arch. Botta a rovinare la purezza della torre scenica della Scala e la sua delicata illuminazione notturna, con il mantenimento di una superfetazione di nessun valore Storico.

Milano ha un Centro Storico dignitoso, ma non affascinante come molte altre città italiane, e non si può permettere assolutamente il lusso di sprecare le poche occasioni, che presenta l’ambiente urbano, di migliorare il suo aspetto.

Viene anche confermata la recente tendenza a sottovalutare la memoria storica della città, emersa nella realizzazione del monumento a Montanelli collocato a quota zero e confinato in un punto ben poco “cospicuo” dei Giardini Pubblici di via Palestro.

In linea con questa tendenza, qui è evidente il poco rispetto a Carlo Cattaneo che gli nega una civile sistemazione dello spazio al piede del monumento, trasformato in uno sporco parcheggio per motoveicoli che impedisce perfino l’avvicinamento del turista che vuole leggere l’epitaffio.

Gianni Zenoni

 

 

 

 

 

 

 

 



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